dodici

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-Dobbiamo andare in Schasbury Street.-

-Si e alla svelta.-

Tanta fretta solo perché Cri voleva conoscere i miei zii. Ci avremmo impiegato dieci minuti massimo.
Calma.
Respirai a fondoe cercai di ripassare quel breve discorso che avevo montato nella mia testa. I miei zii tifavano Liverpool e la Juventus era loro avversaria in Champions League.
Saranno contenti? Vedremo.

Misi le mani sulle tempie e iniziai a massaggiarle per calmare i miei nervi tesi. Non ci riuscii.
Cristiano mise il braccio intorno alle mie spalle e mi portò a se dandomi un bacio sui capelli.
Ero più tranequilla ma i miei zii avrebbero approvato?

Suonai il campanello e mia zia ci aprì con fare entusiasta. Ovviamente pensava che ci fossi solo io e decidemmo di salire le scale in silenzio.
Arrivai alla porta e la aprii, venni circondata da quel calore tanto famigliare quanto sicuro che solo quell'appartamento sapeva darmi.
Mio zio Will iniziò a tempestarmi di domande mentre mia zia sistemava le valigie. Io non avevo messo piede in quell'appartamento.

Cristiano salì subito dopo e si mise dietro di me. Mi convinsi ad entrare prendendo una sua mano e lo trascinai.

-Zia e Zio vi presento Cristiano. Il mio ragazzo.-

-Ma è Cristiano Ronaldo?-
Mio zio era sbigottito e leggermente agitato.

-Sì.-

-O mio dio.-

Cristiano si presentò cordialmente e i miei zii fecero lo stesso. Poi arrivò mio cugino Thomas e lo abbracciai forte.
Lo condussi nel salone dove si erano accomodati i miei zii e Cristiano e la sua reazione fu un misto tra stupore, sconvolgimento e "Ma sei seria?"

Lo invitai a sedersi mentre io mi mettevo in braccio a Cri e gli presentai mio cugino e lui fu ben felice di conoscerlo.
Parlammo del più e del meno fino a quando mia zia propose di andare a fare il thè.
Tradizione delle 17: thè caldo con biscotti.

Mio cugino mi raccontò che Lucy, Victoria, Louis e Harry continuavano a chiedere di me e di come stessi.
I miei amici del college sono dei ragazzi stupendi, solari, disponibili e cretini quanto me.
Ci piace studiare insieme e quando sono con loro mi dimentico di tutto o quasi.

-A proposito del college. Zia, Zio e Thomas, la mia scuola presenta un soggiorno studio in un college a scelta e ho pensato di alloggiare da voi. Starei un mese. Per voi è un problema?-

-No cara. Non vedevamo l'ora. Thomas iniziava ad essere insopportabile.-

-Mamma!-

Sorrisi.

-Ma raccontaci, comd vanno le cose in Italia? Dico, come hai fatto dopo l'incendio.-

-Beh, il mister Massimiliano Allegri mi ha preso in custodia e ora sono praticamente sua figlia. Per me è un padre. Quello che non ho mai avuto e lo sapete meglio di me.-

-Ti capiamo.-

Sorrisi e Cri mi appoggiò il suo mento sulla mia spalla e sorrise alla scena a cui stava assistendo. Gli volevo bene, molto, e non riuscivo ad immaginarmi una vita senza di lui.

Mi diressi in cucina e presi degli abiti per sistemarli nella mia camera. Mi era mancata.
Era piccola, quanto quella del college, con un letto singolo, una grande finestra, una scrivania e due cabine armadio.
Le pareti erano bianche ma erano tappezzate di poster della Juventus, di Paulo Dybala e di Cristiano Ronaldo.
Ero curiosa di vedere la sua faccia, avevo anche quattro manichini: uno per la maglia di Paulo, uno per quella di Cri quando era al Real, uno per quando è arrivato alla juve e alla fine uno con la mia maglia personalizzata fatta quando giocavo a calcio.

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