Ventinove.

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Oppure sei ancora qui e non me ne accorgo

Fare la modella aveva i propri vantaggi e svantaggi. Si passava tutta la vita ad essere paragonate a tutte le altre, ad essere quasi scambiate l'una per l'altra anche se si aveva sempre fatto di tutto per essere diversa. Non si era uguali. Fisicamente forse, a volte. Ma la somiglianza finiva li dove cominciava, agli stessi occhi truccati, lo stesso peso, le stesse labbra truccate, gli stessi capelli che rispecchiavano perfettamente tutte le copertine delle riviste. Bisognava conoscerle bene per poterle distinguere, quelle ragazze, ma tutto si era fatto più semplice quando le altre avevano iniziato a riempirsi di trucco più pesante e abiti succinti quando andavano alle feste che ormai erano diventate all'ordine del giorno. Loro erano tutte uguali, erano quelle espansive, quelle che non si vergognavano minimamente di farsi vedere mezze nude in pubblico o totalmente ubriache. A loro non importava niente, che infondo spesso era anche una semplice facciata, la punta dell'icerberg, mostravano solo quello che la gente voleva vedere. E Shelley lo sapeva e le era andato anche bene fino ad un certo punto. Lo svantaggio di aver fatto la modella per qualche pubblicità televisiva era che chi non la conosceva pensava che fosse uguale a tutte le altre, un'altra semplice statua in mano a quelle agenzie tutte uguali. Che si comportasse allo stesso modo di ognuna di loro. Che volesse sempre essere al centro dell'attenzione e che nascondesse le proprie passioni dietro ad una maschera fatta di rossetto scarlatto e ciglia finte. Pensavano che Shelley fosse la stessa ragazza superficiale come tutte le altre, quella che ballava ubriaca alle feste o che ammiccava a tutti i ragazzi carini quasi fossero le stesse persone sdoppiate in corpi diversi. E lei era arrivata al punto di non farcela più, motivo per il quale si era allontanata da quella vita per iniziarne un'altra che la facesse sentire viva per davvero. Ma quando all'inizio di quella settimana le avevano dato della ragazza facile, per dirla in modo gentile, era semplicemente crollata. Del resto chi avrebbe sopportato una cosa del genere? Nessuno la vedeva mai, non per davvero. Quando era successo qualche giorno prima, era stata Holly a trovarla. La ragazza dalla pelle ambrata e i capelli cioccolato era rimasta su quella panchina a pochi metri dalla spiaggia, ferma li a guardare il nulla a pensare a quello che le avevano detto. A trattenere le lacrime, erano passati minuti interi e non se n'era resa conto, si sarebbe dovuta alzare e andare a pranzo proprio con quella sua migliore amica, ma le era completamente passato di mente.. finchè la ragazza dai capelli più chiari dei suoi non l'aveva trovata. Ancora su quella panchina ancora con le ginocchia strette al petto e le labbra schiuse e gli occhi un pò lucidi. Non le aveva detto nulla, bastava guardarla per capire che ci fosse qualcosa che non andava, che fosse successo qualcosa e che probabilmente non volesse parlare anche se le avrebbe fatto terribilmente bene.
" io non sono loro"
Era stata l'unica cosa che aveva sussurrato Shelley quando Holly le si era seduta accanto e le aveva preso delicatamente una mano, lasciandole poi un bacio sulla fronte a quelle parole.
" non voglio essere come loro"
E Holly aveva fatto appena in tempo ad abbracciarla prima che all'amica sfuggisse un singhiozzo. Era quello che più odiava, dover sopportare tutto quanto, tenersi tutto dentro per poi esplodere. Non sono loro, non voglio essere come loro.
Era questo che continuava a ripetersi nella sua mente anche mentre l'amica continuava a sussurrarle di stare tranquilla. Finchè non erano arrivate le parole che Shelley aveva bisogno di sentirsi dire.
" no tu sei diversa sei meravigliosa e non ti nascondi"
Le aveva asciugato le lacrime con i pollici, scostandole poi una ciocca di capelli scuri dal volto e accennando un sorriso, anche se vedere la propria migliore amica così faceva male e tanto.
" hai un cuore immenso, lo abbiamo visto tutti"
Ed era bastato quello, era bastava Holly a spazzare via tutto e tornare a sorridere. Addirittura a ridere, seppur pianissimo, quando le labbra dell'amica le si erano avvicinate ai capelli. Era passato tutto in un secondo. Anche se quei pensieri erano rimasti li, più a fondo, nascosti sotto strati e strati di altri pensieri, ma continuavano ad esserci ed era il motivo per il quale Shelley quella sera aveva sentito il bisogno di uscire, di divertirsi, di evadere per qualche ora, di crearsi nuovi ricordi e ricordare, ricordare e ricordare in modo che quelli nuovi le facessero dimenticare quelli vecchi, quelli che facevano male e che non la facevano dormire la notte, le facevano solo venir voglia di cambiare città a volte, anche andare dall'altra parte del mondo pur di non essere in quel turbine di emozioni. L'avrebbe fatto se avesse pensato che sarebbe potuto servire a qualcosa, e questo era uno dei tanti motivi che l'avevano spinta a prepararsi ed uscire quella sera, perchè ognuna di loro aveva qualcosa da dimenticare, ognuna di loro aveva bisogno di crearsi nuovi ricordi e nuovi pensieri più leggeri come l'aria, più volatili di una nuvola di fumo di sigaretta.
Così Holly tenne lo sguardo su Shelley tutto il pomeriggio durante le riprese anche solo con la coda dell'occhio, vegliò su di lei facendola sorridere il più possibile facendole accettare la sua idea di uscire perchè sapeva di dover rimanere più sobria di tutte le altre, non che le pesasse in realtà. Così Crystal accettò perchè sarebbe potuta uscire ancora con Scott ma senza necessariamente ammettere che fosse un appuntamento, facendo ancora finta di essere solo amici. E così Luna si unì al gruppo con un sorriso perchè anche lei aveva la sua bella dose di ricordi da alleggerire. Si prepararono tutte insieme, a metà tra la camera di Holly e quella di Luna facendo avanti e indietro tra arricciacapelli trucchi e tacchi troppo alti. Uscirono che già ridevano senza aver toccato nemmeno un goccio di alcol, e poi bevvero ma senza mai arrivare ad essere ubriache. Fumarono ma senza mai arrivare ad uscire di testa, ballarono tra loro come forse non avevano mai fatto, fino a sentire i piedi iniziare a fare male, fino a sentire la musica fluire loro dentro come si fosse appena mescolata con il sangue, come se le stesse guidando e loro si fossero completamente perse in essa senza nemmeno volersi ritrovare.
Ad un certo punto poi si divisero e anche i pensieri di Luna iniziarono a diventare leggeri viaggiando a migliaia di piedi sul suolo senza sentirli pesare addosso ma non c'erano comunque anche se se ne stavano in silenzio senza dar fastidio a nessuno. Sdraiata sulla sabbia accanto a Holly con la testa posata sulle sue gambe e gli occhi sulle stelle che le passavano indisturbate sopra la testa ad anni luce di distanza forse facevano in modo che i loro pensieri si incontrassero anche solo per pochissimi secondi, forse era quel cielo abbastanza scuro da apparire nero a farle quasi da cuscinetto mentre aspettavano che la sbronza scivolasse loro di dosso che la aiutava a capire che la distanza non era poi così tanta. Quei pensieri per quanto fossero volati via non riusciva più a tenerseli dentro lasciandosi ancorare al suolo quando infondo avrebbe voluto volare via anche lei, non importava nemmeno dove, ma solo con chi.
" ti posso chiamare?"
Digitò quelle poche lettere in automatico senza accorgersene, ancora con lo sguardo perso in quel cielo nero illuminato dalle stelle e coi pensieri che chissà come avevano appena virato sulle labbra di Tyler, sul modo in cui sicuramente le avrebbe schiuse quando aveva visto il messaggio e fosse riuscito a vedere l'orario, in automatico tanto quanto lei digitava i messaggi senza nemmeno guardare le lettere sulla tastiera.
E le labbra le schiuse davvero Tyler dall'altra parte della città controllando velocemente l'ora aggrottando le sopracciglia forse interrompendo Melody facendola fermare a metà discorso con il bicchiere di birra ancora tra le mani incuriosita e un pò preoccupata allo stesso tempo, per Tyler, per Luna che ormai tutti sapevano che quando lui si fermava all'improvviso e aggrottava il viso in quel modo allora si trattava di lei.
" vai tranquillo e mettici tutto il tempo che vuoi"
" dieci minuti Mel promesso"
" vai e basta"
L'aveva fatta ridere la ragazza dai capelli neri, scuotendo la testa e lasciando che una ciocca le ricadesse sul viso sfiorandole il naso cosparso di lentiggini quasi quant'erano le stelle che stava osservando Luna cercando di contarle, aspettando che Tyler la chiamasse. Avrebbe solo dovuto aspettare per il tempo che serviva al ragazzo per uscire dal solito locale dove si ritrovavano tutte le volte che erano insieme, infilandosi la giacca. Aspettando che si allontanasse e che camminando iniziasse a gesticolare facendo il suo numero a memoria lasciando che si liberasse la linea e che il telefono iniziasse a squillare. E poi rispondere, con gli occhi chiusi e un mezzo sorriso sulle labbra che era praticamente impossibile da fermare.
" che è successo?"
E lui la preoccupazione non la nascose nemmeno. Non ci riusciva perchè erano solo le tre di notte e avrebbe preferito immaginarla raggomitolata sotto le lenzuola blu piuttosto che pensarla ubriaca per strada, magari da sola, e c'erano tanti di quei perchè in mezzo che lui non sapeva nemmeno più come distinguerli.
" rilassati ehi"
Ridacchiò Luna a voce tanto bassa da credere per un attimo che lui non l'avesse sentita, ma c'era tanto di quel silenzio che in fin dei conti era come avesse appena riso a pieni polmoni fregandosene del resto, come se stesse urlando anzichè sussurrare.
" ho solo bisogno di parlare con te"
Aggiunse tranquillamente spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, immaginando come fosse lui a farlo, e non perchè fosse ubriaca perchè si sentiva sobria come se non avesse toccato nemmeno una goccia di alcol.
" ma sono.."
Ma sono le tre del mattino e te ne stai probabilmente brilla a guardare le stelle di sempre, pensando troppo non volendo andare a dormire, sognando ad occhi aperti che la notte non finisse mai.
" è tardi.. lo so"
A Luna era venuto di nuovo da ridere e l'aveva interrotto senza dargli la possibilità di finire perchè lei era così, perchè per una volta voleva essere solo lei a parlare, voleva che lui ascoltasse e basta, era il suo turno questa volta.
" sono ad una festa con le ragazze"
E mi sento talmente leggera che potrei tranquillamente fluttuare fin da te se solo non avessi questo peso sul cuore ad ancorarmi a terra e a impedirmi di volare via trasportata dal vento.
" ti manco?"
" stupido.."
Ed era come se Tyler potesse vederla mentre cercava di trattenersi dal ridacchiare e scuoteva la testa mentre chiudeva gli occhi e respirava a fondo cercando parole che erano solo sue, che non avrebbe trovato in nessun romanzo o in nessuna poesia, cercando quelle parole che avrebbero comporto la propria di poesia, la storia della propria vita.
" ti ascolto.. parlami"
A voce bassa per non disturbare il flusso dei suoi pensieri come se a quella distanza potessero sentirlo e non avrebbe dovuto dirlo così, in tutti altri modi che non le avrebbero fatto venire i brividi lungo la schiena. Brividi di freddo sotto la stoffa leggera del vestito nero che indossava contro la pelle umida, brividi che arrivavano puntuali ogni volta che lui le parlava in quel modo.
" non ci riesco"
Quelle parole le uscirono a stento dalle labbra mentre Holly aveva preso ad accarezzarle i capelli portandosi via i brividi insieme col nervosismo improvviso. Era lui che la rendeva così nervosa e prima o poi ci avrebbe perso la testa questo era sicuro. Lui che per un attimo trattenne il respiro aspettando che lei continuasse, che le parole le scivolassero dalle labbra tranquille calme come l'oceano che aveva davanti.
" l'ho quasi racchiuso in un angolo buio da troppo tempo e sono arrivata al punto che ci penso di continuo e i pensieri mi pesano addosso e non ce la faccio.."
Era stanca, sofferente e si sentiva. Tyler lo aveva sentito tutto sulla propria pelle come se fossero insieme a guardarlo con quegli occhi così blu che ti ci potevi perdere e non ti vuoi più ritrovare in fin dei conti.
" non posso più farlo"
" mi stai spaventando Luna"
Era abbastanza da somigliare alla premessa di un discorso dannatamente importante e Tyler non potè negare di avere paura, lo stava davvero spaventando perchè voleva poter dire tutto e niente, che non ce la faceva più a vivere un'amicizia così intensa come la loro anche se erano sempre stati più che amici anche se era difficile ammetterlo a se stessa. Che voleva farla finita e basta, perchè non ne poteva più, perchè era stanca. Voleva solo lasciar perdere tutto quanto e.. ma ovviamente lui non aveva capito nulla, era saltato alle conclusioni sbagliate. E trattenne semplicemente il fiato, a corto di parole e di pensieri e di respiri, quanto lei riprese a parlare.
" ti volevo baciare quella sera sulla casetta"
La voce di Luna era ferma, quasi tranquilla, dentro però avrebbe solo voluto urlare.
" e credo di provare qualcosa per te ma non ho voluto mai ammetterlo finchè non hai dormito con me"
Tyler la sentì prendere un respiro profondo, fare una pausa per raccogliere le idee, come volesse risentirsi e assicurarsi di non aver detto tutto insieme. Chiuse gli occhi per un momento, si concentrò su Holly che continuava a sfiorarle i capelli prima di riprendere il filo del discorso.
" finchè non mi sono svegliata e ho pensato che sarebbe stato davvero bello tenerti la mano e dormire sul tuo petto il giorno dopo e quello dopo ancora.."
La voce le si abbassò poco alla volta perdendo la forza di parlare ancora e ancora lasciando andare ogni parola come dovesse essere l'ultima. E Tyler era improvvisamente a corto di parole quanto lei, se non peggio, probabilmente molto peggio. Si era fermato al centro del marciapiedi sul quale stava camminando, col telefono premuto contro l'orecchio ad ascoltare solo il respiro di Luna e il rumore del mare in lontananza. Non era quello che si aspettava di sentire. Non era preparato a sentire una cosa del genere perchè cristo all'improvviso gli venne anche in mente che avrebbe potuto baciarla se lei non avesse avuto così tanta paura, perchè lei voleva la stessa cosa nonostante gli avesse detto l'esatto opposto in quella dannatissima casetta.
" che.. Luna che stai dicendo"
Era ancora fermo al centro di quello stesso marciapiede con le persone che gli camminavano tutte intorno, era ancora li senza avere la minima idea di come risponderle se non con una domanda. Una domanda stupida probabilmente, la cui risposta però, sperava gli avrebbe schiarito le idee perchè in quel momento gli sembrava che Luna parlasse per enigmi senza mai arrivare al punto girandoci intorno e basta un milione di volte.
" che forse avevi sempre avuto ragione tu"
Il tempo si era come fermato per entrambi i due ragazzi, Luna che continuava a guardare le stelle senza accorgersi del sorriso di Holly e Tyler che sorrideva da solo in mezzo ad una folla di gente sentendosi uno scemo, chiudendo gli occhi avendo la voglia di ridere e di mettersi ad urlare perdendo la propria voce nel vento sperando che in qualche modo arrivasse a lei. Ma non disse niente, era come fosse diventato muto, avesse completamente perso l'uso della parola.
" lo so che è folle ti avevo detto completamente l'opposto facendoti passare l'inferno e adesso ti sembrerò matta, dio non volevo nemmeno più venire al matrimonio prima che Melody mi chiamasse solo per non dover affrontare tutto questo"
Alla ragazza scappò una mezza risata e Tyler non potè fare a meno di ridacchiare con lei, di riflesso, per abitudine.
" e vorrei avertelo detto guardandoti negli occhi ma tu sei dovuto ripartire e allora ho capito che avevo perso tutto che avevo distrutto tutto ed è solo colpa mia"
Stava parlando a raffica tanto in fretta che per un istante Tyler credette di aver sentito male.
" dio è meglio così lascia perdere dimentica tutto"
" ehi ssh non lo voglio dimenticare, non posso e non voglio"
" perchè.."
" perchè io ti amo, e mi ami anche tu"
Luna annuì come se lui potesse vederla, come fossero faccia a faccia. Annuì e basta perchè non sapeva che dire, era tutto vero lei lo amava da matti e sentirglielo dire era strano, le lasciava una specie di vuoto dentro come se sentisse che da li sarebbero sprofondati, che da quel punto in poi sarebbero finiti male. Ma ancora una volta Tyler la sorprese come sempre.
" non è mai cambiato nulla"
" Tyler.."
" no qualsiasi cosa tu non mi abbia detto fino ad ora non cambia quello che sento per te Luna"
Aveva alzato la voce impedendole di continuare qualunque cosa avesse voluto dire, ed era vero non era cambiato proprio nulla. Erano sempre loro, avrebbero continuato a guardarsi con i loro sguardi fugaci, con le dita che si sfioravano per sbaglio per strada o in auto, anche se poi non era mai per sbaglio. Anche se Tyler voleva baciarla, dio se lo voleva anche lei, anche lui provava qualcosa per lei ed era davvero forte, forte tanto da sembrargli una bomba in esplosione.
Si sentiva sulla stessa lunghezza d'onda anche se lei non era pronta per ammetterlo a voce nel suo stesso modo, non con lui e non per telefono.
" non cambia assolutamente un cazzo qui smettila okay?"
E forse la stava attaccando ma onestamente non gli importava, quello che gli importava era farle capire che non si sarebbero allontanati, non più.. non adesso. Non avrebbe permesso mai più che si allontanassero.
" gran bel modo di dimostrarmelo scappando via Tyler"
E senza volerlo anche lei si era ritrovata ad alzare la voce, senza attaccarlo ma più che altro perchè non ne aveva la forza, forse il suo non era nemmeno un rifiuto ma Luna non ci aveva pensato due volte prima di parlare. Mente e labbra completamente scollegate l'una dall'altra. Quando però sentì Tyler sospirare riuscì a mordersi il labbro e sperare che le parole le tornassero indietro, come non le avesse mai pronunciate, riuscì solo ad aspettare, e a sperare che a quel punto lui non le chiudesse il telefono in faccia.
Ma lui non lo avrebbe mai fatto.
" non è facile bimba lo so.. non lo è nemmeno per me credimi, dovremmo parlarne insieme.. ti prego vieni"
Le disse dolcemente e di nuovo a voce bassa lasciando andare un altro sospiro, sospiro che lei fece proprio chiudendolo in un cassetto e tenendolo stretto per non perderlo.
" non avrei mai voluto farti del male, con te è tutto diverso e mi sento come se non sapessi più pensare come se senza di te niente abbia più senso, io credevo di averti persa stavolta"
Tyler si passava la mano tra i capelli e poi sugli occhi sentendola trattenere un respiro prima che anche lui sospirasse. Un sospiro pesante di una che era stata appena liberata di un peso ma ne sentiva un altro sulle spalle ad opprimerla.. Gli aveva appena rivelato tutto, a Tyler, e ora le sue parole la ancoravano al suolo più di prima impedendole ancora una volta di spiccare il volo e sentirsi libera e l'unica cosa che in realtà voleva Luna era avere Tyler con se, abbracciarlo e tenerlo stretto tanto quanto voleva lui.. sarebbe bastato rimanere in silenzio e Tyler avrebbe intuito cosa pensava senza bisogno di chiedere nulla, sarebbe bastato posare la testa sulla sua spalla invece che sulla gamba di Holly ma aveva ancora paura. Quella grandissima paura che le impediva di fare qualsiasi cosa, correre da lui invece che correre dalla parte opposta.
" ci vediamo presto okay?"
Tyler si schiarì la gola cercando di nascondere come la voce gli si fosse quasi spezzata tra un sospiro e l'altro quasi da ricomporre a fatica.
" okay.."
E la ragazza sapeva che lui le aveva rubato il cuore fin dal primo sguardo e non avrebbe spezzato quella promessa, perchè avrebbe spezzato anche lei, e forse anche se stesso.

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