§ 52 §

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"Cosa c'è!" tuonò la voce di Harry. Eccolo lì, in piedi sulla soglia della porta, la schiena dritta, i capelli perfettamente acconciati, e la mandibola serrata in una morsa stretta. Appariva dominante, e questo spaventò il ragazzo che si nascondeva dietro Calum.

"Che cazzo ci fai qui?" chiese sgarbatamente, fissando Calum.

"A Louis farebbe piacere parlarti."

"Beh, magari io non voglio parlare con lui," sputò in risposta, pronto a chiudere la porta. Calum avvertì il suo intento, e gli afferrò velocemente il colletto della maglia, spingendolo al muro.

"Tu adesso ascolti il tuo ragazzo Styles! Ti prometto che una volta che lo avrai ascoltato ti inginocchierai e pregherai per il suo perdono." Il proprietario della caffetteria lasciò il più alto, fissandolo storto.

Harry sembrava incerto ma alla fine acconsentì. Sbattendo la porta, si sedette poi su una sedia sulla veranda, e parlò ancora. "Beh Louis? Parla!" alzò la voce, l'impazienza evidente nel suo tono.

Louis si leccò le labbra prima di balbettare, "Beh io-io um lei-io.." Guardò Calum perchè gli infondesse sicurezza; l'uomo posò la mano sulla sua schiena e la accarezzò.

"Va tutto bene Lou; non hai fatto nulla di male. Fai solo un bel respiro e dillo ad Harry."

Quindi Louis fece esattamente quello.

"Harry, Kayleigh è stata cattiva con me sin da quando è entrata per la prima volta nella nostra casa. Mi ha chiamato ciccione, e mi ha detto di lasciarti, che non ti merito, che sono brutto... che lei è meglio per te."

Louis esalò un respiro mentre una lacrima gli scese sulla guancia. "Ehm, prima mi stava insultando quando mi hai sentito gridarle addosso. Volevo solo difendere me stesso per una volta. Ecco cos'hai sentito..."

Harry strizzò gli occhi, alzandosi bruscamente dalla sedia. "Oh è questo quello che è successo? Perché Kayleigh mi ha detto la stessa cosa... eccetto che tu eri quello che la insultava."

Louis era a corto di parole; non avrebbe mai detto una bugia. Non riusciva a credere che Kayleigh avesse detto una cosa così farlsa. Doveva essere davvero una brutta persona.

Calum fece un passo in avanti prima di affrontare Harry. "E a chi crederai, al tuo ragazzo che è stato con te attraverso alti e bassi, o a quella troia che si è presentata a casa tua dopo anni che non si faceva sentire?"

Harry si accigliò, la bocca socchiusa mentre cadeva sulla sedia su cui era seduto prima. Abbassò la sedia con vergogna prima di sussurrare, "Io... io crederei al mio ragazzo." Improvvisamente il senso di colpa cominciò a consumare il riccio, che iniziava a capire quante cose sbagliate aveva fatto nelle ultime ore. Quindi senza dire niente si alzò ed entrò di nuovo in casa.

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"Kayleigh! Alzati," ruggì, con tono abbastanza alto che l'intero vicinato avrebbe potuto sentire.

"Cosa?" si lamentò lei. Improvvisamente le grandi mani di Harry erano attorno alle sue braccia, e la stava trascinando giù per le scale, gridandole addosso oscenità mentre lei cercava di mantenere l'equilibrio.

"Non ti permettere mai più di fare del male al mio ragazzo, dire delle bugie, o metterti in mezzo fra noi due," gridò con tono aggressivo mentre la spingeva fuori casa. Louis e Calum, che erano ancora in veranda, guardavano scioccati Harry. Il suddetto fece dei passi avanti, tirandosi vicino Kayleigh prima di sputarle in viso. "Anzi, non farti più vedere." E con questo Harry le chiuse la porta in faccia, mentre entrava in casa, il suo ragazzo e Calum al seguito.

Fermandosi in salotto, si girò per essere faccia a faccia con Louis, con le lacrime che gli scendevano sulle guance. Cadde in ginocchio di fronte al ragazzo che amava così tanto.

 Cadde in ginocchio di fronte al ragazzo che amava così tanto

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Panties & Prison » Larry Stylinson Mpreg || Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora