Carl rimase alle spalle di Maggie, tenendo la sorella stretta tra le braccia.
Maggie teneva tra le mani due piatti colmi di cibo, una coscia di pollo a testa e patate lesse, il ragazzo invece teneva in una mano un biberon pieno di latte caldo.
Negan davanti a loro chiacchierava con alcuni Salvatori.
L'Alpha li guidò ad tavolo di plastica dura bianca, sei sedie erano poste ai suoi lati.
Negan vi si sedette e fece cenno ai due omega di fare lo stesso, Maggie e Carl si sedettero fianco a fianco, Judith seduta sulle gambe magre del fratello.
Il ragazzo avvicinò la tettarella del biberon alla bocca della piccola, che subito prese l'oggetto in mano, bevendo con ingordigia.
"Piano o ti rimarrà sullo stomaco..." Disse Carl.
La bimba alzò lo sguardo verso il fratello, non sembrava aver capito a che cosa si stesse riferendo il ragazzo dagli occhi azzurri, questo le sorrise ed alzò gli occhi al cielo.
Maggie li guardava con un tenero sorriso stampato in viso.
"Da quanto tempo non fate un pasto decente?" Domandò Negan, osservando i due omrga.
Carl alzò gli occhi al cielo.
"Direi... forse un mese o due... non lo so..." Judith cucciava contenta il latte, le guance gonfie e lo sguardo fisso su Negan.
"Sapete, io e i miei ragazzi siamo curiosi, vorremmo conoscervi, perché non ci raccontate la vostra storia dal principio, um?" Domandò il capobranco. Evidentemente in quel luogo non c'erano molte altre fonti di intrattenimento e, Negan trovò divertente tormentare i due nuovi arrivati.
Carl e Maggie si guardarono per qualche istante.
"Ecco, è una storia lunga..." Iniziò il più giovane, sperando che questo facesse desistere l'uomo.
Negan alzò le spalle.
"Abbiamo tutto il giorno" La risata degli uomini di Negan riempì la stanza.
Carl deglutì, aveva centinaia di occhi puntati contro.
"Ecco... ok..." Disse infine il ragazzo. Negan lo interruppe subito.
"Voglio tutti i dettagli" Chiarì lui.
Carl annuì.
"Prima che tutto questo iniziasse mio padre faceva lo sceriffo, venne ferito da un colpo di arma da fuoco ed entrò in coma... nello stesso periodo le persone iniziarono a morire e a tornare in vita, la città venne evacuata. Io, mia madre e Shane il migliore amico di mio padre nonché partner sul lavoro ci unimmo ad alcuni superstiti... tutta gente a posto e..." Iniziò l'omega, tornando con la mente ai primi giorni da quando quell'incubo aveva avuto inizio.
"Quanti di loro sono ancora vivi?" Domandò Negan incuriosito.
Carl ci pensò per qualche istante.
"Due" L'Alpha annuì e gli chiese di continuare il racconto.
"Ci rifuggiamo su delle colline poco distanti da Atlanta, creammo un piccolo accampamento... Tempo dopo alcuni membri del gruppo, tra cui Glenn si diressero ad Atlanta alla ricerca di cibo, armi, sopravvissuti... Quel giorno Glenn trovò mio padre... papà si era risvegliato dal coma ed era stato soccorso da un sopravvissuto e da suo figlio, gli spiegarono quello che era successo e che ad Atlanta si trovava un accampamento con alcuni sopravvissuti e che loro due erano diretti li..." Continuò Carl, ricordando ciò che suo padre gli aveva narrato. Maggie si fece attenta, non conosceva quella parte della storia, nessuno gliela aveva raccontata.
"Papà ha raccontato che... si era ritrovato davanti un intera mandria, era a cavallo e questo spaventato l'aveva disarcionato, mio padre si era rifugiato in un carro armato..." L'esercito aveva tentato di opporsi a quella forza nemica sconosciuta ma, niente aveva avuto successo.
Negan ghignò.
"Tuo padre è un uomo molto fortunato" Commentò l'uomo e Carl si trovò d'accordo con quell'affermazione.
"Glenn lo aiutò a scappare ed insieme si rifugiarono in un vecchio palazzo dove trovarono gli altri sopravvissuti partiti con Glenn. Andrea, T-Dog, Jacqui, Morales e Merle, fratello di Daryl... Merle è sempre stato una testa calda, non dava mai retta nessuno, aggredì T-Dog e mio padre lo ammanettò ad una vecchia tubatura sul tetto del palazzo... per il resto so che in qualche modo riuscirono a seminare i vaganti e a tornare all'accampamento, senza Merle... ricordo che Daryl andò su tutte le furie... Obbligò mio padre, T-Dog e Glenn a tornare indietro e a recuperare Merle, ovviamente non lo trovarono. Merl si era amputato una mano ed era scappato..." Spiegò Calr, ricordò di aver odiato Daryl per aver allontanato nuovamente suo padre da lui.
Negan batté una mano sul tavolo, anche gli altri membri del branco sembrarono impressionati da quelle parole.
"Lui si che sarebbe stato un buon soldato, amputarsi una mano, wow, ci vogliono due palle enormi per fare una cosa del genere..." Commentò l'alpha.
"Tornarono all'accampamento ed il giorno stesso venimmo attaccati da un gruppo di vaganti, uno di loro uccise Amy, la sorella minore di Andrea e Ed l'ex marito di Carol... lui era un uomo violento, sinceramente sono felice che sia morto" Disse Carl. Negan lo osservò con interesse, quasi stupito da quelle parole così malevole e audaci.
"Inoltre ferirono un altro membro del gruppo, Jim..." Continuò il ragazzo.
"Insieme ci dirigemmo al CCM per provare a salvare Jim, Morales e la sua famiglia si separarono dal nostro gruppo per andare a cercare i loro famigliari. Il camper su cui viaggiavamo ebbe un guasto e Jim ci chiese di essere lasciato indietro, lo legammo ad un albero in modo che una volta trasformato non potesse fare del male a nessuno e continuammo il viaggio verso il CCM, quando raggiungemmo lo studio trovammo ovviamente una porta chiusa ad attenderci e centinaia di vaganti... il Dr. Jenner ci aprì all'ultimo e ci mise in salvo..." Carl prese un grosso respiro ed iniziò a sorseggiare un bicchiere d'acqua. Iniziava a sentirsi male nel ricordare quegli avvenimenti.
"Jenner ci lasciò riposare, la mattina dopo fummo noi a chiedere spiegazioni, ci rivelò che le persone morivano e tornavano in vita senza una spiegazione... Jenner ci intrappolò in una specie di gabbia... non ricordo bene, farfugliava cose senza senso, che una morte indolore sarebbe stata meglio... ci rivelò che una volta che le risorse energetiche sarebbero finite il palazzo sarebbe saltato per aria... lo pregammo di lasciarci andare, lo fece ovviamente, ma Jacquin decise di rimanere e morire con lui..." Negan sospirò, tutto quello non gli interessava più di tanto, lui voleva l'azione, voleva conoscere meglio il piccolo killer che stava seduto a due passi da lui.
"Seguimmo l'autostrada per diverse miglia fino a quando un gruppo di auto finì con l'intralciarci, il camper di Dale rimase senza benzina, iniziammo a cercare delle scorte tra le auto rimaste, poi fummo attaccati da una seconda mandria, io ed un altra bambina, Sophia, ci nascondemmo sotto alcune auto..." Un brivido gli corse lungo la schiena. Ricordava Sophia, era una bambina così dolce, sapeva che in breve tempo sarebbero diventati grandi amici.
"Un paio di vaganti... non lo so, forse sentirono il suo odore, strisciarono sotto l'auto e l'attaccarono, lei scappò nel bosco e venne inseguita... mio padre si buttò a capofitto nell'inseguimento... quando tornò indietro Sophia non era con lui, ci raccontò che le aveva detto di nascondersi e di aspettare il suo ritorno, quando non la trovò nel luogo dove l'aveva lasciata sperò che fosse tornata da noi, ma di lei non c'era traccia. Andammo a cercarla, anche io partecipai, da qui i miei ricordi sono confusi, ricordo un cervo e poi uno sparo... a spararmi fu Otis, amico di Hershel, padre di Maggie e Beth... successero diverse cose nei gironi successi, lei..." Ed indicò con un cenno del capo Maggie
"E Glenn si sposarono, mia madre scoprì di essere incinta... il resto successe abbastanza in fretta, Shane era diventato troppo violento, oppressivo e minaccioso, mio padre lo uccise e io gli sparai quando tornò in vita" Negan si mostrò decisamente ammirato e interessato dal mutare degli eventi.
"Quanti anni avevi?" Domandò l'uomo, porgendo la domanda che anche molti altri si stavano facendo.
"Dieci, forse undici... poi la fattoria di Hershel fu attaccata da una mandria, scappammo e ci rincontrammo sull'autostrada..." Negan lo interruppe.
"Sophia?" Domandò. L'alpha apprezzava i bambini, come sosteneva sempre, loro erano i futuro dell'umanità.
Carl scosse il capo.
"Morta" Negan arricciò le labbra, poco entusiasta di quella notizia.
"Prosegui" I membri del gruppo avevano smesso di mangiare e lo osservavano, alcuni ammirati, altri semplicemente interessati.
"Quasi nove mesi dopo trovammo rifugio in una prigione, mio padre, Daryl, Hershel, Glenn, T-Dog e Maggie si occuparono di liberare lo stabilimento dai vaganti... vuoi spiegarlo tu?" Chiese rivolto a Maggie che, essendo presente avrebbe saputo raccontare tutto con più precisione e dettagli.
Lei scosse il capo e prese a sorseggiare un bicchiere d'acqua.
"Hershel venne morso, gli amputarono una gamba e incontrarono alcuni detenuti, due si unirono a noi, due vennero uccisi e uno fuggì... ci occupammo di bruciare i cadaveri e di curare Hershel... Uno dei detenuti fece entrare dei vaganti nella prigione, ci separammo, mia madre cominciò ad avere le doglie e... non..." La sua voce tremò.
"Io sono nato con un parto cesareo, lo stesso sarebbe dovuto accadere per Judith, ma non avevamo le attrezzature, io ero troppo piccolo e Maggie non sapeva come comportarsi... Judith nacque, ma mia madre morì... le sparai prima che potesse..." Disse il giovane, mordendosi il labbro inferiore.
Negan lo interruppe con un gesto della mano.
"Non ce bisogno che continui" Carl annuì e sospirò grato.
Gli altri membri del branco tornarono a mangiare e Carl finalmente poté sfamarsi.
Judith guardava Negan con ammirazione, i grandi occhi scuri erano puntati su di lui.
"Perché non andate a riposarvi un po?" Domandò Negan una volta che ebbero finito di mangiare.
Maggie si limitò ad annuire, chiese a Carl se avesse bisogno di aiuto con Judith ma lui negò con il capo e le consigliò di mettersi a letto.
Lui e Negan tornarono verso le stanze dell'Alpha.
L'uomo era silenzioso, si torturava le dita, lo sguardo fisso davanti a sé.
Che la storia di Carl lo avesse in qualche modo turbato?
Negan spalancò la porta e lasciò entrare il ragazzo e la bimba.
"Hai bisogno di farti una doccia... tutti e due ne avete bisogno" Carl annuì. Sicuramente puzzava, di terra, sudore e sangue, lui si era abituato a quell'odore, ma di sicuro l'olfatto di Negan ne stava risentendo.
"Si" Disse il giovane.
L'uomo indicò una porta con una mano.
"Lì c'è il bagno, vuoi una mano?" Carl lo guardò con orrore, il cuore aveva iniziato a battere all'impazzata.
"Riesci a lavare Judith da solo?" Continuò l'alpha con tono completamente rilassato.
Il ragazzo riprese a respirare ed annuì.
"Bene, prenditi tutto il tempo che vuoi" Carl trotterellò verso il bagno, la pistola ancora saldamente ancorata contro la coscia e si chiuse la porta alle spalle.
Si guardò in giro.
Il bagno era più grande di quanto pensasse, c'era una vasca da bagno abbastanza grande da contenere tre persone, servizi di ogni genere, una finestra che dava sull'esterno ed un grande armadio bianco contenente molti asciugamani, uno di colore blu era appeso alla porta, probabilmente era quello utilizzato da Negan.
"Ok Judith! È ora di farci il bagnetto" La piccola scalciò contenta.
Carl abbassò l'asse del water e fece sedere la sorella, si tolse il cappello e lo appoggiò sopra una pila di asciugamani candidi.
Tolse il vestitino lilla di Judith e lo buttò in un angolo.
"Ok, rimani ferma intanto che preparo l'acqua" La piccola prese a dondolare sul posto, le manine ben salde contro la porcellana bianca.
Carl si inginocchiò a terra e aprì la valvola dell'acqua calda, la miscelò con quella fredda e poi lasciò che riempisse la vasca.
Si rimise in piedi, si tolse la camicia, la maglietta e i pantaloni, esitò quando si trattò di togliersi i boxer, ma poi si disse che Negan non gli avrebbe fatto nulla, non davanti a Judith almeno.
Quando l'acqua raggiunse metà vasca chiuse i rubinetti, prese in braccio la bambina e si immerse.
Judith scalciò l'acqua spaventata.
"Tranquilla, ti tengo io..."La bimba si arpionò al petto del fratello, nascondendo il visino contro la sua pelle pallida.
"È solo acqua Judith, non può farti del male" La bimba dai capelli biondi si staccò leggermente da Carl e guardò il liquido in cui era immersa, non si fidava, questo era certo.
Carl lasciò che le ginocchia sbucassero dall'acqua, Judith vi si aggrappò subito e prese a muovere qualche passo incerto.
La piccola non aveva mai camminato perciò Carl fu sorpreso di vedere quello spirito di iniziativa.
"Guarda che se papà si perde i tuo primi passi poi si arrabbia, perciò continua a gattonare se puoi" Carl prese un flacone di bagnoschiuma dal bordo della vasca e ne versò una piccola quantità sulla mano, poi la passò sui pochi capelli della sorella, le mise una mano sulla fronte per evitare che il bagnoschiuma le entrasse negli occhi e poi prese a sfregare.
La piccola rimase affascinata dalle strane bolle bianche.
Carl prese il sifone della doccia e sciacquò i capelli della sorella, poi bagnò anche i suoi.
Judith prese a fare scoppiare le bolle emettendo versetti bizzarri.
"Ora ci riposiamo un po', ok?" Carl appoggiò la schiena contro la ceramica e lasciò che la sorella si appoggiasse a lui.
Chiuse gli occhi e si lasciò coccolare dall'acqua calda. Judith faceva scoppiare le bolle e saltellava sopra le sue cosce pallide, poi prese a picchiettare sul ginocchio destro di Carl, ma questi non ci fece troppo caso.
Sentì Judith emettere dei versetti e spostarsi verso il bordo della vasca, come attratta da qualcosa, o da qualcuno.
Trasalì quando sentì una mano calda poggiarsi sulla sua spalla, aprì gli occhi e scattò a sedere, il movimento improvviso provocò una piccola onda che travolse la piccola Judith instabile sulle gambe cicciottelle.
La bimba finì con l'inghiottire un po' di acqua insaponata e spaventata scoppiò a piangere.
"Judith! Scusa mi dispiace!" Prese la bimba tra le braccia e iniziò a coccolarla.
"Scusa è stata colpa mia..." Negan si era inginocchiato di fianco alla vasca, aveva appoggiato a terra dei vestiti puliti.
"Non... fa niente..." Judith si era aggrappata al collo del fratello, aveva smesso di piangere, ma tremava ancora.
"Forse è il caso di uscire dalla vasca" Negan si alzò e prese un asciugamano bianco.
"Ti aiuto, penso io all'angioletto" Carl lo guardò riluttante. Negan non sembrava avere cattive intenzioni.
Si separò da Judith e la passò all'Alpha, che la avvolse nell'asciugamano bianco, la piccola si aggrappò alle sue spalle ampie e lo guardò in viso.
"Ciao angioletto" Judith sputacchiò un po' d'acqua proprio in faccia a Negan.
"Be', questa non me l'aspettavo proprio" Negan uscì dal bagno con la bimba tra le braccia.
Carl ne approfittò e quando l'uomo chiuse la porta uscì dalla vasca e si avvolse in uno degli asciugamani.
Si asciugò velocemente e s'infilò gli abiti che Negan gli aveva portato, erano tutti decisamente larghi, una tuta grigia a cui il ragazzo fece due risvoltini ed una maglietta bianca.
Uscì dal bagno e si richiuse la porta alle spalle.
"Grazie per i vestiti" Negan gli sorrise.
L'uomo era seduto sul letto, le gambe incrociate e Judith sedutagli in grembo ancora avvolta nell'asciugamano.
"Non ho vestiti adatti a dei bambini" Negan picchiettò la mano al suo fianco e Carl docilmente lo raggiunse.
"Più tardi andiamo dal medico, voglio assicurarmi che stiate bene"
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Omega
Fanfiction⚠️La storia presenta contenuti per adulti⚠️ Il gruppo di Rick Grimes si aggira per i boschi, per le strade, ovunque per fuggire ai vaganti. Una notte durante la fuga il gruppo si ritroverà braccato, catturato e sottomesso da un nuovo Alpha, un Alpha...