undici

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Ore 6.15

La sveglia suonò prima del previsto, dovevo finire di fare le valigie perché oggi sarei partita con Cristiano per andare due giorni a New York.

Addio mondo di merda. Torino ti lascio il mio passato. Volevi rovinarmi la vita papà? Non ci sei riuscito.

Nonostante avessi tirato un colpo secco a quella scatola metallica, continuava a fare 'bip bip bip'.
Cristiano si voltò e la spense, poi si mise un cuscino in faccia e ritornò a letto.

Vuoi che mi faccia le valigie da sola? Poi me la paghi Ronaldo.

Terminai la mia e la sua, di valigia, poi mi preparai la mia solita colazione e mangiai anche una mela.

-Buongiorno dormiglione. Sbrigati che è tardi. La tua valigia l'ho terminata io.-

-Buongiorno piccina.-

Gli diedi un bacio sulla guancia e andai in bagno a cambiarmi. Solita doccia di routeen, capelli sciolti e vestitino azzurro leggero.
Andava bene.

Cristiano si preparò subito dopo di me e si affacciò dalla porta del bagno per chiedermi di mettergli la cravatta.

Un tutorial su Youtube?

Questa mattina mi sono alzata con la luna storta. Non ho mai preso un aereo e, come se non bastasse, pativo le altezze.
Evvai.
Gli feci un nodo e lui mi abbracciò portandomi a sé.

-Perché ogni abito che indossi ti sta maledettamente, odiosamente, bene?-

-È inutile che ci provi. Non attacca.-
Lo sfidai. Ogni tanto mi piaceva essere un po' stronza. Lo avevamo fatto già troppe volte per i miei gusti, eppure non mi bastava mai.

-Ah si?-

Mi sollevò e mi portò sul divano dove iniziò a farmi il solletico. Mi dimenai e gli chiesi di smetterla più volte ma lui sembrava non voler smettere.

Me lo ritrovai sopra e mi diede un leggero bacio sulle labbra mentre le sue mani percorrevano i miei fianchi.

Per sua grande sfortuna suonò la sveglia del miio cellulare e ci avviammo all'aeroporto.

-Viaggeremo in economica vero?-

-Prendiamo il mio Jet privato.-

Mi voltai e lo guardai a bocca aperta e con lo sguardo sorpreso e allo stesso tempo interrogativo. Ma siamo sicuri che io sia sulla Terra e che ci veda?

Arrivammo in aereoporto e un signore in smoking, piuttosto basso e simile a un pinguino, prese le mie valigie e quelle del giocatore mentre io e Cri salivamo in aereo.

Avevo il terrore solo a guardarlo, figuriamoci a salirci sopra.

E se cade?

E se si guasta e io muoio?

E se andiamo a sbattere contro qualcosa?

No, frena. Bella mia, stai impazzendo, a 100000 km di altezza che cazzo vuoi trovare? Al massimodei volatili ma non di certo i grattacieli.

Grazie coscienza. Ti ricordo che quella a sopportarti sono io.

Io e Cristiano ci accomodammo nei primi posti dell'enorme jet.

Era lussuoso e ti dava la senzazione di esser piccola, uno scricciolo per farla breve.

-Ora parte. O mio dio.-
Mi copro il viso con le mani.

-Non sei mai stata in aereo?-

Feci segno di no e guardai in basso. Mi vergognavo. Quando andavo dai miei zii a Londra facevamo viaggio in auto e poi in nave per stare più tempo insieme e io ero contenta perché mio padre mi lasciava andare e lui non veniva.
Bei tempi. Bei tempi.

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