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@irama.plume: Io che c'ho un vuoto dentro, tu bella e rovinata. Da quella storia che ti ha fatto male e ti ha cambiata. Bella e rovinata (di nuovo) fuori ora, con la collaborazione di questa ragazza! Link in bio.
Lasciai un mi piace al post di Irama, dove sponsorizzava la nuova versione del suo video con me come protagonista, poi tornai a guardare Sofia che intanto mi spiegava il nuovo calendario degli eventi a cui dovevo partecipare nel prossimo mese, una lista a cui non davo ascolto prima e non avrei dato ascolto adesso. Dopo un mese che Federico mi aveva lasciato avevo ancora la mente occupata da lui, speravo che ogni messaggio che ricevevo fosse il suo, eppure niente. Le notizie su di lui erano terminate, il gossip aveva dimenticato il suo nome, la sua giornata era completamente dedicata ai suoi cani ed al calcio, come faceva vedere nelle poche stories su Instagram. Da quando era tornato dal ritiro con l'Italia postava quasi cinque o sei foto al giorno, quasi come se volesse farmi vedere che rigava dritto, che il suo unico interesse era quello e che non mi aveva lasciato per nessun'altra donna.
«Fa almeno finta di ascoltarmi, annuisci.» mi interruppe Sofia ed annuii fingendo un sorriso. «Parlare con te è come parlare con un muro.»
«Che evento ho nell'imminente?» domandai curiosa, cercando di concentrare la mia mente sul lavoro.
«Oltre il tuo compleanno che non vuoi festeggiare?» domanda ironica ma so che era incazzata, nera aggiungere, eppure la mia affermazione era stata più che chiara: niente festa, niente torta. «L'evento della nike, poi niente per due-»
«Ma non sponsorizzavo Puma?» chiesi confusa e Sofia alzò gli occhi su di me con un'espressione sconvolta. «Che succede?»
«Hai firmato il contratto con la Nike ieri pomeriggio, tu stai fusa.» rispose tornando a guardare i suoi fogli ed io alzai gli occhi al cielo, ordinando un'altra crêpes alla nutella. «Stai ingrassando, Milano ti distrugge.»
«Milano è terribile.» commentai guardando il cielo grigio fuori dal bar e sbuffo. Stare in questa città mi stava già stretto, pensare che avevo anche comprato la casa qui mi faceva sentire quasi male. «Voglio tornare dal mio cane.» dissi quando il cielo iniziò a tuonare. Sofia lasciò perdere i commenti e continuò a lavorare tra i suoi fogli ed il computer mentre io continuavo a mangiare.
«Potresti contattare Andrea adesso che non vedi più quel pazzoide possessivo.» disse Sofia sotto voce, facendomi alzare gli occhi al cielo.
«Non era pazzo e possessivo e non voglio contattarlo, il genere maschile è l'ultima cosa che voglio vedere adesso.» ribattei alzando le spalle, tornando a controllare il mio cellulare. «Diamine la mia data di nascita è scritta anche su google, perché mi mandano gli auguri oggi?»
