Otto

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Elise's prov

Ecco, sono qui a riposare nel letto di Cri. Tra le sue braccia, il suo profumo e il suo calore mi danno sicurezza e, in un certo senso, protezione.
Vorrei svegliarmi e guardarlo per ore, avercelo vicino e saper che con lui posso essere me stessa.

Presto avrei dovuto svegliarmi e andare agli allenamenti per vedere mio padre.
Se fossi riuscita a svegliarmi.
Mi ero persa nelle braccia di Cri e non volevo andarmene da li. Ieri sera mi ha chiamata mi amor e stavo morendo. Farfalle nello stomaco, guance rosse.
Lo avevo sentito ma in quei momenti non si può dire nulla, bisogna goderseli.

Sentivo il suo sguardo addosso da almeno dieci minuti buoni e forse era il chiaro segno che dovevo svegliarmi.

-Così mi consumi.-

-Buongiono piccina.-

-Buongiorno bimbo.-

Lo guardai negli occhi e notai i suoi capelli spettinati, che io ho sempre visto ordinati e vidi il suo sorriso a trentadue denti sul suo volto raggiante.
Non seppi trattenermi. Doveva essere il mio bimbo. Il mio Cri.

Mi sistemai sopra di lui a cavalcioni vome facevo da bambina con mia madre e misi una mano tra i suoi capelli.
Contemplai il suo sguardo confuso e allo stesso tempo soddisfatto e mi avvicinai piano al suo viso.
Sentii il suo respiro sulle mie guance e, nonostante una parte di me volesse fermarmi, lo baciai.

Era un bacio lento, ricco di passione e di desiderio. Inizialmente non seppi giustificarmi ma poi conclusi che lui mi aveva stregata anima e corpo.

-Perdonami ti prego.-

-Scherzi? È da un po' che volevo un bacio così.-

Sorridemmo insieme alla sua esclamazione e riprese a baciarmi. I suoi baci sul collo e le sue mani sui miei finachi mi stregarono.
Passarono diversi minuti prima che mi buttassi sul letto senza respiro e con le labbra confie.

-Vado a vestirmi.-

-OK.-

Mi precipitai in bagno e mi vestii. Un paio di jeans blu a vita alta e una maglietta aderente verde. Forse era troppo ma non avevo altro.
Mi pettinai i capelli e li lasciai sciolti, mi lavai i denti e misi gli occhiali dopo aver messo un po' di mascara.
Ero carina in fondo.

Quando aprii la porta trovai Cri già pronto e in attesa. Gli chiesi se ci avevo messo tanto ma lui disse di no.
Mi avvicinai e gli diedi u bacio vicino all'angolo della bocca. Lui, invece, mi prese il viso tra le mani e mi diede due o tre baci sulle labbra.

-Ci conviene scendere.-

-Perché rispetti gli orari?-

-Se no mio padre mi ammazza e tu non giochi per il resto della tua permanenza qui.-

Rise.

Scendemmo le scale, silenziosamente e ci recammo al campo da gioco per l'allenamento.
Cristiano teneva la sua mano nella mia e mi condusse negli spogliatoi, ancora vuoti.
Mi chiese se avessi preferito stare in panchina oppure sugli spalti. La panchina è sempre stato il mio sogno per cui scelsi quell'opzione.
Mi portò in mezzo al campo dove c'erano il mister, Giorgio e Andrea Bonucci. Ridevano beatamente prima che il numero tre notasse me e Cristiano.
Imbarazzo.

-E guarda chi si vede.- si avvicinò Bonucci.

-Ma da quando questa novità?-
Chiese mio padrd guardando Cristiano e poi me con un leggero sorriso sulle labbra. Era contento, cosa che mi parve strana, perché Cri era più grande di me di molto ed era una celebrità.

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