Non siate lettori silenziosi, per piacere.
Ciao a tutti!
Volevo solo avvisare che quando ho iniziato a scrivere questa storia ero molto piccola quindi ci sono errori grammaticali e tante altre cose.
Spero un giorno di riprendere per controllare e terminare la storia, in questo momento non la sento più mia.
Accetto qualsiasi tipo di critica e commento, ma non accetto chi diffonde odio o altro. È una storia, non la realtà.
Spero la mia storia vi piaccia, fatemi sapere!Le iene.
Aggiustai i bottoni del mio vestito e mi guardai di nuovo allo specchio. Il dramma più grande era: capelli sciolti oppure raccolti?
«Sei pronta?» domandò una signora ed annuii, presi il mio cellulare dal tavolo ed uscii dalla stanza per seguirla. Percorremmo un lungo corridoio finché non arrivammo nella solita sala in cui si svolgevano le interviste doppie.
«Ma che bellezza!» mi salutò Matteo Viviani, lasciandomi due baci sulle guance.
«Ciao bello!» lo salutai, poi mi guardai intorno nella stanza, non notando nessuno. «Io lo so che mi amate, ma posso almeno sapere perché e con chi farò l'intervista?» chiesi curiosa, sedendomi sul mio solito sgabello. Matteo rise ed alzò le spalle, lasciandomi come sempre in sospeso. Lasciai perdere e sbloccai il mio cellulare aspettando con ansia questa persona.
«Ma buongiorno!» urlò di nuovo Matteo e mi voltai anche io verso di lui, trovando un ragazzo biondo che lo saluta.
«Francesca non arrivava.» ammise il ragazzo mentre si sfilava il cappotto. Rimasi in disparte mentre i due parlavano, cercando di capire chi diamine fosse quel ragazzo che avevo già visto, ma non riuscivo a capire dove.. a risvegliarmi fu proprio lui che si avvicinò a me per porgermi la mano per presentarsi.
«Alessia, piacere.» risposi sorridendo, poi entrambi ci sedemmo ed aspettammo che preparano le telecamere.
«Okay, possiamo iniziare.» disse un ragazzo vicino ai computer e Matteo annuì, portando lo sguardo su di noi.
«Buongiorno ragazzi. Entrambi non sapere cosa state facendo qui ed ora ve lo spiego subito. Voglio provare come due persone possono essere diverse ed allo stesso tempo simili.»
«Sinceramente non ho capito niente, ma andiamo avanti.» ammisi facendo scoppiare a ridere i presenti.
«Iniziamo con le basi: nome?» iniziò Matteo, portando un foglio davanti al suo sguardo, probabilmente dove aveva tutte le domande scritte.
«Federico Bernardeschi.» rispose il ragazzo, calmo. Rimasi in silenzio per pochi secondi, poi mi girai di scatto verso di lui.
«Ecco dove ti ho visto, tu sei un calciatore.» commentai e lui annuì ridendo. «Comunque Alessia Esposito.» aggiunsi poi, rispondendo alla domanda.
«Lavoro?» domandò Matteo, ridendo per la mia scoperta di pochi secondi fa. Se solo me lo avesse chiesto mi sarei difesa dicendo che era per il suo nuovo taglio di capelli, almeno pensavo, oppure perché non avevo mai fatto attenzione a quel ragazzo.
«Calciatore.» rispose Federico e vorrei urlargli contro di stare fermo, dato che continuava a muoversi da troppo tempo su quella sedia, come un tic nervoso.
«Modella oppure fashion blogger, come adora chiamarmi il caro Matteo.» risposi ridendo, lasciando ridere anche lui.
«Passione?» domandò dopo poco e risposi di scatto dicendo che era il calcio, tanto da confondere Federico che mi guardò per pochi secondi, poi rispose così anche lui. «Squadra del cuore?»
«Guarda tu non serve che rispondi.» lo interruppi, fermando la risposta di Federico che scoppiò a ridere. «Napoli, ovviamente.» risposi poi.
«Guarda Federico meglio che fai come dice lei che è aggressiva.» avvisò Matteo, facendolo alzare le mani.
«Cose o persone a cui tenete particolarmente?» chiese Matteo, guardandoci curioso.
«Il mio cane e la mia famiglia.» risposi sorridendo, e Federico ripetè le mie parole. «Ma che lo avete pagato per dire le mie stesse cose?»
«Io ti pagherei per accompagnarmi ovunque solo per le tue stupide battute, se fallisci come modella fammelo sapere.» disse Matteo ridendo, poi continuò con una nuova domanda. «Ultima relazione seria?»
«Io me ne andrei.» commentai guardando la porta. «È finita tre mesi fa fa ed è durata due anni.» risposi poi alzando i pollici verso la telecamera e mettendo su il mio sorriso più falso. Il solo ricordo di quella merda mi faceva salire il vomito.
«È durata un bel po' ed è finita da... non lo so, un bel po'.» rispose Federico ridendo, facendomi alzare gli occhi al cielo.
«Questa è la differenza tra uomo e donna!» commentai ironica, facendo ancora una volta ridere i presenti nella stanza.
«Quali sono le caratteristiche che vi hanno fatto innamorare del vostro ex?» domandò sorridendo, quasi sicuro della nostra risposta.
«Mi teneva testa, credo.» rispose Federico, alzando le spalle. Dovevano pagarlo davvero molto per quest'intervista dato che sembra quasi contento di rispondere.
«Aveva gli occhi chiari e l'accento toscano, una merda praticamente.» risposi ironica ricordando il mio ex. Lorenzo, il sogno di qualsiasi ragazza: biondo, occhi azzurri, alto... invece era una merda totale.
«Non lo offendere.» commentò Matteo indicando con un cenno della testa il ragazzo seduto accanto a me. Confusa, mi giro verso di lui e resto quasi sorpresa: era un gran figo ed aveva esattamente le caratteristiche da me dette.
«Questa volta esco davvero.» ammisi indicando la porta.
«Altre poche domande poi vediamo se vuoi ancora uscire.» commentò Matteo, ma prima che potessi chiedere qualsiasi cosa, lui continuò. «Sai giocare a calcio?»
«Guarda pure a questa domanda, non rispondere che non vogliamo metterti in imbarazzo.» interruppi di nuovo, fermando la risposta di Federico. «Io comunque si.»
«Accetteresti di fare un'allenamento con Federico oppure hai paura?» domandò Matteo, facendomi capire che questa era una scommessa che dovevo accettare.
«Ma perché mi metti sempre in situazioni di merda?» chiesi ridendo, facendo scoppiare a ridere tutti i presenti. «Ti piace vedermi nel panico?»
«Rispondi alla domanda.» mi incitò Federico quasi divertito della situazione, facendomi alzare di nuovo gli occhi al cielo.
«Ovvio che accetto, mio dio vi detesto!» risposi disperata. «Se muoio, non ti voglio al mio funerale.» continuai, puntando il dito contro Matteo, che continuava a ridere. «E basta ridere! Ridete tutti tranne me!»
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A blessing in disguise; Federico Bernardeschi
Fiksi PenggemarNon tutto il male vien per nuocere. A volte, certi episodi negativi possono aprire la strada ad una lunga sequenza di eventi positivi.