Trentuno.

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C'è qualcosa di speciale, come me e te, persi nelle strade sbagliate.

Con i capelli scompigliati dal vento per la finestra aperta, un pò umidi per la pioggia, con il cellulare stretto in una mano e le stesse dita che non smetteva di picchiettare leggermente sul legno di quel bungalow dove si rifugiava sempre, Tyler aspettava impaziente, appena ma abbastanza da notarlo. Il vento gli soffiava in faccia quasi a fargli male, gli occhi saettavano su quel telefono che teneva in una mano, l'ennesima sigaretta che teneva stretta tra le dita dell'altra prima di portarla alle labbra e ispirare un'altra, ennesima, boccata di fumo. Era nervoso dalla radice dei capelli fino a sotto i piedi e si notava. Melody lo vedeva nitidamente, nelle sigarette fumate di fretta, nelle mani che gli tremavano, e non solo per il vento freddo che soffiava quel giorno in California. Tutto stava iniziando a prendere un senso dopo quella telefonata scambiata nel cuore della notte, anche il numero di sospiri che gli lasciavano le labbra a distanza di un minuto o due l'uno dall'altro. Sospirava, prendeva fiato, fumava un paio di tiri di tabacco dalla sigaretta umida, osservava il telefono con lo schermo che non dava segno di volersi illuminare, a dirla tutta. Poi ricominciava da capo e sospirava di nuovo, e dopo l'ennesimo Melody non riuscì più a trattenersi dal ridere, nient'altro che non fosse ridacchiare a mezza voce nascosta dalla manica della felpa grigia che indossava, non riuscendo minimamente a nascondere quanto potesse essere divertita da lui. Tyler la guardava confuso con le labbra schiuse ma che sembravano aver smesso di tremare mentre inarcava entrambe le sopracciglia, perchè no non riusciva a capire cosa ci fosse di divertente tanto che per un attimo pensò di essersi perso qualcosa, come quando guardi un film ma non sei completamente concentrato su di esso, poi tutti scoppiano a ridere o trattengono il fiato e tu davvero non riesci ad immaginare il motivo perchè eri da un'altra parte totalmente.
" sei nervoso?"
Si sentì chiedere dalla ragazza, e di sarcasmo ce n'era davvero tanto, ma lui non se ne accorse, non ci fece caso.
" assolutamente no"
Fu allora che la ragazza dai capelli neri come la pece decise che era ora di smettere di nascondersi dietro tutto quel divertimento. Rise così tanto con la testa leggermente lasciata andare all'indietro e il naso arricciato, un pò rosso per il freddo ma divertito anch'esso come il resto del suo viso, come tutto il resto di lei. Non era mai stato bravo a mentire, aveva una luce diversa negli occhi quando mentiva, e in quel caso non aveva nemmeno il bisogno di guardarlo per capirlo. Era bastato il tono della sua voce, o tutta la scia di segnali che le avevano fatto capire quanto fosse nervoso, qualche minuto prima.
" sei un bugiardo"
Continuò la ragazza, smettendo di prendersi gioco di lui senza successo.
" ti odio madonna.. si vede tanto?"
Sorrise nel vederla alzare gli occhi al cielo, teatrale come al solito, ma serena.
" sei alla terza sigaretta in dieci minuti, tu che dici?"
Gli sottolineò quel particolare smettendo di ridere ma continuando a sorridere guardandolo negli occhi e cercando di dirgli che in fondo non doveva essere nervoso, che non ce n'era motivo.
" andrà tutto bene okay?"
Aggiunse con tenerezza baciandogli delicatamente la guancia e passargli una mano tra quel ciuffo di capelli scuri. Lo vide serrare le labbra mentre si allontanava da quell'abbraccio che lo aveva riscaldato tornando ad essere completamente al freddo, del tutto esposto a quel vento che tirava sempre più forte come uno schiaffo in piena faccia, senza alcun riparo per il proprio cuore ridotto male, e gettare a terra la sigaretta fumata a metà, sentendone la cenere sfrigolare appena a contatto con quel legno umido, e per un attimo le venne di nuovo da ridere al vederlo sbuffare un respiro stanco nell'aria fredda di quella notte, che non era un sospiro a dire il vero, ma di certo ci andava molto vicino.
" continui a ridere, non sei di aiuto Mel.."
" andrà tutto come deve andare okay? Tanner ci scriverà non appena arriveranno e Luna ti guarderà con il cuore che le batterà a mille e vi direte tutto capito?"
E forse era anche il fatto che lei non riuscisse a vederlo in quello stato, troppo agitato e su di giri per Luna e chissà che altro, ma non riuscì ad evitare di prendergli il viso tra le mani facendogli cenno di respirare, di controllare le proprie emozioni o a casa non ci sarebbe arrivato, non vivo almeno.
" okay grazie piccola"
" ti voglio bene davvero"
Le sussurrò quelle parole a voce bassa perchè bastava che lo sentisse solo lei. Poi in qualche modo riuscì a fidarsi, a credere che sarebbe andata bene, che l'avrebbe vista magari seduta sul divano ad aspettare, che l'avrebbe tenuta stretta a se guardandosi con gli stessi occhi di sempre sempre con la voglia di lasciarsi andare davvero stavolta. La poteva immaginare senza fiato, come lui, sarebbe stata quella di sempre e sarebbe stato solo lui ad imprecare a voce alta. Tyler non sapeva nulla, non poteva nemmeno immaginare come avrebbe reagito lei.
" lo mantieni un segreto? Non lo so.. io la amo"
Non sapeva niente quando si parlava di Luna, e se da un lato sentiva il bisogno di parlarne con qualcuno che conosceva bene lei quasi quanto lui, ma aveva anche una paura terribile e irrazionale, e non aveva nemmeno senso a giudicare da come gli fece segno di cucirsi la bocca con un lucchetto immaginario e buttare via la chiave.
Se Melody non fosse stata impegnata a guidare probabilmente si sarebbe fermata solo per ringraziare il cielo che alla fine lo aveva ammesso. C'era tutto il fattore sorpresa che stavano mettendo in atto, c'erano tutti quei muri che si stavano piano piano sgretolando davanti ai loro occhi.
" e tanto"
Ridacchiò Melody guardandolo di nuovo divertita prima di svoltare lentamente verso il viale del quartiere.
A Tyler si fermò il cuore, ma solo per un secondo.
" insomma a meno che tu non parli a macchinetta di una persona che non conta nulla"
Aggiunse svoltando ancora con Tyler che stava per scoppiare. Dal suo punto di vista doveva sembrare totalmente fuori di testa, o magari no. Quel nervosismo gli si era attaccato addosso ancora di più a poco a poco che si avvicinavano, ma era anche bello vederlo scendere dall'auto correndo quei pochi metri fino a salire i gradini con una velocità incredibile.
Tyler ci iniziò a credere mentre suonava forte quel campanello, quando Tanner gli aprì la porta facendogli un'occhiolino prima di tornare a sedersi sullo sgabello con Melody tra le braccia stavolta. Ci credette sentendo Holly rivolgersi alla futura sposa mentre diceva quanto fosse un casino quella sua agenda piena di post-it colorati. Ci credette quando si trovò ad abbassarsi e prendere al volo Maya tra le braccia lasciandole un tenero bacio tra i capelli con la sua dolce risata nelle orecchie e che inevitabilmente portò a ridere anche lui, felice come non lo era da tempo. Ancora di più ci credette quando vide la porta della sua stanza aprirsi quasi senza far rumore e portando tutto il silenzio del mondo in quei pochi metri quadrati. Silenzio distrutto da un respiro trattenuto da un'imprecazione e da una risata soffocata. Di lei, il respiro trattenuto, che era l'unica reazione possibile quando lo vide e lo sentì ridere, appena prima di mettere piede nella stessa stanza nella quale si trovava lui, senza più distanza in mezzo che non fosse quella colmabile da un sospiro, lo trattenne quel respiro perchè non credeva di riuscire a guardarlo ancora, e non riusciva a smettere di guardarlo e sorridere come le sorrideva il cuore, passandosi una mano tra i capelli quasi distruggendo quella coda che aveva torturato nelle ultime poche ore, prima di sentire gli occhi diventare lucidi e una leggera lacrima scorrerle senza alcun motivo sopra la guancia fino al mento, prima di sparire chissà dove. Di lui, l'imprecazione a mezza voce vedendola li a pochi metri da lui, che non era solo la sua immaginazione, di quei pensieri che non avevano fatto altro che correre tutta la serata senza fermarsi un attimo.
" sei qui.."
Furono le uniche parole che il moro riuscì a sussurrare con una voce a malapena udibile. Ci aveva creduto davvero. Aveva gli occhi sgranati e le labbra schiuse senza riuscire a parlare, senza riuscire a muoversi, perchè quando finalmente riuscì a rendersi conto che lei era li, quell'imprecazione detta in un soffio fu tutto quello che riuscì a lasciargli le labbra, anche se avrebbe solo voluto tenere la bocca chiusa, colmare la distanza e abbracciarla, soprattutto quando scorse quelle lacrime che avrebbe solo voluto spazzare via con le dita, farla sparire dalla faccia della terra. Era uno spettacolo anche mentre piangeva. Luna invece rise aspettandosi una reazione completamente diversa, forse aspettandosi di vederlo arrabbiato ancora un pò. Invece risero insieme e quel nervosismo le sembrò essere risucchiato di dosso nel giro di un secondo, di un battito di ciglia.
" non volevo piangere te lo giuro.. è che pensavo andasse tutto storto"
Sussurrò la ragazza sentendosi stringere tra le sue braccia talmente forte e essere sollevata da terra, sentendosi a casa per la prima volta dopo tanto tempo, sentendosi completa come l'avessero appena ricongiunta all'altra metà di se, alla metà che aveva perso, o che non aveva mai avuto il piacere di conoscere. Non smise di stringerlo a se, come fosse così naturale dopotutto, dio quanto era stata stupida a privarsi di tutto questo per tutto quel tempo.
" smetti di parlare bimba"
Sussurrò Tyler tra i suoi capelli, facendosi poi scappare una mezza risata rilassata, completamente spontanea, come non fosse mai accaduto nulla, e senza staccarsi da lei, che forse avrebbe dovuto ma la verità era che non voleva, non quando a stringerla e a farsi stringere così forte si stava così tanto bene.
" ciao comunque"
Aggiunse continuando a sorridere e a voce talmente bassa che lo sentì solamente lei, e nessun altro, ed era stupido salutarla quando la stava già abbracciando da quella che a entrambi sembrava un'eternità. Era stupido, ma forse lo fece lo stesso solo perchè era da loro, comportarsi in quel modo, forse tutto al contrario.
" ciao piccolo"
" rimaniamo abbracciati tutto il giorno, mmh?"
Le sussurrò piano con un mezzo sorriso furbo, con quell'allusione nel desiderarla più che mai, che non dava fastidio, che veniva spontaneo, un loro modo di giocare come due bambini. Così come Luna giocava quando in risposta gli disse che non aveva intenzione di lasciarlo, e lo pensava a dire il vero.
" non ti lascio scappare mai più"
Le mormorò Tyler nell'orecchio, stavolta più seriamente e facendola rabbrividire di un brivido che non era solo di freddo, che era tutt'altro.
" ehm ragazzi.."
Cercò di farsi notare Dylan schiarendosi la gola e cercando di non scoppiare a ridere davanti a quella scena, era divertente sentirli sussurrarti all'orecchio, vederli abbracciati così stretti e notare come non si volessero staccare l'uno dall'altro, vedere il suo amico giocare con i capelli di lei e il sorriso che aveva stampato sulle labbra, quasi indelebile. Non erano mai stati amici, persi nel loro piccolo mondo nato con quell'abbraccio e impenetrabile da parte di chiunque altro di loro. Impegnati a viverci a respirare l'odore di lui.
" potete sempre prendervi una camera e continuare a respirarvi eh"
Fu allora che Luna se ne accorse e le venne da ridere, mentre arrossendo violentemente si staccava a malapena da Tyler. Rise per le battute che erano tutto tranne che uno scherzo, rise per le proprie guance rosse, e perchè si accorse di cosa doveva sembrare quella scena vista da fuori.. insomma erano amici, almeno era quello che continuava a ripetersi a ripetizione, anche se quando alzò lo sguardo e vide Tyler passarsi la mano tra i capelli imbarazzato non le sembrò di vedere solo un amico, il suo cuore non lo voleva vedere più così.
" okay via da qui voi due, andate a sistemare la valigia di la"
Sorrise Lori che aveva guardato tutto insieme a Don e non aveva smesso un attimo di sorridere nel vedere i due ragazzi abbracciati talmente stretti che non si poteva più distinguere dove iniziasse lui e finisse lei. Lo vide il proprio figlio felice mentre sventolava la mano per cacciarli via di li, invitandoli a rinchiudersi di nuovo nel loro piccolo mondo, a viversi un pò da soli tranquilli senza sprecare nemmeno un secondo.
" si andate al resto pensiamo noi piccolo"
Aggiunse Tanner facendogli un occhiolino pronunciando quel soprannome che aveva rubato a lei, a Luna, e che la fece alzare gli occhi al cielo, un pò divertita, che solo lei poteva chiamarlo così, che lei lo aveva sempre chiamato così, e che questa volta non si era nemmeno accorta di averlo chiamato così. Ma tornò al presente quando lui la prese per mano con tutta la dolcezza del mondo, con tutta la naturalezza che avrebbe mai potuto metterci. Guardandola per un attimo e mordendosi le labbra con un mezzo sorriso e gli occhi chiusi in due piccole fessure, prima di stringere appena la presa e trascinarla fino alla sua camera immersi in uno di quel silenzi che non aveva bisogno di essere riempito, che non serve perchè non è imbarazzante, ne pesante.. era solo parte di quella che davvero Luna sentiva come casa. Quella casa che aveva appena trovato, ma non in un luogo, ma in una persona in un semplice gesto e forse si perse anche un attimo nel momento, forse non si rese conto di sedersi sul letto a gambe incrociate, o di Tyler che chiudeva la porta guardandola con la coda dell'occhio pur mentre posava il cellulare su quel mobiletto con l'orologio togliendosi le scarpe. Forse si perse nella sensazione che le avevano dato quelle dita a contatto con le proprio o nel sorriso del moro o in quel silenzio che non la infastidiva, che era confortevole tanto quanto l'abbraccio di poco prima.. ma ad un certo punto tornò li, e ancora le venne da ridere, tanto leggera ma abbastanza da attirare l'attenzione di lui, mentre spostava le valigie ai piedi del letto e sedersi accanto a lei. Lo vide inarcare un sopracciglio pur senza riuscire a nascondere un sorriso ed era come se le stesse chiedendo cosa ci fosse da ridere ma senza parlare. Comunicavano con gli occhi loro due.
" che c'è?"
Le chiese con una mezza risata contagiando suo malgrado anche lei, confuso e curioso ma tanto felice da non sembrare vero.
" non riesco a smettere di guardarti scusami"
Ammise Luna abbassando per un attimo lo sguardo sulle proprie mani giocherellando con l'anello che portava al dito pensando di essere stata troppo spinta ma inutilmente perchè lui non la guardò come una povera disperata in cerca di attenzione ma appoggiò la testa sulla spalla di lei sfiorando la fronte tra i suoi capelli guardandola sereno.
" magari mi aiuta a rendermi conto che siamo insieme"
" anche a me credo"
Si voltò verso di lui con le gambe sulle sue e la schiena poggiata al muro vicino al letto. E lui le sorrideva, non riusciva a fare altro, e forse non voleva fare altro, sentendo il cuore esplodergli nel petto. E forse il sorriso che le lanciò subito dopo era un'illusione, o forse no, magari erano entrambi al posto giusto tra le braccia dell'altro, e quando Luna rise a bassa voce Tyler fu abbastanza veloce da nutrirsi di quella risata. Abbastanza rapido da farla propria in un attimo e nasconderla in un angolo in sè, dove nessuno sarebbe riuscito mai a trovarla e a strappargliela di dosso.
Nessuno, forse nemmeno lei.

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