Apro lentamente gli occhi, sono nella mia stanza sdraiata sul letto.
Sento un dolore lancinante alla testa che mi obbliga a tenerla sul cuscino.Aprendo completamente gli occhi, vedo Ethan che cammina avanti e indietro per la stanza, appena nota che sono sveglia si affretta a raggiungere il letto e si inginocchia di fianco a me, ha un'aria seriamente preoccupata.
"Hey" sussurro, la mia voce é ancora assonnata.
"May" gli spunta un sorriso che si spegne subito quando vede la mia smorfia di dolore.
"Cos'é successo?" chiedo: non mi ricordo un cazzo.
"Io e Cody stavamo litigando, ci stavamo picchiando, e tu ti sei messa in mezzo. Stavo per dare un pugno a quello stronzo ma il mio gomito ha beccato te. Mi dispiace cosí tanto, May." Sembra preoccupato della mia reazione; io mi limito a strofinarmi gli occhi con i palmi delle mani.
"Non fa niente, l'importante é che abbiate smesso."
"Ti ho portata subito in casa, tua nonna non sembrava molto preoccupata perció ho dovuto fare tutto da solo. Ti ho fasciato la testa e messo del ghiaccio sulle tempie, spero faccia effetto." Non rispondo, mi limito a guardarlo.
Mi torna in mente tutto, comprese le domande sorte prima che iniziassero a picchiarsi.
"Ethan, come conosci Cody?" colgo il momento di silenzio, lui abbassa lo sguardo.
"Lui é... mio fratello biologico". Sgrano gli occhi, cazzo non me l'aspettavo. In effetti, a pensarci bene, si somigliano molto.
"Sono stato adottato, i miei genitori biologici sono degli stronzi. Quando ero piccolo facevano parte di una setta o qualche cazzata simile che andava di moda a Brightown in quegli anni, e quando hanno scoperto dei miei problemi mentali gli é venuta la fantastica idea di sacrificarmi a Satana. Ma quei coglioni erano cosí rumorosi da aver attirato l'attenzione dei vicini che hanno chiamato la polizia, e cosí sono finito qui".
Ho le sopracciglia visibilmente aggrottate, non me l'aspettavo.
"Cazzo Ethan, mi dispiace"
"ormai é passato" risponde prontamente.
"Ma.... cosa intendi con problemi mentali?" chiedo perplessa.
"Bipolarismo."
Non so cosa rispondere, rimango immobile.
"Ma i farmaci aiutano, anche se mi provocano continui sbalzi d'umore..."
"Mi dispiace" mi limito a dire.
"Hey, va tutto bene, ora sto alla grande".
Accenno un sorriso forzato."May" sussurra "dammi un bacio".
"Dammelo tu" dico. Non so come mi sia uscito ma Ethan non se lo fa ripetere due volte. Si avvicina a me poco a poco facendo aumentare il desiderio di entrambi e finalmente posa le sue labbra sulle mie.Tutte le preoccupazioni scompaiono, rimaniamo solamente noi. Le domande, la malattia e la depressione non ci toccano.
"Non ti merito" sussurra schiudendo le labbra.
"Devi smetterla di colpevolizzarti, tu sei speciale per me quanto io lo sono per te... ci meritiamo a vicenda."
Sorride amaramente.* * *
Mi sveglio di soprassalto, é notte fonda.
Ho sete e devo cambiare il ghiaccio per la tempia, perció decido di alzarmi e andare in cucina.Scendo lentamente le scale per paura di mancare un gradino.
Ovviamente Cassidy sta dormendo sulla poltrona in salotto, cerco di fare meno rumore possibile.Il bicchiere d'acqua mi aiuta a riacquisire la luciditá dei sensi ammortizzati dalla gomitata.
Mi giro verso mia nonna, durante queste settimane si é addolcita... certo, non é ancora la donna piú gentile del mondo, ma é un inizio.Torno a cercare il ghiaccio nel frigo ma improvvisamente sento un rumore. Dei passi. Lo chiudo e il mio cuore sobbalza quando mi accorgo che la persona che prima era seduta sul divano, adesso é proprio di fianco a me. Non é Cass. Indossa una tuta di lattice nera da cui riesco a scorgere solo gli occhi azzurri, freddissimi.
Il mio cuore inizia a battere all'impazzata e il respiro si fa pesante come non mai, sono terrorizzata.
Mi giro velocemente per prendere un coltello dal cassetto, sento la voce di Cass chiamarmi, avrá sentito il frastuono. Afferro un coltello e mi giro, ma l'uomo é sparito.Cazzo, é stato tutto frutto della mia immaginazione? Forse é colpa della botta in testa.
Ripongo il coltello nel cassetto, sto tremando.
"Cassidy!" Urlo, ho le lacrime agli occhi, lei arriva.
"Dimmi tesoro."
"Cass, ho visto un uomo con una tuta di lattice, era qui in cucina!"
"Bambina mia, qui non c'é nessuno, stai tranquilla. Ti sarai sbagliata." La abbraccio. Incredibile cosa puó indurre a fare la paura.Sentiamo qualcuno bussare.
"Vado io" dico.
Appena apro la porta mi trovo davanti un uomo, é il padre di Ethan. Ha in mano un fucile e sembra agitato.
"Ho sentito gridare, state bene?" dice.
"Ehm si".
Mia nonna mi raggiunge alla porta.
"Vuole accomodarsi?" chiede con gentilezza e malizia.
"No grazie, sono venuto solamente a controllare" abbassa l'arma.
"Non si faccia pregare, le offro un té" continua Cass.
"Va bene, ma solo 5 minuti".Ci accomodiamo sui divani in salone.
"Vado a riscaldare l'acqua" rompe il silenzio mia nonna.
Io e il signor Peters restiamo soli nella stanza, torna il solito silenzio imbarazzante."Dovresti stare lontana da Ethan, é malato, ma penso che tu questo giá lo sappia" borbotta lui. Prendo un cuscino e lo circondo con le braccia.
"Non penso sia rilevante, Ethan é molto gentile con me."
"Oh tesoro, lo sará ancora per poco, ti usa solo per i suoi scopi malati. É pericoloso"
"é un ragazzo come me, quali scopi malati dovrebbe avere? Mi dispiace deluderla, ma io sto molto bene con lui" dico sicura.
"Oh bambina, tu pensi che lui sia innamorato di te? Lui non sa amare, non sa nemmeno cosa sia l'amore, per lui esistono solamente il dolore e l'odio".
Resto seduta in silenzio fin quando non arriva mia nonna, dopodiché vado in camera mia.Continuo a ripensare alle sue parole, cos'avrá mai fatto di cosí crudele da aver scatenato l'odio del padre? Mi aveva detto di stare bene, che le uniche cose che rimaste della malattia sono i ricordi e qualche scatto emotivo incontrollato.
Non é piú capace di amare? Perció mi sta solamente usando? Ma a che scopo?Le domande continuano a sorgermi in mente, devono ricevere una risposta.
Sono qui da circa un mese, ho bisogno di sapere che cazzo succede in questa casa.
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Insane || Evan Peters
Teen FictionQuello che ognuno di noi cerca é un amore folle e siamo disposti ad accettare i segreti piú oscuri dell'altra persona pur di ottenerlo. Ethan peters = Evan Peters/Tate Langdon