Federico's pov
-Come Hai potuto!- urlai, prendendo Cristiano per il colletto della maglia e facendo scontrare la sua schiena contro il muro dell'ospedale -Avresti dovuto insistere e avresti dovuto ospitarla da te! Soprattutto quando sai dei diversi problemi in seguito al cambio di mio mister tra i tifosi e la famiglia Allegri!- esclamai arrabbiato, speranzoso che quel sorriso beffardo di Cristiano scomparisse dal suo volto e capisse il problema.
Ma nulla.-Non mi fai nulla Fede.- si divincolò e si mise a sedere poco più in là -Sono cosciente e consapevole del problema tra la famiglia di Elise e i tifosi, ma non pensavo che arrivassero a questo punto!- ribatté a toni, sinceramente non me lo aspettavo -Però so che lei non vorrebbe che urlassimo, lei è nella stanza di fianco e anche se lei è in.... Coma... Portiamole rispetto Fede.- mi mise una mano sulla spalla, ero tentato di scansarmi, ma, detesto ammetterlo, aveva ragione.
Alla fine mi limitai ad annuire.
Poi entrai, più distrutto dei giorni precedenti.-Piccola pasticciona, come stai? Va beh, ho fatto una domanda stupida, come tutte quelle che ti ho fatto lungo il corso Della nostra relazione e amicizia.
È da tre settimane che sei così sai? Nonostante i tuoi problemi, e i numerosi che hai avuto durante questo... Coma... Li hai sempre superati- mi accomodai su uno sgabello vicino a lei e le presi quella piccola mano, fredda e lattea, quella con meno aghi, non perché mi facesse impressione, ma solo perché mi sentivo più sicuro -prima, ho litigato con Cristiano, per via della paura di perderti. Sono e siamo tutti stressati. Non vogliamo perderti, soprattutto tuo padre adottivo, il nostro mister, che probabilmente farà le valigie. Manchi sai? E la paura di non vederti più e talmente tanta, che temiamo di fare qualche cazzata.- sentii delle lacrime bagnarmi il viso - ora devo andare, però, promettimi che tornerai presto. Ti voglio bene piccola mia.- mi alzai, le lasciai un dolcissimo, lungo e intenso bacio in fronte e uscii, per dare cambio a Paulo e Cristiano.
Sentii qualcosa spezzarsi dentro di me non appena, i due ragazzi, presero posto di fianco a lei e presero una mano ciascuno.Cristiano's pov.
Dopo che Fede uscì, io e Paulo ci sedemmo ai lati del lettino di ospedale. Era dura vederla così... Immobile.
Guardai il mio ex compagno di squadra negli occhi e sospirammo.
Ripensai a tutti i momenti passati, sia con lui che con lei, ma, soprattutto, ripensai a quando la tradii con Georgina.
Lei non meritava questo.
Non meritava di restare qui, su questo lettino, mentre i o il suo o suoi assassini o assassino erano in giro a piede libero.
E noi, io, non potevamo fare nulla.
-E' bella anche così...- Paulo le spostò una ciocca di capelli dal volto, era come se... La amasse ancora.
Come me.
Mi sentii morire dentro.
-Devo darti ragione hermano.- sorrisi timidamente, mentre le osservavo il viso pallido.
In tutto questo, sentii la mia mano stringersi, Paulo sentì lo stesso.
Ma io lmedico ci disse che era un'azione involontaria, quindi, non era sveglia.
Sospirammo.
E alla fine uscii, non resistendo ulteriormente.Paulo's pov.
Cristiano chiuse la porta alle sue spalle, tornai a contemplare il corpo del mio piccolo angelo caduto dal cielo.
Perché questo soprannome?
Molto semplicemente, avevo visto "Fallen" e avevo paragonato la protagonista a Elise.
Me Elise era molto più bella.
Lei era là mia niña.
Erano le nove ormai e chiesi all'infermiera di poter restare, volevo tenerla vicina a me il più possibile, in modo da non perderla, per sentire sempre il suo battito e respiro.
Per darle forza.
Sempre.
-Buona notte piccola mia.- sussurrai e le baciai la guancia, poi, poggiai la testa al bordo del lettino e mi addormentai, stringendole la mano.[...]
Mi svegliai che erano le sette del mattino, andavo avanti così già da un paio di giorni e non avevo alcuna intenzione di mollare.
L'altro giorno era entrato il medico, con i risultati degli esami e, ci disse con il cuore in mano, che se non si fosse svegliata entro quattro giorni, sarebbe rimasta così... Senza vita.
Cioè, viva per modo di dire.
Entrò anche Cristiano e prese posto dall'altra parte del lettino, per poi stringerle la mano.
-Svegliati presto piccola mia...- disse il mister che era entrato silenziosamente.
Io e Cristiano alzammo lo sguardo, guardandolo, poi annuimmo, ma noi tre non resistemmo di più e uscimmo.
Ma prima le lasciai un bacio in fronte.
Ma erano già usciti tutti.
E ne approfittai per parlarle di nuovo.
- Piccola mia, manchi a tutti, me per primo. Sono tre settimane che sei così e tutti attendono con impazienza il tuo risveglio e il tuo ritorno in casa Juve. Mi manchi, mi mancano i tuoi sorrisi, i tuoi occhi e le tue risate.
Quelle più di qualunque altra cosa.
Mi manchi TU.
te, Elise Allegri, mi manchi, manchi al tuo cuore.
L'altro giorno guardavo Fallen e sentendo parlare di angeli caduti dal cielo, pensai inevitabilmente a te.
Perché tutto si collega a te.
Ultimamente hai avuto qualche problema e i dottori hanno dovuto portarti via da me diverse volte, c'è stato un periodo che non potevo nemmeno entrare qui dentro. Ma ora è tutto risolto, spero.
Questi problemi si manifestavano appena smettevo di parlare, questo mi faceva sperare che tu mi sentissi.
Spero sia così.
Ora esco, ti lascio riposare. Che termine stupido che ho usato.
Ricorda che ti amo e che ti aspetto.-
Detto questo, feci per uscire.Elise's pov.
Bianco.
Tutto bianco.
Poi nero.
Urla, grida di soccorso, arriva un'ambulanza, un dolore lancinante al petto o stomaco.
Non lo so di preciso.
Ma non riesco nemmeno a respirare.
Poi, inizio a vedere qualcuno, non ha volto, solo che mi abbraccia e mi bacia dolcemente le labbra.
-Non ti lascerò mai Elise, te lo prometto...- sussurra.
Ma poi svanisce.
Non posso muovermi, ma sento, sento eccome.
So che sono passate tre settimane, so che sono in Coma, so che mio padre sta soffrendo, so che Paulo mi ama ancora, come Cri e Fede.
Questo mi fa sentire in colpa.
Giorgio mi viene a trovare un giorno sì e uno no e ogni volta piange. Così Leonardo e Daniele.
Luca e Zoe non vengono da un po' e le loro voci iniziano a mancarmi.
Ma sentire Paulo vicino a me, così, sempre, mi dà forza, abbastanza da voler gridare.Mattia's pov.
Feci per uscire, ma sentii un lamento provenire da Elise, non avevo ancora lasciato la sua mano e con quella ibera le accarezzai la guancia.
Lei pian piano aprì gli occhi, poi sorrise dolcemente.
Io iniziai a piangere.
Di gioia.
-E...Elise.- sorrisi, tirando su con il naso, mentre lei mi accarezzava la guancia con le poche forze che aveva.
-Mattia.- mi asciugò una guancia.
Io le baciai la fronte.
-Temevamo di perderti.- ammisi.
-Non mi perderete.- sorrise -E' una promessa.-
Mentre le lacrime scendevano, la accarezzai di nuovo.
Poi, chiamai l'infermiera e uscii dopo essermi asciugato le lacrime.
-Mattia?- domandò Giorgio incuriosito.
Io gli sorrisi.Forse nulla era perduto, forse, io e lei avevamo una possibilità.
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Sono viva!
Ed ecco il mio amato capitolo!
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Seven or Ten?
FanfictionElise è la figlia di due medici della Jmedical. Durante un turno di lavoro i suoi genitori perdono la vita per via di un incendio. Elise è a scuola e il presidente della Juventus Football Club decide di mandare un suo giocatore a prenderla. Lei non...