XIII

6K 435 705
                                    

Scusate se apro questa piccola parentesi, ma è davvero importante e ci tengo che voi leggiate: vi prego con tutto il cuore di non fare spoiler su "Il labirinto di fuoco" nei commenti di questo capitolo, perché ci sono persone fortunate che sono all'oscuro di ciò che è accaduto. Io cancellerò tutti i commenti in cui saranno presenti spoiler o cose che lasciano intendere voi sapete cosa, però alcuni potrebbero leggerli e sarebbe davvero poco carino. Spero che voi mi ascoltiate, grazie.
Ah, ci tengo anche a fare una piccola precisazione: in questo libro, nel precedente e in quelli che seguiranno, non tengo conto degli avvenimenti accaduti nella saga di Rick Riordan "Le Sfide di Apollo".

t a l ì a

«È una bella giornata per andare in America, non trovi?» mi chiede, sorridendomi.
«James!» lo sgrido e lui sospira.
«Volevo solo farmi una vacanza.» ruota gli occhi.

«James Sirius Potter!» scandisco.
«Sì, è il mio nome.» dice lui, guadagnandosi un bel livido sul braccio da parte mia «AHI!»
«Rispondi!» lo sgrido e lui si passa una mano fra i capelli, tirandoli e mordendosi il labbro.

«Non ho dimenticato la cosa che tu e Albus mi state nascondendo, e visto che mio fratello non avrebbe mai parlato, ho deciso di seguire te.» mi dice. «E se nemmeno tu vorrai parlare, troverò da solo la risposta che cerco. E il mio sesto senso mi dice che questa risposta è proprio dove stiamo andando adesso.» continua.

«Dov'è che stiamo andando, precisamente?» alza entrambe le sopracciglia ed io abbasso lo sguardo, sospirando sconfitta.
«Campo Mezzosangue...» gli rispondo.
«È un campo estivo per maghi non-purosangue?» mi chiede e scuoto la testa.

«No, è un campo estivo per semidei.» sospiro, decidendo di dirgli le cose cose stanno. James mi guarda curioso. «Gli dei esistono.»
«Gli dei di cui parlavi sempre da piccola?» mi chiede ed io annuisco, guardandolo preoccupata. James non dovrebbe essere qui con me e Abel, due semidei. Non immagino quanti mostri attrarremo...

«Sì, quegli dei. I semidei sono i figli tra un dio ed un mortale.» gli spiego e lui annuisce.
«Tu sei figlia di un dio?» mi chiede, sorpreso.
«Di una Musa, Calliope.» gli rispondo.

«Merlino, sentivo che tua madre aveva qualcosa di speciale...» dice, pensieroso.
«Perché?» aggrotto la fronte.
«I suoi cupcakes sono qualcosa di divino!» esclama, ed io scuoto la testa, ridendo.

Cerco di tornare seria quando mi rendo conto che James è davvero qui accanto a me, in volo verso New York, in America, ovvero un posto che pullula di mostri terribili. Anche James ha sangue divino, per la lontanissima discendenza da Apollo della famiglia Potter, ma lui non è addestrato a combattere i mostri che ci attaccheranno. Potrebbe ferirsi, o peggio...

«James, non dovresti essere qui.» gli dico, con il tono e lo sguardo più seri possibili.
«Non posso inscrivermi anch'io a questo campo estivo?» mi chiede, alzando un sopracciglio.

«Non è questo il punto... è pericoloso.» insisto.
«Perché dovrebbe essere pericoloso per me e non per te?» mi chiede e io sono sul punto di perdere la pazienza.
«Tu non sei addestrato! I mostri potrebbero ucciderti, lo capisci?»
«Quali mostri?» mi chiede, confuso.

«Tu non li immagini nemmeno. Draghi a nove teste, serpenti giganteschi, chimere, spiriti del grano...» inizio ad elencarli sulle dita.
«Spiriti del grano?» James trattiene una risata.
«Vorrei vederti davanti ad un karpoi, Potter.» ruoto gli occhi.

«Allora, se proprio non gradisci la mia compagnia, facciamo un patto.» propone.
«Ti ascolto.» incrocio le braccia.
«Tu mi dici cosa mi nascondete tu e Albus ed io appena atterrati prendo un aereo per Londra e torno a casa. Ci stai?» mi dice ed io sono davvero molto combattuta.

Fire Tornado - Wizards of Olympus IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora