Mickey non smise di imprecare neanche per un attimo mentre i proiettili sembravano piovere intorno a lui. Era accovacciato dietro ad un albero dal tronco largo che si divideva in tre parti. Denny era alla sua sinistra che puntava il fucile facendolo sporgere dallo spazio tra i due tronchi, il viso sporco di sangue e uno sguardo duro negli occhi verdi. Wells era invece alla sua destra, Il fucile stretto al petto. La pioggia era riuscita a togliergli quel sorriso idiota dalla faccia, finalmente.
Gus e Miller erano due metri davanti a loro inginocchiati dietro a dei cespugli, quasi invisibili dietro alla cascata di pioggia. Il cielo si era oscurato coprendo il sole e nessuno sapeva dire che ora fosse o se fosse ancora giorno.
Erano sotto fuoco pesante da otto giorni. Doveva esserci una zona sicura protetta dalle truppe americane non lontano da loro. Ma aveva sentito Gus ripetere la stessa cosa per quattro giorni, quindi non nutriva più grandi speranze.
Gli spari diminuirono e Gus fece segno di proseguire. I tre uomini si mossero come una sola persona, prendendo il posto di poco prima del luogotenente. Fecero fuoco mentre avanzavano e Mickey contò i proiettili sperando che gli bastassero per allontanarsi dal Vietcong.
Per un breve attimo, con l'attenuarsi dei colpi, il pensiero di Mickey andò ad Ian. Ian, al quale non riusciva a mandare lettere da una settimana. Ian che stava addestrando nuove reclute da mandare a morire in quella guerra. Ian, che aspettava che tornasse a casa. Evitò una raffica di colpi. Ian, che avrebbe potuto vederlo tornare in una bara.
Si riscosse da quei pensieri e fissò Gus. I suoi segnali diventavano sempre più difficili da capire. La pioggia cadeva fitta, coprendo la vista. Pensavano che il nemico fosse di fronte, ma era impossibile dirlo. A volte i colpi arrivavano da dietro, a volte di lato. A volte erano solo pochi soldati, mentre il gruppo più consistente aspettava che prendessero posizione.
Mickey deglutì, fece un cenno del capo e si mosse insieme agli altri due uomini. Questa volta nessuno ricambiò i loro colpi. Gus si voltò a guardarli annuendo. - Se ce la facciamo in questo breve tratto, siamo salvi-
Mickey rise beffardo.
- Lo prometto-
Non disse niente. Volse lo sguardo agli alberi, alla pioggia, ai lampi di luce provenienti dalle armi nemiche. Gus li fece avanzare ricambiando il fuoco e guadagnando terreno. Mickey contò altri tre uomini in meno, arrivando a tredici perdite totali negli ultimi sei mesi. Statisticamente, non era male.
- Andate ora- ordinò Gus. I soldati lo guardarono. Lui non tolse lo sguardo dai nemici di fronte a loro. - Superateli a destra, coprite quelli che corrono e arriverete al campo. Lì sarete al sicuro. Andate-
Mickey rimase immobile. Denny con lui. Wells cominciò a correre. Spararono nella radura per coprirlo e sparì tra gli alberi. Altri lo seguirono, Miller, Johnson. Mickey pregò un dio in cui non credeva di farli arrivare sani e salvi. Ognuno di loro.
- Vai, Mick-
Mickey guardò Denny dietro di lui, annuendo con freddezza. Nonostante ora avesse di fronte un uomo e non più il ragazzino terrorizzato perchè non riceveva le lettere della madre, non poteva lasciarlo lì.
- Insieme- replicò.
Denny annuì.
Rivolsero un'occhiata al luogotenente che annuì a sua volta. Attesero che i colpi diminuissero e partirono. Gus fece fuoco dietro di loro mentre gli altri sparavano dalla vegetazione per coprirli.
I proiettili arrivarono dagli alberi. Non molti ma dovevano stare comunque attenti. La mente di Mickey tornò all'esercizio con le pistole a pallini, Denny che correva per cercare un riparo, lui che si buttava in mezzo e intercettava il più colpi possibile. Se avesse fatto la stessa cosa lì sarebbe finito in poltiglia. Deglutì e accelerò, Denny subito dietro di lui.
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Paper Shrapnel - Proiettili di carta
FanfictionDurante la Guerra del Vietnam, MIckey viene arruolato e mandato ad addestrarsi sotto al comando del sergente Ian Gallagher. Ian è un giovane sergente istruttore che si preoccupa di conoscere tutti gli arruolati e di farli sentire al sicuro. Ma trova...