Stavamo viaggiando per Parigi, la città dell'amore, la città in cui tutto è possibile.
La città perfetta, la città di un romanzo romantico.In viaggio sul jet, io e Cristiano, parlammo del più e del meno, non sfiorammo l'argomento bambini e nemmeno studio. Pensavamo a come sarebbero stati i tre giorni.
Poi una notifica da instangram: Georgina aveva pubblicato una foto.
Lei con una valigia nell'aeroporto di Parigi e cone ditascalia, "Ti sto apsettando @cristiano"Ero sconvolta e Cristiano non sembrò notarlo, in fondo, non sembrava il solito Cri di sempre era più freddo.
-Piccina, perché non parli?-, mi chiese con voce calda e roca.
-Sto pensando.-, bisbigliai per non piangere.
-A cosa mi amor?-
-Al fatto che ti aspetti un'altra donna a Parigi.-, delle lacrime percorsero il mio viso.
-Non accadrà nulla di tutto ciò. Ora vieni, mi manchi.-
Salii a cavalcioni su di lui e gli lasciai un bacio a stampo veloce ma lui approfondì il bacio. Gli lasciai un bacio sul collo e sentii le sue mani stringermi di più i fianchi per un momento. Iniziò a baciarmi il viso per poi sendere sotto il collo ma dei colpi di tosse ci nterruppero.
-Mancano meno di dieci minuti all'atterraggio..-, il pinguino/maggiordomo parlò sicuro.
-Grazie Finn.-, rispose Cristiano educatamente.
Il signore se ne andò con faccia indignata e io mi accomodai al mio posto ma Cri mi rimise su di sé e riprese a baciarmi.
Ma non stavamo atterrando?
Scacciai questi pensieri contorti dalla mia testa e lo baciai dolcemente, lui approfondì il bacio e poi appoggiai la mia fronte sulla sua.
E sorridemmo.
L'aereo si fermò e noi scendemmo per poi prendere un taxi. Cristiano diede un foglietto al conducente per poi sedersi vicino a me e darmi un piccolo bacio sulla guancia.Passò circa un'ora e io mi stavo godendo questi attimi di riposo per riprendermi dal viaggio in aereo pieno di turbolenze. Riposavo sulla spalla di Cri e lui mi accarezzava la spalla dolcemente, esiste qualcosa di più perfetto? Però, sentivo che qualcosa mancava, mancava quella scintilla che c'era prima, quella voglia di lottare? Che si sia innamorato di un'altra? Questo non mi sorprende.
Tutti sanno come sono fatti i calciatori.
Quando arrivammo davanti a una villa il taxi si fermò e noi scendemmo con le nostre valigie in mano. Era incantevole. Cri poggiò le valigie all'entrata e io feci lo stesso.
Lui si voltò e mi sorrise maliziosamente per poi prendermi di peso e buttarmi sul divano dove iniziò a farmi il solletico.
-T-ti p-prego basta...-
Si fermò e mi guardò attentamente negli occhi per poi lasciarmi un bacio sulla fronte, uno sulla guancia, uno sulla punta del naso e uno più passionale sulle labbra.
Ricambiai quel bacio senza pensarci due volte, mi lasciò un piccolo bacio sul collo e ansimai dal piacere e inarcai la schiena.
Misi le mie mani sui suoi addominali e tracciai dei piccoli cerchi con il pollice e lui soffocò un gemito sulla mia pancia.
Ci togliemmo la maglia con una certa fretta e lui mi tolse il top sportivo.
Iniziò a provocarmi piacere e io strinsi leggermente i capelli sulla sua nuca, poi entrò in me dopo aver messo le protezioni adatte.-Ti amo Elise.-
-Ti amo anche io. Ma ora vado a fare una doccia.-
-Preparati che usciamo, andiamo in un locale carino.-
-Ai suoi ordini Ronaldo.-, gli feci l'occhiolino e andai su a prepararmi.
Presi l'intimo di pizzo nero e iniziai a cercare il vestito adatto.
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Seven or Ten?
FanfictionElise è la figlia di due medici della Jmedical. Durante un turno di lavoro i suoi genitori perdono la vita per via di un incendio. Elise è a scuola e il presidente della Juventus Football Club decide di mandare un suo giocatore a prenderla. Lei non...