Tredici

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Tu io come un attimo fa nei miei sogni spero
E tu, io immagine sospesa che non ho mai perso

Ci sono volte nelle quali arrivi al punto in cui davvero inizi a credere ad ognuno dei pensieri partoriti dalla tua mente, perchè magari lui è di sopra nella tua camera e non puoi fare a meno di pensarci, perchè è difficile pensare che arriverà il punto nel quale sarà tutto assurdo per continuare a fare finta di niente e andare avanti. E ci sono volte in cui la tua mente in qualche modo ci crede. Si convince che tu abbia ragione e i tuoi stessi pensieri si sovrappongono ad altri ed è autodistruttiva come cosa, ma ci credi, credi ad ogni parola di quella vocina che hai dentro e alla quale di solito scegli di non ascoltare. E magari lui è li e va tutto bene, e non puoi fare a meno di pensare al tempo che avete trascorso insieme, perchè non è durato abbastanza, sembra tanto che sia volato via che sia sparito in un battito di ciglia, che certi momenti anche se tu li ricordi ancora così nitidi, sembra che non siano nemmeno esistiti. E che magari lui non è più solamente lui e ti ha chiesto di uscire e tu ti sei ritrovata a non avere nemmeno il tempo per rispondergli e che alla fine lo avete fatto insieme anche se avevi il terrore che tutto sarebbe stato strano e fuori luogo. Che magari è solamente lui ma è stata lo stesso la serata più incredibile della tua vita e avete riso come sempre come se tutto fosse tornato al suo posto, ti ha portata nel tuo posto preferito guardando il cielo che era uno spettacolo quasi quanto lo era lui, senza riuscirti ad impedire di startene li a guardarlo mentre guidava sotto la luce della luna serio ma con un piccolo sorriso sornione consapevole di sentire i tuoi occhi su di lui. Non hai potuto fermarlo quando aveva appoggiato la sua mano sulla tua gamba scoperta dal quel piccolo jeans chiaro e non hai potuto fermarlo mentre muoveva il pollice con una lentezza estenuante, senza riuscire a fermare il tuo cuore che aveva preso a battere come un treno in corsa e pronto allo schianto. Ti aveva preso la mano entrando in casa con le dita intrecciate talmente forte come se fossero state incollate insieme. Vi siete stesi sul letto e vi siete guardati per un tempo che sembrava infinito, mentre ti accarezzava una guancia lasciandoti un bacio sulla fronte stringendoti un pò più forte a se, magari addormentando anche insieme in quella posizione, sentendo il tuo cuore più felice stavolta per davvero con tutti i pezzi al loro posto.
Ci aveva creduto Luna. Ogni più piccola parte di lei aveva creduto che uscire con Tyler si sarebbe rivelata la cosa più sbagliata che avesse mai potuto fare. Ogni particella del suo corpo era arrivata davvero a pensare che sarebbe stato impossibile anche solo provare a stargli lontana dopo quella notte. Aveva capito che nemmeno se lo avesse voluto con tutte le sue forze sarebbe riuscita a metterlo da parte, chiuderlo di nuovo in un cassetto infondo al suo cuore e buttare via la chiave. Perchè c'era stato quel piccolo bacio sul naso li sul letto e ognuno di quei pensieri che l'avevano tormentata per tutto quel tempo erano semplicemente svaniti nel nulla più assoluto. Le si erano sollevati di dosso e non erano più tornati indietro, portati via dal vento di quella notte, ormai troppo lontani perchè le potessero importare a dire il vero. C'era stato quel bacio e le veniva da sorridere ogni volta che finiva per pensarci, anche per sbaglio, quasi senza che lo volesse. Ma in fin dei conti lo voleva quel pensiero addosso, le piaceva e voleva continuare a pensarci e continuare a sorridere di rimando mentre impastava il dolore preferito di Dylan quella mattina. Lo voleva perchè le piaceva come la facesse sentire, tanto meglio di tutte quelle ultime settimane, che quel bacio poteva anche essere un solito clichè dolce dei più grandi innamorati ed era incredibile. Incredibile come lo aveva sentito ridacchiare quando lei si era stretta tra le sue stesse spalle arrossendo forse un pò troppo.
Incredibile come le fosse venuto così naturale poi dopo postargli un leggero bacio sulla guancia ricoperta da quella barba un pò sfolta di qualche giorno che lei tanto adorava senza alcuna vergogna come se stesse aspettando di più, ed era ancora più incredibile come lui l'aveva guardata dritta negli occhi prima di dirgli buonanotte piccola mia, allontanandosi di pochi millimetri che bastavano per far scivolare il suo sguardo nel suo. Riusciva a rivivere ogni minimo particolare di quel momento solo abbassando le palpebre, rivedendo ogni cosa, risentendo ogni piccola emozione che l'aveva attraversata provando ancora e ancora la sensazione delle dita di Tyler tra i suoi capelli. Ed era bastato quel piccolo tocco per far si che tutte quelle sensazioni negative scivolassero via perchè lui aveva fatto proprio centro nel suo cuore, anche fra un milioni di anni anche quando tutto sarebbe finito, anche se lui si sarebbe allontanato da lei, quella notte sarebbe rimasta indelebile dentro di lei. Non era più nulla a senso unico e lui lo avrebbe capito. Non lo era più, era solamente lei ad aver finalmente realizzato che avrebbe voluto sentire quelle farfalle nello stomaco svolazzare così forte anche fra un milione di anni, era completa.
Ed era con questi pensieri che si era svegliata quella mattina Luna. Ed era con lo stesso sorriso della notte precedente che in quel momento stava mescolando l'impasto per i pancake e la torta di Dylan. Felice come non lo era mai stata ballando e canticchiando forse con la voce un pò troppo alta le canzoni che trasmettevano la radio. Ed era con lo stesso sorriso che Tyler la stava osservando sorridere con quella ciotola in mano, gli occhi socchiusi, i capelli alzati e la farina sparsa un pò ovunque, appoggiato con la spalla contro lo stipite della porta con le braccia incrociate scuotendo la testa un pò per i pensieri della notte precedente che gli attraversavano la mente, un pò perchè sembrava così spensierata da avere quasi paura a disturbarla. Quel sorriso che si allargò ancora di più quando Luna si accorse di lui e si era ritrovata a guardarlo più imbarazzata che mai.

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