Dodici

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La luce si riflette dentro occhi aridi, occhi che sanno colpire come le mine, ma non fa così male.

Il mare era la sua vita, tutti glielo ripetevano continuamente tanto da paragonarla ad una sirenetta a volte. Passava più tempo bagnata che asciutta e non era una cosa strana che crescendo quell'energia che sentiva abbattersi su di lei ogni volta che si trovasse vicino al mare cresceva sempre di più. Il mare lo aveva amato ogni istante della sua vita, da sempre. Starsene li seduta sulla sabbia umida a guardare quella tranquillità, potevano passare ore ed ore intere e lei non se ne sarebbe accorta di certo. Custodiva momenti bellissimi nella sua mente, e le loro passeggiate erano uno di questi. Ma alla fine cos'è un ricordo.. niente. Non si può vedere, non lo si può toccare, oppure è talmente grande che non si può dimenticare, e fino ad un anno prima poteva giurare che quello era l'unico ricordo che valesse la pena di essere chiamato tale. Ma poi si erano conosciuti, ed era cambiato tutto. Da quel momento ogni volta che pensava al mare, al rumore delle onde, la sabbia bagnata sotto i piedi, a quell'odore di salsedine, le veniva in mente lui. Lui a chilometri di distanza da lei. Tante notti aveva sognato di trascorrere una serata perfetta con lui. Solo loro due in silenzio a godersi tutto quello che c'era intorno. E tante altrettante notti si era svegliata rendendosi conto che quello era solo un sogno e che loro non erano insieme. Era successo tante di quelle volte che ora non poteva credere che fosse reale e questo la faceva sentire così dannatamente bene. Sorrideva, sorrideva come non faceva da tanto tempo, prima di rendersi conto di quanto lui si fosse avvicinato a lei. Abbastanza vicino da sentire il suo profumo riempirle le narici e il respiro sul suo collo. Il suo respiro così caldo e leggero da farle tremare le gambe ma che allo stesso tempo era tutto ciò di cui avesse bisogno. Per un istante sembrava che tutto attorno a lei fosse sparito completamente, risucchiato da un buco nero. Voleva quasi chiedergli di allontanarsi ma era come se avesse dimenticato come dirlo, come volesse anche dirgli di restare esattamente li dov'era. Ma per entrambi i casi Luna avrebbe dovuto aprire bocca e trovare qualcosa da dire, ma si sentiva persa dentro quella sensazione, anche troppo per poter pensare a qualcosa che avesse un minimo di senso. Distratta era il termine perfetto per descriverla in quel momento. Distratta dalla vicinanza del torace di Tyler alla sua schiena, distratta da quel piccolo bacio che lui le aveva posato sulla guancia, soffice come le nuvole, leggero come le ali di una farfalla ma pesante sul suo cuore e sulla sua mente almeno quanto un elefante, o forse anche di più.
Quel bacio, che in fin dei conti era solo un semplice bacio sulla guancia ma che valeva più di mille parole per loro due.
" sei contenta bimba?"
" io.. io non so che cosa dire Tyler.. come te lo sei ricordato?"
" non ho mai dimenticato niente Luna, come avrei potuto farlo? E conosco te.. questo mi basta"
" non so davvero cosa pensare"
" non pensare.. non pensare a nulla"
Lo guardò per un attimo, spaesata dal fatto che avesse abbassato la voce al punto che quasi non riusciva a sentire. E riuscì solo ad annuire rassicurandolo che lei sapesse che tutto quello che aveva appena detto non fosse altro che la semplice realtà tra loro due, mentre quel momento alleggiava nell'aria avvolgendoli.
" avanti vieni con me"
" dove mi porti"
" fidati"
Tyler le prese la mano lasciando intrecciare le loro dita in un incastro perfetto che sembrava disegnato apposta per loro. Ancora un attimo e forse l'aveva anche trascinata tra le sue gambe abbracciandola, forse lei non se ne sarebbe nemmeno accorta. Un attimo, l'ennesimo e il calore delle sue braccia l'avevano catturata quasi impedendole di respirare. Felice per il modo in cui Tyler respirava il suo profumo come se quel profumo gli fosse essenziale per vivere, e magari lo era. Ormai non serviva a niente rovinare quel momento perfetto, il domani poteva aspettare, sarebbe tornato tutto alla normalità lei da una parte e lui dall'altra per il suo bene anche se in fondo non ci credeva nemmeno lei, non più.
Era solo impossibile dimenticare, senza nemmeno volerlo davvero.
" sai stai facendo un lavoro fantastico con Maya"
" ah credimi è più difficile di quello che sembra"
" no.. tu riesci ad essere per lei tutto quello di cui ha bisogno ogni volta che ne ha bisogno. Un'amica, una sorella, una mamma"
" a volte vorrei essere come lei. Faceva sembrare tutto così facile, faceva tutto senza sforzo come se fosse la cosa più naturale del mondo e io ci provo davvero, ci provo a non farle sentire la sua mancanza ma è impossibile"
" dovresti essere fiera di te stessa.. lei lo sarebbe, io lo sono"
" prima o poi lei avrà bisogno di quell'amore e io non potrò darglielo"
" guardala"
Luna la guardò per un attimo. La vide giocare a pochi metri da loro sulle giostre con un enorme sorriso su quel piccolo visino, le guance rosse e gonfie a causa della sua risata così potente e cristallina. Gli occhioni scuri così luminosi chiusi in due piccole fessure.
" la vedo.. ma non capisco che cosa vuoi dire Tyler"
" guarda meglio Luna"
Continuava a guardarla ma l'unica cosa che riusciva a vederla era una bambina felice spensierata e questo non potè fare altro che farle riempire il cuore di gioia. Voleva il meglio per Maya e si era sempre promessa che avrebbe fatto qualsiasi cosa per darle tutto anche andare in capo al mondo se fosse stato necessario.
" non lo so Ty quello che vedo io è una bambina felice che gioca"
" esatto, lei è felice"
" è una bambina, tutti i bambini sono felici quando giocano"
" no.. lei non è contenta ora perchè sta giocando sulla sabbia, lei è felice perchè tu la rendi felice e questo non potrà mai cambiare, se lei è così è solo grazie a te"
" lo credi davvero? Insomma potrò combinare qualche guaio e conoscendomi probabilmente ne combinerò parecchi e ho paura che io possa comprometterla. Lei è tutto quello che mi resta, lei Holly e Dylan sono la mia famiglia e non so che farei senza di loro"
Tyler poggiò dolcemente la fronte su quella di Luna e strinse il suo piccolo viso tra le sue grandi mani. Un gesto intimo semplice ma che racchiudeva tutto l'amore del mondo.
" tu hai anche me. Mi avrai sempre qualunque cosa accada"
Sorrise, come non la vedeva mai vista probabilmente e questo non riusciva a fargli smettere di guardarla meravigliandosi ancora di quanto potesse essere bella con la sua semplicità, quel sorriso era la cosa più semplice e bella. Avrebbe voluto urlarlo al mondo quello che provava per quella ragazza, senza trovare le parole, ma con uno sguardo che ne valeva molte di più. Luna allungò una mano verso di lui, stavolta senza pensarci troppo però. La prese quella mano e lasciò intrecciare le loro dita ancora una volta in quella serata prima di poggiare la testa sulla sua spalla e lasciarsi cullare dal suono della sua voce, dal rumore delle onde, dal vento che le accarezzava il viso e Luna poteva giurare di sentirlo davvero quell'amore, sentirlo così reale e tangibile perchè in fondo l'amore è come il vento, non lo vedi ma lo percepisci. E passarono così tanto di quel tempo in quella posizione che sembrava quasi una pazzia andare via da li, o almeno fino a quando Tyler non prese in braccio Maya che mentre sbadigliava legò le braccia intorno al suo collo chiudendo gli occhi. Luna si perse ancora una volta a guardarlo in quella serata, si perse ancora una volta in quel sorriso, in quegli occhi, senza avere più via di scampo.
" torniamo a casa insieme bimba, mmh?"
" si .. si torniamo a casa"

A un passo da te  (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora