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Non so esattamente quanti giorni erano passati da quando ero lì dentro.
Forse un paio di settimane?

Fatto sta che ero bloccato lì. Solo due volte ero uscito dalla cella per un interrogatorio.

Non risposi a nessuna domanda. Sviavo sempre iniziando a dire altro o restavo totalmente zitto.

All Might, era lui che mi faceva l'interrogatorio, mi faceva sempre le solite domande come "in che modo hai ottenuto il Quirk?", "perché hai deciso di diventare un criminale?", "dove si trovano i tuoi compagni?".

Poi c'era quella che odiavo di più.
"non pensi a tua madre?"

Mi faceva incazzare. Non sopportavo quando la nominavano. Soprattutto se era lui a farlo.

È colpa sua se ero diventato così e aveva il coraggio di pronunciare quelle parole?!

Non mi andava di ricordarla. Era sempre stata gentile con me e io, il suo unico figlio, l'ho abbandonata lasciandola da sola come un cane.

Ma di certo non avrei cambiato i miei ideali per lei. Avevo una missione inconclusa e l'avrei terminata.
Anche a costo di rimetterci la vita.

Però loro questo non lo sapevano.

Mi portarono nella stanza dove si svolgevano gli interrogatori e mi obbligarono a sedermi.

Di fronte a me, dall'altra parte del vetro che divideva la stanza, non c'era ancora nessuno.

Sbuffai irritato. Cosa diamine volevano ancora da me?!?

Dopo circa cinque minuti, che a mio parere sembravano interminabili, finalmente la porta si aprì.

Il mio sangue si gelò alla vista della donna. Era identica a come la ricordavo.

Abbassai lo sguardo per non incrociare il suo.

<<sei veramente tu, Izuku?>> chiese a bassa voce.

Non risposi.

<<m-mi dispiace -alzai leggermente lo sguardo e notai che stava piangendo- se s-solo ti fossi stata più vicina... Tutto questo n-non sarebbe successo. Mi dispiace...>> disse.

Ci fu un istante di silenzio, in cui lei si asciugò le lacrime.

<<n-non sono stata una brava madre. Sono sempre stata troppo debole e per questo ti sei dovuto tenere tutto dentro, per non farmi soffrire... È stata anche questa cosa a farti scegliere questa strada?>> domandò.

<<m-mi dispiace tanto figlio mio... Sono una p-pessima madre...>> concluse ricominciando a piangere.

No. Non è vero

Era questo quello che avrei voluto dirle.

Percepì qualcosa di liquido attraversarmi una guancia. Una lacrima solitaria stava solcando una parte del mio volto, fino ad arrivare al mento.

Restai leggermente interdetto e me l'asciugai, per poi stringere i pugni e digrignare i denti.

<<non posso crederci che l'avete fatto davvero. Portarla qui... E per cosa? Farmi parlare? Mi spiace ma non funzionerà>> sibilai.

Alzai il viso per poi incrociare lo sguardo di mia madre. Stava cercando di trattenersi, di non piangere.

Presi un respiro profondo.

<<se veramente ti fa così male vedermi così... Fingi che io non sia tuo figlio>> dissi con voce più calma verso di lei.

<<e sorridi>> aggiunsi sorridendole.

Lei mi guardò sorpresa per poi ricambiare il gesto piangendo.

<<i-Izuku...>> mormorò allungando una mano verso il vetro.

<<se mai cambierai idea... Io ti aspetterò sempre>> disse sorridendo ampiamente.

Aprì la bocca per parlare, per dirle che era impossibile, ma la richiusi un istante dopo.
Spostai lo sguardo da un altro lato.

Mi dispiace mamma.

Spazio meh

Ciao gente! Come va?
Eccovi il capitolo!

Visto che ho trattato male la povera Inko volevo che in questo capitolo le cose non prendevano una brutta piega.

L'idea originale?
Che Deku perdesse le staffe di fronte a lei.

Quindi per chi adora la madre di Izuku... Amatemi!!! (no scherzo XD)

Prima di lasciarvi vi mostro this

È ancora in fase di sviluppo ma dettagli :)

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Vabboh, io vi lascio! Al prossimo capitolo!

Bye~

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