Per me la felicità è quando ti senti bene con te stesso. Ti guardi allo specchio e non è che ti vedi bello, ma ti vedi migliorato. Apri la porta di casa e trovi la persona che ami. È quando sai che stai facendo la cosa giusta. È quando ti esce una canzone triste dalla playlist e la salti per andarne ad ascoltare una allegra.
E io sì, è esattamente così che mi sento in questo momento, abbracciata a Niall sul divano della sua stanza al dormitorio.
-Andiamo da me.-mi disse quando risalimmo in macchina.
- Da te dove? - mi saltó il cuore in gola al pensiero che mi volesse portare a casa sua.
-Nel mio appartamento.
-Ma tu non avevi solo una camera ai dormitori?-chiesi confusa.
Abbassò gli occhi.-Era soltanto una scusa per...-si avvicinò a me,tenendo sempre gli occhi bassi, e arrossendo un po' sulle guance.-...sì insomma,era una scusa per invitarti ad uscire. Io in realtà la stanza l'ho tenuta fino all'anno scorso. È questa in cui ci troviamo, ma ora ho deciso di passarla a un altro ragazzo. Il mio coinquilino si è laureato, perciò...
-Che stupido.-dissi ridendo, rubandogli un bacio. - Allora andiamo, sono curiosa.- ero in realtà sollevata: andare a casa di Niall e dai suoi genitori mi sembrava prematuro.
Così eccoci qui, in questo bilocale di Niall che me lo ricorda tanto. Le pareti sono bianche, la moquette nera, il divano-letto di stoffa sempre bianca, ma è grande e accupa molto spazio nella casa. E c'è anche un armadietto dietro il letto, dove al suo interno c'è una mini-cucina. Poi c'è il bagno e il giro turistico finisce qui.
-So che non è molto- disse appena entrammo.-ma a me piace e qui mi sento a casa. Come primo appartamento da solo non è male.
-A me piace molto- convenni subito,sorridendo. -Ci sta.
Mi sorrise, mi prese in braccio cogliendomi di sorpresa e ci sedemmo sul divano-letto. Le nostre labbra si incastravano perfettamente, quasi fossero state create le une per le altre. Ed ero felice. Sì ero felice e so riconoscere la felicità quando mi ci imbatto. E lui ha proprio l'aria di essere la mia felicità.
La TV è l'unica fonte di luce nella stanza e una coperta blu ci riscalda le gambe: le mie sono sopra le sue, che sono invece sorrette a mezz'aria da un tavolino di legno che si trova davanti al divano-letto.
-Posso chiederti una cosa?- gli chiedo.
- Tutto quello che vuoi.
-Da quanto tempo conosci mio fratello?
- Circa 5 anni.
-E mi spieghi come sia possibile che in tutto questo tempo Luke mi abbia presentato tutti i suoi amici e tu sia l'unico che io non ho mai visto?
Ride. Rido anche io.- Ti dirò, quando sono venuto a prenderti a casa per il nostro primo appuntamento l'ho pensato anche io. Sono venuto così tante volte a casa vostra, eppure non ti ho mai vista. A dire la verità, non avevo nemmeno mai notato le tue foto sul comò all'entrata di casa vostra. E non capisco il perchè. Non sapevo neanche nulla di quello che era successo a...-esita un secondo e mi guarda.
-A Martin?-continuo io per lui. Niall annuisce.
-Sì. E ti giuro è una cosa che neanche io so spiegarmi. Siete siete insieme 3 anni, giusto?
-Ogni tanto litigavamo e non ci parlavamo per giorni ma in sintesi, sì, ci siamo amati.
-E suppongo che in questi 3 anni sarebbe stato difficile incontrarti a casa da sola o comunque senza di lui.
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||Thunderbolt|| niallhoran
FanfictionGrace Hemmings è al primo anno di università. Nonostante il nuovo inizio, sono esattamente 503 giorni che piange senza sosta ogni sera prima di andare a dormire. Un giorno però qualcuno cade nella sua vita, come un fulmine colpisce la terra durante...