§ 4 §

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Louis si affrettò a mettersi a letto, spaventato come non mai.

Cosa significava?

Gli avrebbero fatto qualcosa?

Perché è stato incarcerato, a prescindere?

Decise che fosse meglio prevenire che curare e che sarebbe stato sveglio per il resto della notte. Quello si dimostrò più difficile del previsto. Andava tutto bene fino all'una, quando le sue palpebre cominciarono a cadere mentre cominciava ad addentrarsi in un sonno profondo.

Grazie a Dio, non successe niente... Louis prese quello che dissero Andy e Joe come una leggera minaccia.

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Passarono tre settimane, e Louis ed Harry diventarono amici. Ad ogni pasto, Harry lasciava il tavolo che condivideva solitamente con i suoi due amici per sedersi con il ragazzo - che si sedeva in un altro tavolo, da solo.

Harry fu abbastanza fortunato che, nonostante fosse timido, Louis si aprì con lui. Un giorno il riccio offrì a Louis di sedersi al suo tavolo. Ad ogni modo, il ragazzo rifiutò l'offerta affermando che i due amici di Harry sembravano troppo spaventosi. L'uomo lo accettò e continuò facendo una battuta sulla timidezza del ragazzo dai capelli color caramello, che fece ridere Louis.

Fu quella notte che Andy e Joe portarono a termine la loro 'leggera' minaccia.

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Louis aprì i suoi occhi dominati dal sonno per vedere Andy sopra di lui che strusciava i fianchi sui suoi. Con un sussulto, Louis cercò di mettersi a sedere, solo perché i suoi polsi venissero bloccati sul letto.

"Fermati, togliti di d-"

Un'altra mano, quella di Joe, venne messa sulla sua bocca, e le sue grida vennero soffocate.

"Sei un twink così bello."

Andy ghignò mentre toglieva i pantaloni di Louis lasciandolo solo con le sue mutandine rosa addosso.

"Dio Joe guarda qui,"

Esclamò Andy mentre afferrava le parti basse di Louis, lui che cercava di scappare senza successo.

Louis non voleva dover calciare o mordere perché i due uomini più forti gli avrebbero potuto fare più male se l'avesse fatto, ma comunque, non voleva neanche venire stuprato.

Quindi fece l'unica cosa a cui riusciva a pensare in quel momento. Morse la mano sporca di Joe distraendo Andy abbastanza da calciarlo sul collo e fuggire. Si ricordò di cosa gli disse Harry settimane fa.

'Tieni, questa chiave apre qualsiasi cella. Da dentro la tua, potrebbe sembrare che non ci sia una toppa ma c'è sotto la porta a destra. Se ti fanno del male vieni da me, sono nella cella numero 56.'

E nonostante anche Harry lo spaventasse a morte, preferiva stare con il gigante di un metro e novanta, con cui aveva fatto amicizia, che con due persone che lo stavano per stuprare.

Nel giro di un secondo Louis era fuori dalla porta cercando di aprire la cella numero 56.

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Harry non riusciva a dormire quella notte, erano passate tre settimane da quando Louis era entrato in prigione. Tre settimane da quando lui e Louis erano diventati amici. Si trovava ad ammirare costantemente il ragazzo, era bellissimo. All'improvviso la porta della sua cella si aprì, e comparve un Louis sudato e preoccupato. "Louis?"

Non rispose, ma corse fra le braccia di Harry ed iniziò a piangere.

"Ehi ehi, va tutto bene piccolo, ci sono io. Shh shh."

Il riccio abbassò lo sguardo su Louis accoccolato nelle sue braccia, la sua maglia era stropicciata, e indossava solo le mutandine.

"Bambolina, guardami, cos'è successo?" chiede Harry sedendosi sul letto, accomodando Louis sulle sue gambe.

"Loro- loro-" Louis ricominciò a tremare violentemente, e le lacrime caddero copiosamente.

"No tesoro, non piangere, va tutto bene. Nessuno ti farà più del male. Ci pensa Daddy adesso."

Il riccio si irrigidì per un secondo non avendo avuto l'intenzione di dire l'ultima frase, ma fortunatamente Louis non sembrò accorgersene nel suo stato.

"Hanno c-cercato d-di.. st-stuprarmi."

E a quel punto, anche Harry voleva piangere, perchè il povero piccolo ragazzo non si meritava niente di tutto questo.

Panties & Prison » Larry Stylinson Mpreg || Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora