"Avanti amico, scrivi"
Duncan, ormai decisamente stanco di attendere, dopo ore sprecate a ricorrere alle parole, aveva estratto dalla propria fondina una pistola che, nonostante fosse di piccolo calibro, era decisamente capace di portare a termine la vita di un -sin troppo- silenzioso Gentiluomo. Ora puntava l'arma sulla fronte dell'essere che, di fronte a lui, continuava imperterrito ad esibire il proprio indelebile sorriso. Aveva già fatto scorrere il carrello sul corpo della pistola perciò, a quel punto, non doveva fare altro che premere il grilletto ed abbandonare il corpo privo di vita di quella guardia in una zona sufficientemente nascosta dalle spie Governative.
Gwen era seduta al fianco del militare, ed osservava quella figura inquietante ed inaffidabile decisamente diffidente. Sapeva che ormai lo avevano in pugno: se ciò che Duncan le aveva detto era vero, il profilo di un Gentiluomo doveva corrispondere a quello di una persona dal carattere volubile e vigliacco, perciò la canna di una pistola puntata alla tempia non poteva fare altro che metterlo alle strette.
"Sai che non sto scherzando" tornò ad incalzare l'ex-repressore dopo qualche minuto, decisamente innervosito. Scuoteva il capo in dissenso, e continuava a mantenere l'arma puntata con attenzione "Mi hai visto fare scorrere il carrello, ed ora vedi il mio fottutissimo dito contro il grilletto." mormorò minaccioso, sorprendendo quasi Gwen, che non lo aveva mai visto tanto netto e severo a parole "Dicci ciò che sai su Zoey e sopravviverai"
Duncan non stava mentendo. Non lo avrebbe ucciso se lui li avesse aiutati, ma ciò non andava a significare che gli avrebbe ridato la libertà. Era una decisione troppo rischiosa, decisamente.
Lo sguardo del Gentiluomo restò qualche momento fisso in quello del militare, poi passò negli occhi scuri della dark. Immediatamente, lei avvertì una scossa di terrore percorrerle l'intera lunghezza della spina dorsale. Non aveva mai visto occhi tanto spietati e freddi, eppure ciò che aveva di fronte non ostentava altro. Fu lei, dopo poco, a cedere al suo sguardo viscido e penetrante. Sembrava in grado di leggerle dentro.
"Lasciala stare" gli ordinò Duncan una volta notato lo sguardo del Gentiluomo su Gwen. L'ostaggio immediatamente si voltò verso il militare.
"Se vuoi vivere, decidilo velocemente"
Questa volta, non appena il punk ebbe pronunciato quelle parole, la ragazza porse al gentiluomo la penna, per poi mettergli di fronte il quaderno pregno di pagine bianche e mai utilizzate. Gwen vide la sua mano ossuta alzarsi lentamente, e presto le sue dita affusolate avvolsero l'anima della stilografica poi, dopo qualche secondo di titubanza, il Gentiluomo si abbandonò all'idea di scrivere.Fu veloce, troppo a parere di Duncan, ed una volta che l'ostaggio abbassò la mano, certo di avere concluso il proprio lavoro, il militare e la ragazza si apprestarono a leggere ciò che era stato scritto. Solo una parola spicccava al centro della carta biancastra, leggermente sporcata dal tempo.
'Ribelli'
Duncan rilesse più volte, rimendo costantemente confuso dalla situaizone. Gwen fece altrettanto. Presto quest'ultima alzò il proprio volto verso quello del loro ostaggio, ma nulla trapelava da quegli occhi freddi e distanti. Probabilmente era semplicemente sollevato di avere salva la vita.
Abbassò nuovamente lo sguardo sul quaderno, ma nulla cambiava. Solo quella semplice parola poteva forse rappresentare un tanto importante indizio? La ragazza sperava di sì, ed altrettanto faceva il militare, il quale guardava con attenzione ogni singola lettera che componeva quel vocabolo. Il suo viso era contratto in un'espressione tesa, e la canna della pistola aveva finalmente abbandonato la tempia del loro ostaggio.
Entrambi mantennero il silenzio per interi minuti, fino a quando non fu Gwen ad intervenire, con una mente ben più lucida rispetto a quella del ragazzo "Dobbiamo andare alla base dei ribelli. Qualsiasi cosa ci sia sotto, si trova lì." sospirò, rileggendo per l'ennesima volta quella parola che si era impressa a fuoco nelle sue membra stanche "Forse loro sanno qualcosa... Forse possono aiutarci" aggiunse infine.
Duncan annuì, per poi uscire velocemente dalla stanza."Thomas prendi il furgone e metti in moto"
Duncan aveva fatto irruzione nel salotto velocemente, ben poco predisposto ad intrattenersi in inutili convenevoli. Tutti si erano voltati verso di lui, leggermente preoccupati, facendo calare un silenzio generale in sala, ma tra i tanti, solo il diretto interessato si era avvicinato.
"Che succede? Dove andiamo?" domandò confuso il giovane dagli occhi verdi, passandosi velocemente una mano tra i capelli chiari scompigliandoli appena.
"Facciamo una visita ai tuoi amici..."
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DESERT_ZONE
FanfictionIn un futuro post apocalittico un Governo crudele crea una prigione mortale per gli abitanti che non ritiene degni di vivere nella sua società. Gwen è là, insieme a quelli che non è certa considerare suoi amici. Un giorno, per un errore del Governo...