cinque

1K 19 9
                                    

Il viaggio fu abbastanza silenzioso. Mentre la musica andava avanti e Paulo la cantava, io mi perdevo nei miei pensieri.
Precisamente pensavo al bacio. A come mi aveva sorriso, alle sue mani sui miei fianchi e al suo profumo. Dolce e avvolgente.

Mi chiese che scuola frequentassi e perché l'avessi scelta. Non avevo molti perché ad essere sincera. Ero indecisa e volevo fare un liceo, mi piaceva la psicologia, quindi ho scelto scienze umane.

-E di ragazzi?-

-Veramente non saprei dire. Un ragazzo mi ha chiesto il numero ma non si è ancora fatto sentire.-

-Per caso è alto, capelli neri, occhi del medesimo colore e porta degli occhiali dalla montatura nera? E indossa una giacca abbatanza costosa?-

-Sì. Sei uno stalker?-

-Veramente come ti ha vista con me in auto si è voltato ed è andato via.-

-Ti prego dimmi che stai scherzando.-

-Sono perfettamente serio.-

Mi voltai verso il finestrino e guardai fuori. Vidi Luca salire la salita arrabbiato. Scuoteva la testa.
In modo totalmente involontario alzai la mano destra dal sedile e la lasciai in aria. Era parallela alla mia spalla. Lui prese la mia mano con la sua e mi diede un bacia mano.

Quelle labbra. Cazzo. Di nuovo.

Respirai a pieni polmoni e adagiai la mia schiena sullo schienale del sedile. Cercai di calmarmi e guardai il cruscotto della jeep.
Lui teneva la mia mano con la sua. Slacciò la cintura e io feci lo stesso. Mi guardò e mi voltai. Ci guardammo per un po', lo vidi avvicinarsi e tentò di baciarmi. Scostai la testa, mi si spezzò il cuore.
Presi la cartella e scesi dalla macchina. Chiusi la portirera e corsi verso Luca.

-Fermo ti prego.-

-Ti ho vista.-

-Se mi lasciassi spiegare.-

-Cosa dovrei sentire?-

Lui si voltò. Era arrabbiato e deluso. I suoi occhi erano colmi di dolore e io non potevo dargli torto. Anche io mi sarei sentita così.
Presi la cartella e mi avvicinai a lui, di ricambio voltò la testa.

E ora come glielo dico.

Presi il mio cellulare e cercai nella galleria le immagini della custodia firmata da Massimiliano Allegri. Le selezionai e le inviai al numero del ragazzo. I messaggi non tardarono ad arrivare e li guardò con stupore.
Non trovavo le parole per dirgli quanto mi dispiacesse, quanto mi sentissi una stupida. Iniziai a respirare a fondo per calmarmi mentre attendevo che parlasse.

-Le risposte sono scritte li.-

-Scusami. Sono uno sciocco molte volte.-

Uno sciocco adorabile.

-Sbagliare è umano.-

Feci spallucce e andai per la mia strada. Dovevo raccontare tutto a Zoe prima che Luca potesse mandare avanti la conversazione.
Salii la salita in pochi secondi, presi un respiro e feci le scale in pochi minuti ed entrai.
La mia migliore amica mi corse in contro e mi abbracciò. Strinsi l'abbraccio per poi dirle che mi staba facendo male.
Mi lasciò e iniziammo a chiacchierare del più e del meno prima che affrontassimo l'argomento 'chiamata FBI '.
Iniziai con lo specificare che non mi aveva chiamato l'FBI ma Allegri in persona. E che il ragazzo a prendermi non era niente di meno che Paulo Dybala.
Le dissi che il mister della Juventus mi aveva preso in custodia e che avevo conosciuto Ronaldo. Le raccontai degli abbracci e della festa. Di quando ho dormito a casa di Dybala e di Luca.
Non volevo scandalizzarla per cui non le dissi del bacio.

Seven or Ten?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora