29.

2.1K 113 3
                                    

Non siate lettori silenziosi, per piacere. Ragazzi arriviamo a 70 stelline per il prossimo.

In questo capitolo ci sono descrizioni forti, se non siete interessati passate oltre.

Va bene così?

Il mio top raggiunge il pavimento della sua camera da letto in pochi secondi facendo compagnia ai leggings che mi aveva precedentemente sfilato

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il mio top raggiunge il pavimento della sua camera da letto in pochi secondi facendo compagnia ai leggings che mi aveva precedentemente sfilato. La mia testa era poggiata sul cuscino e ringraziai le luci spente perché ero completamente in imbarazzo mentre mi baciava il petto dopo avermi sfilato anche il reggiseno. Le sue labbra mi stuzzicavano il seno e con la mano libera mi stuzzicava l'altro seno libero mentre io avevo le mani sulle sue spalle, lasciandogli probabilmente alcuni graffi sulla schiena.

«Fede vacci piano.» sussurro chiudendo gli occhi e lo sento ridere contro la mia pelle mentre mi lascia dei morsi, così da far ridere anche me. «Cannibale.» aggiungo.

«Mi servirà più di una sera per concedere al tuo corpo il giusto tempo che merita.» commenta portando la fronte contro la mia, tornando a giocare con le mie labbra. «Sei così bella, come devo fare con te?»

«Potresti iniziare a toglierti la maglia, così da essere pari.» rispondo e lui si sfila subito la maglia, dandomi la visione dei suoi meravigliosi addominali, poi torna su di me reggendosi con i gomiti posti ai lati della mia testa. «E poi potresti continuare a coccolarmi.» aggiungo facendolo sorridere. Federico si dedicò nuovamente alle mie labbra e pensai veramente che non sarei più riuscita a farne a meno di lui, delle sue carezze e soprattutto dei suoi baci. Era bello da farmi girare la testa ogni volta che lo guardavo ed anche se era stronzo, riusciva sempre a farsi perdonare nel migliore dei modi.

La sua eccitazione era, ancora una volta, contro i miei slip e mi strofinai involontariamente contro di lui quando tornò a baciarmi il collo con avidità, come se volesse incidere il suo sapore sulla mia pelle.
Era da tempo che nessuno mi toccava così eppure ero convinta che il mio ex non mi faceva sentire le stesse sensazioni che stavo provando ora, nella mia testa c'era una confusione enorme, volevo solo che si strofinasse contro di me per placare le mie emozioni.

La sua mano prontamente scese sulla mia gamba così da incrociarla dietro alla sua schiena ed avermi più vicino, facendo crescere la sensazione nel mio basso ventre, che trovò pace solo quando realizzò il mio desiderio muovendosi contro di me, successivamente però la mano di Federico raggiunse il punto dove ne avevo più bisogno. Cercai di contenere i miei gemiti portando una mano sulla mia bocca, ma poco servì perché sembravano piacere a Federico che subito spostò la mia mano tornando poi a stuzzicarmi il seno.

Le mie guance erano completamente rosse, quasi sembravano prendere fuoco poiché mi imbarazzava da morire la situazione, soprattutto sentire la mia voce uscire involontariamente ed urlare il suo nome e le sue brevi risate non favorivano la situazione, che però scordai completamente quando le sue dita iniziarono a muoversi più velocemente, facendomi inarcare la schiena.

Portai entrambe le mani sulle guance di Federico e lo tirai verso di me per baciarlo, cercando di soffocare i gemiti tra le sue labbra, quasi inutilmente perché lui era soddisfatto che gemessi senza alcun controllo e sembrò divertirsi ancora di più quando tracciò una scia di baci dal collo ai miei slip, finalmente abbassandoli così da sostituire le dita con le sue labbra. Mi lasciai sopraffare dalle sensazioni, chiusi gli occhi e mi lasciai modellare dalle sue mani. Cercai di godermi il momento a fondo ma riuscii a trattenermi ben poco ed in un urlo strozzato venni, facendolo poi stendere accanto a me.

«Ti è piaciuto per caso?» domanda ironicamente mentre io sono ancora con gli occhi chiusi e se solo avessi la forza lo manderei a quel paese ma ero ancora troppo spossata dalle emozioni appena provate, ma lui sembrava divertito e tornò ad accarezzarmi il basso ventre. «Lo prendo per un si.» continua. Aprii gli occhi dopo pochi minuti e appena incrociai il suo sguardo malizioso capii che dovevo vendicarmi così recupero le mie forze e lo spingo facendolo stendere affianco a me, salendo subito a cavalcioni su di lui. «Vedi a cosa serve pregare tutti i giorni? Guarda che regalo.»

«Zitto.» commento ripetendo le stesse azioni, baciandogli il collo ed il petto. Sentivo la sua eccitazione crescere di nuovo contro la mia gamba e sorrisi strofinandomi contro per pochi secondi, prima di allontanarmi di nuovo.

«Fanculo.» sussurra gemendo alternato al mio nome e sorrisi, sentendomi al controllo della situazione. Con la mia mano tracciai dei piccoli segno immaginari sul suo petto mentre lentamente scendevo, arrivando finalmente ai suoi boxer. «Ti prego fa qualcosa.» sussurrò e sorrisi di nuovo. Volevo godermi la sua vista mentre si disperava e mi pregava di fare qualcosa, giusto per lo sfizio di vederlo soffrire. Lasciai la mia mano sfiorare leggermente i suoi boxer e lui cercò di innalzare il bacino contro il mio invogliandomi a muovermi, ma io spostai la mano e portai la sua sul mio seno.

Continuai a baciargli il collo lentamente e sembrava piacergli molto, ma allo stesso tempo mi pregava di portarlo al limite il più velocemente possibile. Solo quando sentii che stavo per raggiungere il massimo del piacere anche io, fermai i movimenti lenti sul suo bacino e infilai la mano nei suoi boxer, muovendola velocemente. Quando capí che era vicino al venire, spostò la mia mano e mi fece strusciare il mio bacino contro il suo, trasformando il suo boxer in una spugna.

A blessing in disguise; Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora