ventidue

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Massimiliano's pov.

Avevo lasciato Elise a Firenze un mese fa, e sentivo già la sua mancanza, era l'unica che mi aspettava a casa se non veniva a vedere i ragazzi, che mi abbracciava calorosamente, che mi chiamava "papà".
La casa è vuota senza la sua presenza, anche se silenziosa' mi lasciava un senso di sicurezza, che ora sembra svanire poco a poco.
Sono cosciente e consapevole del male che le ha fatto Federico quando è andato via e molto probabilmente avrà insistito per ospitarla. Fede è un bravo ragazzo, non lo metto in dubbio, ma lei si fida tanto delle persone, quasi le mancasse sempre un appoggio.

-Mister, ci conviene andare.-, Cristiano mi chiamó.

- Arrivo.-, lo raggiunsi camminando, come sempre.

- Le manca vero? Lo si legge negli occhi, anche a me manca, non mi è mai mancato nessuno più di così. -, disse in piena confidenza.

- Aspettiamo sei settimane e torna. -, conclusi.

- Solo cinque. Meno cinque.-, bisbiglió.

Salimmo nelle nostre rispettive auto e ci avviammo alla Continassa per la trasferta contro il Milan, che se Dio vuole, andrà tutto rose e fiori. Il pullman era posteggiato vicino al campo degli allenamenti, alcuni giocatori erano già arrivati e stavano aspettando, solitamente Paulo era il primo a venirmi in contro e Federico sorrideva.
Mi mancano a dirla tutta, in fondo, quei ragazzi li ho tirati su io, come se fossero "figli miei".

Paulo's pov.

Ieri abbiamo avuto una partita e l'abbiamo persa, ovviamente, sembrava che i miei compagni in campo non si impegnassero abbastanza, ma, nemmeno io ho dato il massimo.
Ero costantemente distratto dal pensiero della mia scelta.

Avevo fatto la scelta giusta? Sara era davvero la mia anima gemella?

Ero cosciente che avevo avuto già due compagne nel giro di quattro mesi, ma Denise era la mia menager mentre Sara, come carattere intendo, assomiglia ad Elise, solo che lei è abituata ad avere tutto subito, mentre Elise aspettava prima di ottenere quella cosa...

Quando arrivai a casa, Sara non c'era, era uscita con delle sue amiche, spero solo che non si ubriachi o non combini casini.
Dopo essermi cambiato, mi sdraiai a letto e molti ricordi riaffiorarono nella mia mente.

Ti prego non lasciare che nessuno ti tratti come quell'uomo.

Sospirai, rivivendo quei momenti con nostalgia, l'avevo ferita giocando con lei e ora, ne sto ripagando le conseguenze.

Elise's pov.

- Federico, hai visto per caso il mio libro?-

- Dici questo?-, domandò scuotendolo in aria.

-Dammelo, mi serve per un esame.-, iniziai a saltellare cercando di prenderlo, ma lui lo fece cadere a terra e mi fermò per il giro vita.

- Se saltassi quest' esame?-, mi morse il lobo dell'orecchio.

- Lei ha allenamento e non voglio che faccia tardi, per cui, si avvii.-, indicai la porta e il borsone.

Sorrise e mi baciò le labbra. Era passato un mese da quella chiamata con Sara, in cui mi consigliava una nuova vita. Quel mese lo passai in camera, solo Federico riusciva a calmarmi, mentre facevo incubi e mentre piangevo.
Se solo mi avesse vista, ma Federico mi aveva fatto rinascere, grazie a lui riprovavo qualcosa.

Seven or Ten?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora