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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Concerto.

Stesi la poltrona e cercai di rilassarmi prima di incontrare Federico

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Stesi la poltrona e cercai di rilassarmi prima di incontrare Federico.

Vorrei lasciare sul tuo comodino un caffè caldo per ogni mattina, vedere che ti svegli d'improvviso e poi chiudi gli occhi e fingi di dormire.

Mentre la voce di Ultimo risuonava nelle mie orecchie Sofia continuava a scuotere la mia spalla, insistentemente.

«Stai rovinando una canzone di Ultimo, se non è importante ti butto sotto il treno.» ammetto mettendo in pausa la mia canzone preferita, per portare poi lo sguardo su di lei.

«Una canzone che stavi sicuramente dedicando a quel pezzo di marmo.» mi accusa puntandomi il dito contro, facendomi alzare gli occhi al cielo. «Volevo solo avvisarti che ti ha scritto, poi se non vuoi rispondere..»

«Certo che voglio rispondere.» la interrompo, prendendo il mio cellulare dalle sue mani che mi aveva precedentemente sequestrato sta mattina, così che io non scrivessi a Federico perché lei era convinta che mi avesse scritto lui, e forse dovevo iniziare ad ascoltare i suoi consigli più spesso.

@fbernardeschi
Buongiorno! Dove sei?
11:40 am.

«Mi ha scritto sta mattina alle undici!» urlo girandomi verso di lei, per fortuna eravamo in una cabina da sole, altrimenti chissà quante lamentele avremmo ricevuto. «Sono le quattro del pomeriggio!» continuo e lei alza le spalle ridendo.

@aphrodite
Sono in treno, tu?

@fbernardeschi
Ho appena finito l'allenamento, ti vengo a prendere in stazione?

@aphrodite
Se ti va bene.. grazie! Noi arriviamo alle 5:30.

@fbernardeschi
Ce la farò sicuramente. A dopo

«Ci viene a prendere lui.» informo Sofia e lei sorride soddisfatta, come se fosse il suo piano sin dall'inizio. «Ma Marco?» domando, chiedendole del suo ipotetico fidanzato.

«Viene direttamente al concerto, con dei suoi amici però quindi non mi penserà. È ancora convinto che facendo il duro sia io a dichiararmi, illuso.» risponde spiegando. La loro relazione era abbastanza complicata, facevano qualsiasi cosa facessero i fidanzati, ma non si erano ancora dichiarati e si stavano facendo la lotta sperando che uno dei due cedesse. Nonostante ciò, erano la coppia più dolce che avessi mai conosciuto, si guardano sempre come se non ci fosse nessun altro attorno al loro.

«Siete così dolci.» commento infilandomi di nuovo le cuffie, per tornare ad ascoltare la mia canzone preferita e cercare di rendermi forte per affrontare la serata.

Ed io che invece vorrei solo averti più vicino, cascare nei tuoi occhi e poi vedere se cammino.
Che sono grandi come i dubbi che mi fanno male, ma sono belli come il sole dopo un temporale.

«Svegliati, forza!» mi scuote Sofia, facendomi subito stropicciare gli occhi. «Alzati, è qui fuori.» sussurra indicando l'entrata. Mi alzai lentamente sistemando il mio top, poi seguii Sofia fuori, vedendo subito la figura di Federico che ci aspettava sorridendo.

«Ciao.» lo saluto, mentre lui si avvicina per abbracciarmi e baciarmi la guancia come sempre. «Sofia?» domando curiosa quando mi allontano da lui e mi guardo in torno.

«È con un ragazzo, lì.» risponde indicando Sofia che intanto baciava appassionatamente Marco, che teneva tra le sue mani un mazzo di rose rosse. «Ti stai commuovendo?» domanda ridendo e porto subito le dita sotto i miei occhi per asciugare le lacrime. Lui porta il braccio sopra le mie spalle, cercando di rassicurarmi ma la sua risata mi faceva capire che mi stava solo prendendo in giro.

«Smettila di ridere.» sussurro portando una mano dietro la sua schiena mentre camminiamo verso di loro. «Immagino ci vediamo al concerto direttamente.»

«Immagini bene.» dice Marco, mentre Sofia continua ad abbracciarlo, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo. Li saluto con la mano e ci allontaniamo, andando verso la sua macchina.

«Dove andiamo?» domando appena saliamo sulla sua range rover. Mentre lui guidava mi concessi pochi secondi per guardarlo. Indossava un semplice jeans ed una maglia bianca, i suoi capelli erano cresciuti ancora un altro po', anche se aveva rasato di nuovo i laterali.

«Ho pensato che dovremmo mangiare prima del concerto, dato che inizia abbastanza tardi.» risponde, distogliendomi dai miei pensieri. «Sta sera dormi da me?»

«Dovrei dormire a casa di Marco, anche perché ha Sofia la borsa dei vestiti ma non so quanto mi convenga.» rispondo, pensando a quei due che sicuramente volevano divertirsi ed io ero il terzo incomodo. Federico annuisce, senza dire altro, mentre parcheggia fuori casa sua.

A blessing in disguise; Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora