Entrammo nel ristorante e ci ritrovammo davanti un uomo dietro ad un piedistallo: indossava uno smoking e mi ricordava tanto il maggiordomo cattivo degli 'Aristogatti'.
-Buona sera Signori. -ci disse. -Avete prenotato?
-Buonasera a lei. Si abbiamo prenotato, nome Horan. -rispose Niall, molto sicuro di sè.
L'uomo iniziò a maneggiare con il tablet che si trovava sopra il piedistallo, quando poi trovò il nome di Niall ci sorrise.
-Tavolo per due, giusto?
Niall annuì e l'uomo ci indicò con la mano l'enorme sala dietro di lui e una donna, che doveva essere una cameriera, ci sorrise.
-Seguitemi, Signori.- ci disse molto gentilmente e sorridendoci affettuosamente.
Ci fece strada tra i tavoli sommersi da cibo invitante e circondati da persone vestite elegantissime, fino a quando non arrivammo al nostro tavolo, che si trovava vicino ad una finestra in fondo alla sala. Mi piaceva quella postazione. Niall mi spostò la sedia e mi fece sedere. Gli sorrisi, lui mi sorrise e mi fece l'occhiolino. Poi si sedette e prese il menù che ci diede la donna. Era bassina, un po' in carne, i capelli rossi e gli occhi verdi. Era molto carina e sembrava simpatica. Ci lasciò soli qualche minuto, per darci il tempo di decidere e dopo poco fu di ritorno, mantenendo il suo sorriso e stringendo nelle mani un taccuino e una penna.
-Sapete già cosa ordinare?
-Io prenderò la specialità dello chef. Da quel che c'è scritto qua sembra molto invitante.- disse Niall.
La donna annotò l'ordinazione sul taccuino, poi si rivolse a me. -Lei Signorina?
-Penso che prenderò anche io lo stesso. -le sorrisi. La donna se ne andò dicendoci che a breve saremo stati serviti. Niall si sistemò sulla sedia. -Carino qui.-mi disse.
-Carino? E' stupendo!- esclamai con uno tono di voce basso.- Costerà un sacco Niall.
-Non ti preoccupare, Grace. Sei mia ospite. Poi ogni tanto concedersi qualcosa in più non è così dannoso.
-Niall, non c'era bisogno di portarmi in un posto così. Potevamo anche andare a mangiare semplicemente una pizza.
-Sì, avremmo potuto.-disse fissando i suoi occhi nei miei.-Ma il problema è che tu non sei una da portare a mangiare una pizza, Grace.-era serio.
La cena era stata ottima. Era tutto buonissimo. Finito di mangiare, io e Niall uscimmo dall'edificio e andammo a fare una passeggiata nel parco attorno al Crystal. Niall si era tolto la giacca e si era arrotolato le maniche della camicia fino al gomito. Teneva le mani in tasca e camminava trascinando i piedi. Si stava bene, non c'era freddo anche se eravamo a novembre. C'era infatti un venticello gradevole, che si intersecava con i capelli di Niall, spettinandolo leggermente, ma lui sembrava non accorgersene.
-Gracy, ti va di fare un gioco?-mi chiese rompendo il silenzio.Mi guardava con un sorriso divertito.
-Quale gioco?-ricambiai il sorriso.
-Mmm, non credo abbia un nome in particolare... consiste nel farci domande per conoscerci meglio-alzò le sopracciglia. Scoppiai a ridere.
- Una specie di intervista, quindi?
-Esatto! Sì, direi che potrebbe essere una cosa del genere. Chi inizia?
-Dai, inizia tu. Hai anche pagato la cena, perciò tocca a te dare il via al gioco.
-Wow, che onore.-rise.-Mmm, vediamo un po'...-si mise a pensare guardando il cielo scuro sopra di noi. -Qual è la tua più grande paura?
-In realtà ne ho due.-dissi io tagliente.
-Vai, ti ascolto.
-Allora ehm, quello che mi fa più paura è rimanere sola. Senza nessuno accanto, senza nessuno al mio fianco. Sapere che potrei rimanere senza nessuno vicino, sapere di poter restare sola per tutta la vita, mi terrorizza.- Niall rimase in silenzio a guardarmi, poi iniziò a guardare il terreno, aspettando la fine della mia risposta. -La seconda è invece la velocità.
-Perché la velocità?- mi chiese stranito e confuso, corrucciando infatti la fronte.
-É una storia lunga.
Niall si sedette su una panchina che si trovava lì vicino e mi fece segno di sedermi. Poi si mise le mani dietro la testa e chiuse gli occhi. -Dai racconta, abbiamo tutta la notte.
Non volevo che lui sapesse cosa era successo più di un anno prima, non volevo dargli un motivo per sembrare vulnerabile ai suoi occhi.Mi sedetti e lui si avvicinò a me.-Niall, non credo di doverti raccontare questa storia. Forse è meglio che faccia io la mia domanda per te.
-Mi piace ascoltare le storie. E poi sono una tomba, ti giuro. In cambio ti concedo due domande consecutive da pormi.
Voleva proprio che gli raccontassi perché ero così. Alla fine mi arresi.Gli avrei raccontato cosa mi aveva disintegrato il cuore, l'unica cosa bella che avevo.
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MI SCUSO PER L'IMMENSO RITARDO E SCUSATE SE IL CAPITOLO È TERRIBILMENTE CORTO.
Perdonatemi,domani pubblicherò due capitoli💘
VI HO FATTE UN PO' INCURIOSIRE?
votate e commentate,così saprò cosa ne pensate e a quante piace.
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||Thunderbolt|| niallhoran
FanfictionGrace Hemmings è al primo anno di università. Nonostante il nuovo inizio, sono esattamente 503 giorni che piange senza sosta ogni sera prima di andare a dormire. Un giorno però qualcuno cade nella sua vita, come un fulmine colpisce la terra durante...