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Non siate lettori silenziosi, per piacere.

Buonasera a tutti!
Spero vi siate goduti l'estate, a breve inizieranno le scuole e l'università (🤦🏽‍♀️). Spero di tornare a pieno ritmo anche se la vedo dura dato che il mio computer mi ha abbandonato e gran parte dei capitoli erano lì... già.
• Ad ogni modo ho pubblicato una nuova storia dopo un veloce rewatch di Harry Potter, è una Dramione (Draco + Hermione) e la trovate sul mio profilo! L'ho scritta molto tempo fa ed ora la sto correggendo/aggiustando ma penso sia una delle migliori che io abbia mai scritto.
Vi lascio con un ultimo avviso: vendo un biglietto pit per le Little mix, se siete interessati contattatemi in privato.

Juve vs Atletico Madrid.

Sistemo la cravatta di Federico e gli lascio un altro bacio sulle labbra, cercando di farlo rilassare

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Sistemo la cravatta di Federico e gli lascio un altro bacio sulle labbra, cercando di farlo rilassare. Era arrivato il giorno della partita e nemmeno le bombe di camomilla che avevo preparato durante la notte erano riuscite a calmarlo, era così nervoso che per tutta la notte ha preferito che lo coccolassi invece che dormire, non che mi fosse dispiaciuto ma mi faceva male vederlo così teso e preoccupato.

«Sarai bravissimo ne sono sicura.» ripeto sistemando la sua giacca e lui annuisce ma sembrava quasi che non mi ascoltasse mentre guardava il soffitto. «A prescindere da tutto sono orgogliosa di te.» aggiungo facendolo sorridere, poi porta di nuovo le labbra contro le mie per un breve bacio.

«Queste sono le chiavi della macchina, ci vediamo lì.» ripete ed annuisco cercando di rassicurarlo con delle carezze dietro la schiena. Prende un ultimo sospiro ed esce di casa, andando allo stadio con la squadra. Appena chiudo la porta di casa mi reco velocemente sotto la doccia e mi preparo indossando un semplice jeans e la maglia preparata da Federico.

Raggiungo lo stadio giusto in tempo, per il traffico che avevo incontrato e mi siedo al mio posto. Mi guardo per pochi secondi intorno e trovo le altre ragazze completamente vestite in modo elegante, mentre io ero nelle mie comode puma, ma non ho molto tempo per pensare a questo dato che inizia subito la partita.

La Juve ha un approccio perfetto alla partita che mette alle corde la squadra di Simeone, durante tutta la durata della partita. Dopo meno di quattro minuti la Juve trova subito il goal ma per l'arbitro è fallo del portoghese e conseguente rete annullata. Ronaldo al primo pallone buono realizza il vantaggio, la palla gli viene passata proprio da Federico ed esulto più per lui che per il goal in se. La serata però sembra di quelle migliori per Federico che cerca il numero in una rovesciata che finisce fuori per poco. Sempre grazie a Federico riescono a chiudere la partita con un rigore.

Appena sento il fischio dell'arbitro lascio il mio posto e raggiungo velocemente gli spogliatoi per aspettare il mio fidanzato, che scende dalle scale dopo pochi minuti con gli altri ragazzi della squadra che lo spingevano e lo facevano ridere con delle battute.

«Fede la tua ragazza!» urla un suo compagno di squadra e lui alza subito la testa sorridendo correndo verso di me per abbracciarmi. «Che carini!»

«È andata benissimo, hai visto?» domando stringendolo a me anche se era completamente zuppo di sudore. «Dai raggiungi i tuoi amici.»

«Anche se non ho fatto goal alla rovesciata giuro che ho pensato solo a te in quel secondo, volevo dedicartela.» ammette con le labbra contro il mio orecchio, così che potessi sentire solo io, poi mi lascia un bacio sulla fronte e fugge nello spogliatoio. Mi aggiusto la maglia he si era leggermente alzata poi mi giro e raggiungo velocemente il parcheggio, lo spogliatoio ormai era pieno di fotocamere e urla. Appena raggiungo l'auro mi poggio contro portando una mano sul mio petto che batteva fortissimo, che diamine mi stava combinando quel ragazzo?

«Ma come sei bello raggiante.» commento quando lo vedo correre sorridente verso di me. Appena arriva difronte a me lancia il borsone per terra e porta le labbra sulle mie, regalandomi un bacio molto passionale facendomi ringraziare il parcheggio vuoto, le sue mani si infilarono velocemente sotto la mia maglia accarezzandomi la schiena ed i suoi pantaloni della tuta lasciavano poco all'immaginazione. Mi allontano dopo pochi minuti e sorrido, vedendolo finalmente rilassato.

«Tu sei il mio portafortuna, non sarei riuscito a scendere nemmeno in campo senza sapere che tu eri lì, in tribuna per me.» mi spiega guardandomi negli occhi e sorrido, eliminando ogni mio dubbio su ciò che avevo preparato per lui.

«Ti ricordi quel completino bianco che indossavo alla sfilata?» domando curiosa mentre gli accarezzo i capelli e lui annuisce curioso. «Forse dovresti controllare meglio per vedere se te lo ricordi bene.» continuo e Federico spalanca gli occhi mentre io gli consegno le chiavi dell'auto e saligo sul posto del passeggero. Probabilmente resta pochi secondi sconvolto guardando il vuoto facendomi ridere, poi finalmente sale in auto sistemando il suo borsone sui sedili posteriori e mettere in moto. Appena ci fermiamo al semaforo ne approfitto per portare la mano sulla sua spalla e gli accarezzo il braccio, facendolo sospirare.

«Già la situazione è complicata, ti ricordo che siamo in macchina.» sussurra tenendo le mani ben ferme sul volante, ma io rido e lentamente faccio scendere la mia mano fino alla sua gamba. Lascio correre le dita lentamente mentre guardo fuori dal finestrino e lo sento sospirare più volte, finché finalmente non arriviamo a casa. Prendo le cose con calma e lascio che lui mi segua così da far scendere il suo sguardo sul mio fondoschiena. «Già è eccitante vederti con la mia maglia, almeno muoviti.» dice mentre perdo tempo ad aprire la porta. Mi rendo conto che ormai era abbastanza che aspettasse e lo accontento, aprendo la porta.

«Siamo così una coppia diversa, che ti ho fatto io le rose.» dico indicando le rose sul tavolo e lui sorride avvicinandosi al biglietto che c'era proprio sopra. Chiudo la porta alle mie spalle e guardai i cani che dormivano tranquillamente, a cui avevo già pensato di farli mangiare ed uscire.

«Spogliami.» legge il biglietto ad alta voce e porta subito lo sguardo su di me. «Con grande piacere.»

A blessing in disguise; Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora