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Non siate lettori silenziosi, per piacere.
ho pubblicato una storia su Irama, mi farebbe molto piacere se passaste!

In questo capitolo ci sono descrizioni forti, se non siete interessati passate oltre.

Let's cuddle.

«La smetti di muoverti?» domanda Federico quando, ancora una volta, mi giro nel letto dandogli le spalle

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«La smetti di muoverti?» domanda Federico quando, ancora una volta, mi giro nel letto dandogli le spalle. Lui mi tira di nuovo tra le sue braccia e cerca di farmi addormentare, ma successivamente sembra arrendersi anche lui. «Posso sapere ora che hai?»

«Il letto è scomodo.» rispondo di scatto, mentendo. Avevamo dormito varie volte insieme ma non mi aveva mai abbracciato e la cosa che non riusciva a farmi prendere sonno era che sentivo perfettamente che fosse eccitato: diamine, era imbarazzante.

«Mi arrendo.» sussurra portando di nuovo la testa sul cucino e lascia la mano sulla mia pancia cercando, almeno lui, di addormentarsi. «Buonanotte.»

«Guarda che io ho la febbre, dovresti avere compassione.» dico girandomi verso di lui e feci una mossa sbagliata, ora avevo il suo viso a pochi millimetri da me. Cerco di mantenere un tono distaccato ma appena apre gli occhi mi sciolgo letteralmente davanti a lui. «Ho voglia di cioccolato.»

«Domani facciamo colazione, poi devo andare via.» ammette e sospiro, sentendo quasi già la sua mancanza. Federico porta la sua mano sulla mia guancia facendomi avvicinare ancora di più per poi baciarmi di nuovo e mi domandavo come facesse ad essere così bravo.

«Devi toglierti la barba perché mi stai pizzicando.» commento allontanandomi pochi secondi per riprendere fiato, facendolo scoppiare a ridere e poggiare la testa di nuovo sul cuscino. «No?»

«Giuro che la tolgo domani, ma riesci a baciarmi senza parlare?» domanda ironico ed io alzo di nuovo gli occhi al cielo. «Vuoi dormire?»

«Vorrei che tu mi coccolassi un po'.» sussurro nascondendo il viso sul suo petto. Federico incrocia subito le braccia dietro la mia schiena e mi accarezza i capelli spostandoli mentre mi lascia dei piccoli baci sulla guancia, scendendo sul collo. La sua barba mi pizzicava leggermente e mi faceva sorridere mentre mi avvicinavo maggiormente a lui, se possibile.

Le sue mani vagavano lentamente sotto la mia maglia mentre riprende a baciarmi, mordendomi le labbra ogni volta che si allontana. Per la seconda volta nella stessa sera sentivo la sua eccitazione contro il mio centro e sentivo i gemiti di approvazione ogni volta che mi mordeva il collo e mi spingevo contro di lui, tanto che quando mi fermai porta le mani sulle mie gambe continuando a strofinare le nostre intimità.

Portai le mani sulle lenzuola quando non trovai i suoi capelli da stringere e ringraziai mentalmente Sofia per avermi organizzato questa sorpresa e per non avergli preso un'altra camera.

«Così?» domanda poi con la voce roca con le labbra contro il mio orecchio e penso che prima o poi mi farà morire, nel frattempo annuii e mi lasciai modellare dalle sue mani che vagavano insistentemente sul mio corpo, non lasciando nessun pezzo di pelle scoperto. Lasciò andare di nuovo le mie labbra, ormai gonfie, e scende verso il mio collo lasciandomi altri morsi facendomi sperare che non mi lasciasse segni ma non avevo il coraggio di fermarlo. Le sue mani continuarono a vagare sulla mia schiena scontrandosi con il gancio del mio reggiseno e sembrò quasi contrario che lo indossassi ma lasciò perdere portando di nuovo le mani sul basso ventre, dove ormai la mia maglia non mi copriva più. «Va bene così?» domanda di nuovo dopo che entrambi raggiungiamo l'apice del piacere e quasi mi risveglio aprendo gli occhi, ritrovandomi con l'affanno.

«Credo di si.» rispondo riprendendo fiato e lo sento sorridere mentre mi lascia dei baci proprio vicino l'orecchio. «Coccolami ancora.» continuo quando lui cerca di spostarsi e scoppia istintivamente a ridere.

«Sei insaziabile?» domanda portando la fronte contro la mia e sospiro, cascando nei suoi occhi. Incrocio le braccia dietro il suo collo e mi avvicino portando la mia labbra contro le sue, facendolo tornare subito nella posizione precedente, con le mani dietro la mia schiena e le nostre labbra in continua lotta.

Continuammo a mangiarci, letteralmente, per il resto della notte senza riuscire più ad allontanarmi e quasi mi sentivo in colpa perché, come sempre, correvo troppo nei rapporti per poi starci male.

A blessing in disguise; Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora