CAPITOLO 6

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Passo il resto della giornata sul letto immersa nei miei pensieri.

Continuo a ripensare agli avvenimenti di qualche ora fa.
Non avevo mai sentito Ethan cosí vicino a me, si era formato un legame che non avevo mai instaurato con nessuno prima d'ora. É stato come se per un attimo lui avesse percepito la parte piú intima e debole di me.
Ma devo ammettere che ero anche molto nervosa, pensavo volesse fare molto piú che baciarmi ed essendo ancora vergine non so come comportarmi riguardo al sesso, ho paura di fare brutta figura.
Dó per scontato che lui, avendo 18 anni ed essendo piuttosto attraente, l'abbia giá fatto.

Controllo il telefono, é tardi e domani devo andare a scuola altrimenti mia nonna mi ucciderà, perció poso la testa sul cuscino e mi addomento quasi subito.

* * *

Ethan accosta la macchina al marciapiede, io faccio per aprire la portiera ma la blocca.
Mi giro alzando gli occhi e vedo che sta indicando con l'indice le sue labbra.
Gli dò un bacio veloce, ma non sembra soddisfatto.
"Che cazzo era? Un bacio o una carezza? Io voglio un bacio." Sussurra.
Impaziente di uscire dalla macchina quanto di baciarlo mi avvicino e soddisfo entrambi, sento le sue mani fredde toccarmi la schiena che mi costringono ad avvicinarmi a lui.

É troppo tardi, devo entrare in classe.

Mi stacco, premo il pulsante per sbloccare le portiere ed esco. Lo sento lamentarsi ma non ci faccio caso, perché so che se gli dessi un ultimo bacio finirei col mandare a fanculo tutto e restare con lui.

Inizio a salire le scalinate davanti all'edificio:
"Cazzo, non pensavo fossi cosí dedita alla scuola." Mi giro e vedo che ha abbassato completamente il finestrino sporgendo il braccio. Mi fa pensare a uno di quegli attori americani degli anni 80.
"Se fai un'altra assenza ti uccido con le mie mani, testuali parole di mia nonna." Sorrido e varco il portone principale.

Quando entro in classe sono giá tutti seduti, perció mi accomodo all'unico posto libero, quello di fianco a Cody. Cazzo, non riesco a guardarlo negli occhi dal giorno in cui Ethan ha avuto la grandiosa di idea di baciarmi davanti a lui.

Al suono della campanella che annuncia la fine dell'ultima ora prendo lo zaino e inizio a camminare velocemente verso l'uscita, voglio evitare di parlare con Cody.

Penso di avercela fatta, ma improvvisamente una mano mi afferra il polso tirandomi in un angolo.
"Finalmente! Che fine avevi fatto?" é lui.
"Cody! Ti stavo cercando" mento,
"quindi te la fai col pazzo di Brightown, eh?" dice ridendo.
"Chi? Ethan?"
Annuisce.
"Ethan è mio amico, non accetto che tu gli dia del pazzo..."
"Come preferisci." Ride, mi chiedo di cosa.
"Hai giá dei piani per natale?" Cambia argomento.
"Non penso che faró qualcosa."
"Idem... ti va di venire a casa mia? I miei non ci sono, potremmo guardare un film."
"Non credo sia il caso, ma se vuoi puoi venire tu a casa mia, non penso ci siano problemi. Potremmo pranzare insieme." Come amici, ovviamente, spero non si faccia strane idee.
"Certo, sarò a casa tua verso le 12, okay?"
"Si".
Almeno non passeró l'ennesimo natale da sola.

All'uscita di scuola Ethan non c'é, perció prendo l'autobus e in 15 minuti arrivo a casa.
Salgo in camera intenzionata ad infilarmi il pigiama: mi tolgo i jeans e il maglione nero rimanendo in intimo, mi giro verso lo specchio a muro della mia camera. Sono faccia a faccia col mio corpo ed é come rivedere un vecchio nemico. Non mi piace, non mi é mai piaciuto.
Da quando sono arrivata qui devo aver perso almeno 2 chili, questo é ció che dice la bilancia ma, sfortunatamente, non é ció che vedo.

"Sei bellissima." La voce calda di quello che riconosco essere Ethan risuona nella stanza. Faccio un salto dallo spavento e mi affretto a mettere il pigiama, non mi sono mai vergognata cosí tanto.
"Dico davvero." Continua.
"Possiamo cambiare discorso?" Supplico.
"Da quant'é che non mangi?" Mi chiede.
Ti prego non cominciare anche tu, tutti ma non tu.
"Non lo so".
"Cazzo, sei bellissima e lo saresti in ogni modo. Porca puttana, saresti bella anche con un terzo braccio o un terzo occhio."
"Ethan smettila." Gli sorrido, non ne avevo mai parlato con nessun altro.
"Cazzo no che non la smetto, continueró a ripetertelo finché avró sangue in corpo." Si avvicina e mi accarezza il viso con le mani.
"Hai programmi per natale?" Mi chiede piegando la testa da un lato.
"Piú o meno." Rispondo.
"Questo piú o meno significa che lo passerai con me?" Cazzo.
"Possiamo vederci la sera." Propongo quasi supplicando.
"Perfetto." Mi bacia ed esce dalla porta.

* * *

Un fantastico profumo di arrosto mi invita ad aprire gli occhi. É Natale.
Infilo le pantofole e scendo in cucina dove Cassidy sta cucinando; é da moltissimo tempo che non la vedevo ai fornelli.
"Tu che cucini?" Rido.
"Si tesoro, non avevi detto che oggi sarebbe venuto a farci compagnia il tuo amico Charlie?"
"Cody."
"Quello che é. Volevo farti una sorpresa, un regalo di Natale." Dice soddisfatta.
"Beh ci sei riuscita, mi hai davvero sorpresa." Non mi ha mai fatto un regalo in vita sua, sono stupita che quest'anno ci abbia almeno provato.

Sono le 11, Cody sarebbe arrivato tra un'ora, perció mi lavo e mi vesto. Quando ho finito di prepararmi mi stendo sul letto, é da anni che non festeggio Natale, in effetti non ho mai dato molta importanza a questa festività. Da piccola l'unica cosa che teneva vivo il mio interesse erano i miei genitori, loro lo amavano. Ora non mi resta che un ricordo dei natali felici passati in famiglia.

Il campanello suona, dev'essere Cody. Scendo di sotto e apro la porta, ma non é lui.
"Ethan!" Gli mostro un sorriso fin troppo falso.
Cazzo, cosa ci fa qui a quest'ora?
Esco e accosto la porta in modo che mia nonna non ascolti la conversazione.
"Cosa ci fai qui?" Chiedo.
"Tanto non hai nulla da fare, giusto?"
"Si, ho da fare, Ethan. Dovrebbe venire Cody a pranzo, l'ho invitato perché non stesse solo il giorno di Natale". Le sue pupille si dilatano e sento il suo respiro farsi pesante.
"Che cazzo hai fatto?" Dice stupito.
"Non essere... geloso."
"Non lo sono."
"Non sembrerebbe."
"Cazzo, ho detto che non lo sono, é una cosa da bambini." Dice allontanandosi da me.
Una macchina accosta nel piazzale davanti a casa. É arrivato.
Ethan stringe i pugni e si dirige convinto verso il ragazzo, che cazzo ha intenzione di fare?

"Porca puttana, ti avevo avvisato di stare lontano da lei, Cody!" Sono cosí intimi da chiamarsi per nome?
"Hey tranquillo, voglio solo trascorrere il pomeriggio di natale con un'amica." Si giustifica lui. Resto immobile.
"Dio, no! Tu te la vuoi scopare!"
"Cosa stai dicendo, Ethan?! Certo che no!" Cody é esterrefatto. La vergogna mi assale e faccio due passi verso di loro .
"Non raccontarmi cazzate." Dicendo ció Ethan sferra un pugno diritto sulla mascella di Cody e quest'ultimo, dopo essersi ripreso, fa lo stesso.
Iniziano una rissa a sangue freddo, Ethan sembra impazzito.

Finalmente riprendo possesso del mio corpo e mi precipito verso di loro.
"Fermatevi, cazzo!" Dico prima che un gomito mi colpisca alla tempia. Cado a terra, sento che sto per perdere conoscienza. Chiudo gli occhi.

Insane || Evan PetersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora