Part 57

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Non dovrei essere qui, anzi, non dovremmo. Sono sicura che finiremo in guai seri per essere usciti di nascosto dal nostro hotel ed essere venuti in discoteca.

Se mia madre venisse a saperlo non avrei neanche più le orecchie per ascoltare le sue urla furiose.

Sinceramente però, per quanto io sia preoccupata, non sto facendo nulla per andarmene ma continuo a ballare insieme alle mie amiche tra tutta questa gente sconosciuta. Sono una di quelle che dice a se stessa 'vivi la vita' e subito dopo commette errori e se ne pento. Sicuramente adesso ho intenzione di divertirmi e dopo, quando finirò nei guai me ne pentirò.

"Guarda che figo quello! Ti sta guardando da quando siamo arrivate" urla Alexa tra la folla, indicando un ragazzo moro mentre sorseggia il suo drink. "Non sta guardando me"

Quando termino la frase lui mi sorride e fa un cenno con la testa, beh lo stiamo fissando da due minuti ormai. Ricambio il gesto "dicevi?"

"Tanto non ho voglia di conoscerlo.."

Gli do di nuovo le spalle ricominciando a muovere i fianchi a ritmo di musica, non c'è niente che mi faccia sentire più libera della musica ed è proprio per questo che adoro frequentare locali così.

In lontananza intravedo mio fratello mentre si struscia su una ragazza, o forse è il contrario. Fatto sta che riesco a notare il suo stato, e non è messo tanto bene. Mi chiedo come faremo a tornare in hotel dato che la maggior parte dei ragazzi che non sono andati chissà dove, sono ubriachi.

"Dovresti fare come lui" questa volta mi indica Cameron, che balla con una ragazza che non sembra proprio Megan. Ma Alexa come fa a notare tutto? Io neanche me ne ero accorta.

"Dici? Sai che potrei farlo.."

"Oh.. conosco questo tono! Cosa hai intenzione di fare?" le sorride maliziosamente facendole un occhiolino e mi allontano da lei, vado verso il bar e mi siedo accanto al ragazzo di prima.

Non è da me provarci con uno qualcuno, questa sera davvero vorrei potermi divertire e stare senza pensieri come fanno tutti gli altri.

"Ciao, sono Ariana"

Resta a guardarmi per un po' e poi prende parola anche lui. "Kurt" sorrido, rendendomi conto che è la prima volta che conosco un ragazzo con questo nome, originale.

"La mia amica mi ha detto che mi stavi guardando, non sapevo se crederle o meno. Ma poi ti ho visto, sei davvero carino perciò..." scuote la testa ridendo. "Due martini" ordina al bar-man.

"Ti piace parlare vero?"

"Oddio, si nota? Di solito non parlo così tanto, lo faccio solo quando sono nervosa e questa sera abbiamo fatto un casino, quindi" smetto di parlare interrompendomi da sola e poi mi porto due mani in faccia.

Come metodo di approccio ho già fallito.

"Sono un disastro" concludo.

"Non è vero. Sei molto carina e simpatica" mi accarezza la guancia portandomi i capelli dietro l'orecchio. Perché tutti i ragazzi fanno le stesse cose?

"Sei di questi parti?" gli chiedo per aprire una conversazione, non sono molto brava ma ci provo. "Abito in una città qui vicino, sono venuto per una breve vacanza con gli amici"

"Io sono di New York, e sono anche io con i miei amici, ma in gita scolastica"

Dopo aver detto gita scolastica mi rendo conto di non avergli detto la mia età, dunque, non so quanti anni abbia lui, ma se fosse un problema?

"Quanti anni hai, Kurt?"

"Diciotto. Tu anche presumo" sospiro sollevata, non avrei voluto fare Nate parte 2, anche se lo considero come il mio migliore amico è un gran figo e lo ammetto, ci proverei volentieri. "Diciassette, ma non manca molto ai diciotto"

Dallas o Bieber? (REVISIONE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora