Mi sedetti vicino a Niall che mi sorrideva, ma il suo sguardo era serio.
-Ripeto, questa storia è davvero troppo lunga.- insistetti, sperando di distoglierlo dall'idea di ascoltare la mia storia.
-Ripeto, vado matto per le storie lunghe.
Sorrisi a Niall.
Era da tempo che non parlavo di questo con qualcuno: mi arresi, con la strana sensazione in cuor mio che non sarebbe stato così negativo parlarne con lui.
-Va bene ehm...- esitai, guardando a terra- Da dove iniziare? Martin e io stavamo insieme da 3 anni ed eravamo estremamente, meravigliosamente e infinitamente innamorati.
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La musica proveniente dal mio cellulare si interrompe di colpo mentre mi sto asciugando i capelli con il phon. Prendo il cellulare e vedo una chiamata in arrivo da un numero non segnato sulla mia rubrica. Spengo il phon e rispondo alla chiamata.
"Pronto?"
"È lei Grace Hemmings?" -mi sento chiedere da una voce sconosciuta almeno quanto lo era il numero.
"Ehm, sì, sono io. Chi parla?"
Sono in motorino con i capelli umidi sotto il casco e indosso una maglietta che avevo trovato di corsa in casa. Le lacrime mi rigano le guance e impreco contro ogni semaforo rosso.
Arrivo nel luogo dell'incidente. Ci sono ambulanze, polizia e pompieri. I soccorritori si confondono con i poliziotti e io inizio a gridare il nome di Martin. Dove é? Ha bisogno di me ed io ho un disperato bisogno di ritrovarlo.
Vedo arrivare verso di me un uomo con un camice bianco. Lo riconosco subito. Mi butto tra le sue braccia e Robert mi stringe fortissimo, tenendomi con la mano la testa stretta al suo petto.
Seguo l'ambulanza con il motorino, non mi hanno fatto salire con loro perché c'era un bisogno esagerato di infermieri e professionisti. Sapere che Martin è lì in fin di vita e io non posso fare nulla mi distrugge, ma devo resistere per lui.
Arriviamo davanti all'ospedale e mi precipito alla barella di Martin. Ha una mascherina che gli copre quasi tutto il viso e le sue mani sono sporche di sangue. Succede tutto troppo in fretta e non riesco nemmeno a capire quali siano le sue reali condizioni. Mi porto una mano alla bocca, ma vengo spinta via da un'infermiera che mi dice che non posso stare lì e che devono correre, il tempo stringe. Sussurro un veloce "Martin io sono qui" e resto immobile nel corridoio. Vengo raggiunta da Robert che con molta fretta mi dice:
-Abbiamo poco tempo, lo portiamo subito in sala operatoria. Lui ha bisogno di te qui.
Sono ore ormai che sono in sala d'aspetto. Mi hanno raggiunta Ashton, Luke e Sofia. Ho chiamato i genitori di Martin e loro sono bloccati in Francia. Faccio avanti e indietro per il corridoio e cerco di non piangere. Prego e spero con tutta me stessa che Martin resista. Darei qualsiasi cosa per donargli anche la più piccola dose possibile della mia forza per lottare contro la morte.
Dopo qualche ora, vediamo arrivare Robert verso di noi avvolto da una plastica azzurra, come quelle che si vedono nei film e serie tv. Ma questo non è nessun tipo di finzione.
-Allora? -chiede Luke, mordendosi le unghie.
-È grave.- dice Robert dopo un lungo e profondo respiro. -Ha qualche costola rotta e parecchie fratture. Una lesione cranica e...-Robert fa una pausa e prende fiato.-...Martin per ora ha perso l'uso delle gambe. L'impatto con l'asfalto è stato troppo forte. Andava a una velocità che superava di tre volte il limite.
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||Thunderbolt|| niallhoran
FanfictionGrace Hemmings è al primo anno di università. Nonostante il nuovo inizio, sono esattamente 503 giorni che piange senza sosta ogni sera prima di andare a dormire. Un giorno però qualcuno cade nella sua vita, come un fulmine colpisce la terra durante...