Non siate lettori silenziosi, per piacere.
Colazione.
«Perché non torni con me a Torino?» domanda curioso mentre intreccia le dita con i miei capelli. Alla fine siamo riusciti ad uscire da quella stanza, anche se avrei voluto rimanere lì dentro per il resto della mia vita. Il posto in cui mi aveva portato Federico era un bar con vista della Torre Effeil ed era meraviglioso, nessuno sembrava averci notato e lui aveva approfittato delle poche persone presenti per spostare la sedia e metterla accanto a me così da tenere il braccio poggiato sulle mie spalle.
«Ho degli spot ancora da fare, delle foto.» rispondo tenendo la testa poggiata sulla sua spalla. «A che ora vai via?» domando sospirando godendomi la figura di Federico in jeans e giacca di pelle,
«Tra due ore.» risponde controllando l'orologio sul suo polso, poi torna a guardare la vista del paesaggio che avevamo difronte. «Non ho tolto la barba.» commenta quando gli lascio un bacio sulla guancia.
«Non la togliere.» ammetto tornando a guardarlo mentre sorrideva. Questo ragazzo mi stava letteralmente sbriciolando ogni tipo di sanità mentale, era così bello da mandarmi in crisi ed io, da povera scema, non cercavo nemmeno di nasconderlo.
«Mi avevi detto che ti dava fastidio.» commenta portando di nuovo lo sguardo su di me e decido di spostargli gli occhiali fa sole per guardare i suoi occhi.
«Però ti sta bene.» aggiungo accarezzando la sua guancia e lui si avvicina, come ormai fosse una cosa normale, per baciarmi. Cercai veramente di tenere il bacio sotto controllo, ma con lui non riuscivo a ragionare più di dieci secondi di seguito, avevo bisogno delle pause. «Ci stanno facendo delle foto.» sussurro tornando composta sulla mia sedia e lui si infila di nuovo gli occhiali da sole.
«Non ti allontanare però.» commenta appena mi allontano leggermente per prendere il cornetto dal tavolo. Sorrido tornando tra le sue braccia, godendomi le sue carezze mentre mangiavo. «Questa volta sei tu che stai mangiando.»
«Solo perché ti hanno messo a dieta.» commento portando la mano sulla sua pancia. «Sento il grasso sotto le mie mani, sei sicuro di avere ancora il fisico?»
«Lo sai perfettamente anche tu che ho ancora il fisico.» risponde a voce bassa, lasciandomi poi un altro bacio a stampo e cerco di allontanarmi per non essere di nuovo al centro del gossip settimanale. «Ormai sono venuto a Parigi consapevole che parlassero di noi, fatti baciare.» mi rimprovera portando la mano dietro la mia testa per spingermi verso di lui. Sorrido sulle sue labbra ed incrocio le braccia dietro al suo collo, se fossimo da soli mi sarei messa a cavalcioni su di lui con piacere, cercai di fargli capire che volevo baciarlo ma avevo paura delle foto che sarebbero girate su ogni tipo di piattaforma del gossip, ma a quanto pare a lui non interessavano.
«Siamo in pubblico.» commento quando la sua mano si infila, ancora una volta, nella tasca posteriore dei miei jeans. «Fede.» lo richiamo e lui sbuffa allontanandosi, lasciandomi con un morso sulle labbra. «Hai qualche sorta di cannibalismo?»
«Per te si, sei morbida.» risponde lasciandomi un altro morso sul labbro, poi si alza sospirando. «Devo andare in aeroporto.» commenta e sbuffo prendendo la sua mano per seguirlo. Arriviamo in aeroporto quasi in un religioso silenzio e sbuffo quando ci ritroviamo, ancora una volta davanti il tabellone delle partenze senza prendere l'aereo insieme. Resto abbracciata a lui per tutto il tempo mentre lui controlla il numero dell'aereo. «Parte tra mezz'ora, devo andare.»
«Non puoi rimanere?» domando con la faccia contro il suo petto e le braccia incrociate dietro la sua schiena. La sua mano si sposta sotto il mio mento per alzarmi il viso e baciarmi, facendomi alzare sulle punte sperando non andasse via.
«Devo fuggire.» ammette continuando a lasciarmi dei baci a stampo e sbuffo tenendo stretto a me, seguendolo mentre indietreggia facendolo ridere. «Dammi un altro bacio e poi lasciami andare.» sussurra lasciandomi un altro bacio.
«Vai, dai.» lo incito spingendolo, facendolo allontanare. «Vai che perdi l'aereo.» urlo indicando il tabellone e lui annuisce lanciandomi un ultimo bacio prima di uscire dalla mia vista.
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A blessing in disguise; Federico Bernardeschi
FanfictionNon tutto il male vien per nuocere. A volte, certi episodi negativi possono aprire la strada ad una lunga sequenza di eventi positivi.