Paulo's pov.
-Sì ho capito.-Sapevo che me ne sarei pentito ma forse era l'unico modo.
Elise's pov.
Arrivai davanti allo stadio una ventina di minuti prima, pensavo che ci fosse più traffico.
Decisi di fare un giro intorno all'edificio in attesa delle nove, mi stavo annoiando.
Lungo il perimetro c'era qualche persona che correva sotto la luce lunare ascoltando la musica.La mia testa era tra le nuvole, più del resto, il silenzio mi aiutava a riflettere e mi parve un buon momento.
Avevo paura.
Di tutto e tutti.
Mi sentivo di carta, riparabile un paio di volte, ma sempre male.
Non si torna mai come prima.-Mi scusi signorina Allegri.-, disse un uomo prendendomi per non farmi cadere.
-Colpa mia. Mi scusi.-
-Non darmi del lei. Io sono Daniele Baselli.-
-Io sono Elise.-, ricambiai il sorriso.
La mia sveglia suonò e corsi verso l'entrata grande dello stadio per incontrare Paulo. Ci salutammo abbracciandoci e sentii una lacrima bagnarmi i capelli, tirai su la testa e vidi Paulo piangere. Gli asciugai il viso e strinsi l'abbraccio, cosa stava succedendo?
Mi prese il viso e mi lasciò un bacio a fior di labbra, facendomi percepire poco del loro calore.Mi prese per mano e salimmo in auto. Disse che era una sorpresa e sorrise guardando la strada.
Era teso e mi sentivo in colpa e nervosa.
Misi una mano sulla sua coscia e lo sentii rilassarsi, mi sentii più tranquilla, rilassandomi anche io. Parcheggiò lungo un viale e mi fece scendere mettendomi le mani sugli occhi.
Camminammo lungo il marciapiede e sentii ogni tanto una macchina passare di fianco a noi. Quando ci fermammo si mise dietro di me, stringendomi i fianchi e mise la testa nei miei capelli. Aprii gli occhi e vidi la reggia di Stupinigi, con un piazzale illuminato con la luce giallastra dei lampioni, qualche panchina in legno chiaro e dei vasi con dei fiori rossi fioriti. La luna si vedeva dalle due finestre ed era bellissima.-È bellissimo. Gracias.-
-Non è niente in confronto a te.-, bisbigliò sul mio collo facendomi rabbrividire.
Decidemmo di fare un giro per il parco e arrivammo in una piccola radura piena di lucciole e la luna illuminava il prato.
Era tutto meraviglioso.-Se qualcuno ti facesse del male lo perdoneresti?-, chiese interrompendo il silenzio.
-Dipende da cosa.-, risposi mettendomi di fronte a lui.
-Perdonami, non so cosa potresti pensare...-, la sua vista si appannò e si lanciò sulle mie labbra. Le sue lacrime bagnarono il mio volto e sentii per un momento della fragilità nella sua persona.
-Perdonami Elise.-Poi buio.
Quando mi svegliai mi ritrovai in un enorme letto matrimoniale, le lenzuola erano blu e il materasso era scomodo. Provai a sedermi ma i meii polsi erano legati con delle corde e indossavo una semplice vestaglia.
Guardai le mie gambe, erano rosse e con dei lividi. Qualcuno aveva abusato di me.Quando la porta si aprì la figura di mio padre, quello che credevo morto, entrò e mi scaraventò contro il letto. Provai a respingerlo ma lui iniziò a gridarmi contro e a schiaffeggiarmi, piansi.
Iniziai a piangere, come all'inizio, il passato stava tornando e io non riuscivo a crederci.Iniziò a violentarmi più volte in un paio di ore e pensai che tutta quella vita fatta nel mondo del calcio era un sogno. Mio padre uscì e io mi guardai attorno, trovai delle pratiche e qualche contratto tra cui, quello in cui diceva che sarebbe diventato l'assistente di mercato di Daniele Baselli.
Non volevo crederci.
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Seven or Ten?
FanfictionElise è la figlia di due medici della Jmedical. Durante un turno di lavoro i suoi genitori perdono la vita per via di un incendio. Elise è a scuola e il presidente della Juventus Football Club decide di mandare un suo giocatore a prenderla. Lei non...