§ 21 §

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"Ma che cazzo!" tuonò Harry appena entrò nell'ufficio, tenendo Louis nascosto dietro di lui.

"Ciao Harry." Il castano con i capelli tirati indietro da un ciuffo ghignò.

"Dov'è Luke?!"

"Sta male, lo sostituisco io per i prossimi giorni."

Louis era ancora dietro ad Harry, ed essendo così basso non aveva ancora visto di chi fosse quella voce. Non capiva perché Harry ne stesse facendo un così grande problema.

"Harry non importa," cercò di tranquillizzarlo Louis.

Il ragazzo dai capelli color caramello provò a fare un passo avanti per presentarsi al sostituto di Luke solamente per essere afferrato duramente da Harry. Quest'ultimo strinse il polso di Louis, riportandolo forzatamente dietro la propria schiena. Il più piccolo sussultò quando vide chi c'era dentro quella stanza; sembrava una copia di Harry, eccetto per gli occhiali dalle lenti spesse e quello che era considerato un look da nerd.

Il respiro di Louis cominciò a velocizzarsi, e sentì un bisogno improvviso di darsi un pizzicotto per assicurarsi di non stare sognando.

Due Harry?

"Avevi detto che saresti rimasto fuori dalla mia vita!"

"Avresti dovuto capirlo Harry; non mantengo mai le promesse. Non ti ricordi quello che è successo al tuo ultimo giocattolino?"

*Flashback a prima dell'incarcerazione di Harry*

Harry faceva parte di uno dei gruppi mafiosi più pericolosi; il loro nome era 'Demonic Angels' e il loro motto era 'prima uccidi e poi fai domande'. Era combattuto sul fatto di acconsentire alla loro morale e ai loro valori - sapeva che lasciare la mafia era difficile, ma non impossibile.

La famiglia del riccio sapeva che era rimasto intrappolato in quella vita; non sostenevano le sue scelte, ma avevano promesso di fare qualsiasi cosa per proteggerlo. Quindi Harry prese la decisione di dire tutto al suo innocente fratello Marcel. Ma se solo avesse saputo che aveva appena commesso l'errore più grande della sua vita.

"Ehi Marcy!"

"Ehi Haz, come stai?"

I due si erano messi d'accordo per incontrarsi al parco.

Harry non perse tempo ad esternare i suoi pensieri.

"N-Non voglio più far parte della mafia, ma non so cosa potrebbe succedere se decido di lasciare il gruppo. Marce, ho paura. E se facessero del male a te, o alla mamma, o a Gemma? Potrebbero persino ferire Ashy."

Ashy, conosciuto anche come Ashton Irwin, era il ragazzo di Harry al tempo. Era quasi pronto a dichiarargli il suo amore... quasi.

Il suo gemello gli diede un consiglio; Harry non era d'accordo con l'opinione di Marcel, che pensava che lui dovesse dire tutto al suo capo. Harry non riusciva a pensare ad altro se non 'probabilmente è troppo innocente per darmi un buon consiglio'.

Ma non avrebbe mai immaginato che Marcel fosse l'esatto opposto di innocente.

Harry a volte si chiedeva come fosse possibile che la banda rivale alla loro, i Jailbirds, fossero sempre un passo avanti a loro, che fosse nel traffico di droga, o per i sicari, o per l'assalto ai territori rivali

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Harry a volte si chiedeva come fosse possibile che la banda rivale alla loro, i Jailbirds, fossero sempre un passo avanti a loro, che fosse nel traffico di droga, o per i sicari, o per l'assalto ai territori rivali. Era come se i Jailbirds sapessero ogni loro mossa... ed era così.

Grazie ad una persona.

Marcel.

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Solo una settimana dopo la sua chiacchierata con suo fratello, Harry si rese conto dello sbaglio che aveva commesso.

"Harry!" chiamò a gran voce il boss, di fronte a tutti.

"Cos'è sta storia che vuoi andartene eh? Pensavo che avessi più cervello Styles." Dei sussurri cominciavano a farsi spazio nella stanza.

"Co-Cosa? Andarmene, io? No mai." Era evidente che fosse ansioso; tutti temevano il boss e quello di cui era capace.

"Beh." Il più dominante dei due si avvicinò e prese il ragazzo per il collo, sbattendolo al muro. "Dovrò mostrarti cosa succede a quelli che mi tradiscono e vogliono andarsene. Desidererai  di non aver mai parlato con quel doppiogiochista di tuo fratello."

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Gridò.

Pianse.

Pregò pietà.

Ma niente fece più male di venir legato al muro e guardare mentre il suo capo entrava nella stanza con un Ashton tremante accompagnato dal ghigno sul volto di Marcel. "Puoi ringraziare Harry per quello che sta per succedere," disse Marcel con tono freddo ad Ash mentre lo legava ad una sedia.

"Allora Harry, vi lascerò soli a sbrigare quello che dovete fare." Il boss ridacchiò mentre se ne andava ghignando.

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Questa volta,

Ashton gridò.

Ashton pianse.

Ashton morì.

Una lenta, e dolorosa morte.

E' qualcosa che Harry non dimenticherà mai; cercò di liberarsi, pregando Marcel di smettere e lasciar andare Ashton. Ma suo fratello non voleva sentire.

Ancora oggi Harry è confuso riguardo a che parte avesse preso Marcel, se quella dei Demonic Angels o quella dei Jailbirds.

Ma ha imparato a bloccare quella memoria.

*Fine flashback*

"Hazzy, che succede?" La voce sottile e insicura di Louis fece ritornare alla realtà Harry, che fissava il suo gemello.

"Piccolo, vai da Liam per favore," lo pregò Harry.

"Ah ah ah, Louis. Non ti muovi da qui se non vuoi che metta una pallottola in testa a mio fratello." Marcel aveva un ghigno sul viso. Harry lo fissò picchiettare la propria tasca, un modo per dire 'sono armato'.

Louis rimase immobile, ascoltando attentamente da dietro Harry. "Ora sedetevi per favore, dobbiamo ancora fare la nostra seduta." Harry fissò il mafioso di fronte a lui; non riusciva a pensare ad una via di fuga e questo lo spaventava.

Panties & Prison » Larry Stylinson Mpreg || Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora