trentatre.

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Anche se non puoi tu sorridimi, sono pochi sai i miracoli.

Era una di quelle giornate nelle quali il cielo non la smetteva di piangere come se tutta la tristezza del mondo si fosse riversata sulle nuvole grigio scuro che ricoprivano una delle più grandi città degli Stati Uniti. E pioveva, non abbastanza da essere un temporale, ma più di una semplice pioggia, di quella leggera che ti si attacca ai vestiti, ma comunque forte da far rumore contro i vetri o da far male dalla sorpresa quando ti arrivava addosso. Era abbastanza da pregare che smettesse che non se ne poteva più di tutta quell'acqua di tutte quelle lacrime, perchè era davvero come se piangesse, il cielo, e c'era chi quella tristezza se la sentiva direttamente addosso depositata sulla pelle. Era una di quelle giornate nelle quali Luna avrebbe preferito rimanere a letto sotto le coperte con il portatile sulle ginocchia e una tazza colma di cioccolata calda a portata di mano. Una di quelle giornate nelle quali uscire di casa diventa l'ultimo dei tuoi problemi, perchè piove, la malinconia ti assale e magari vuoi scrivere, magari scriveresti un libro intero col rumore della pioggia in sottofondo. Luna lo avrebbe fatto davvero, se solo Melody non l'avesse convinta, o meglio dire costretta, ad uscire di casa per aiutarla con i preparativi infiniti del suo matrimonio con l'uomo che amava da matti. Mancavano ancora due mesi o forse meno, non lo ricordava, eppure Melody stava già scegliendo i fiori, il colore delle tovaglie e chissà cos'altro. Tutto per lei era diventata una scusa per uscire di casa anche con il diluvio universale appena fuori dalla finestra. Ci penso io a te le aveva detto e Luna avrebbe dovuto immaginare che avrebbe preso alla lettera ogni singola parola di quella frase. Ed era uscita sbuffando e stringendosi nella giacca cercando di accumulare un pò di calore ma l'aveva accontentata infondo lei era la sua damigella e ciò significava che avrebbe avuto ancora tanti incontri simili insieme, e mancava ancora la scelta dell'abito e dio solo sapeva cosa le sarebbe aspettato. L'aveva accontentata fino a quando non le era venuto un gran mal di testa davanti alla decina di varietà di rose che aveva davanti che dopo un pò le erano tutte sembrate identiche. A quel punto aveva guardato Tanner e l'aveva pregato con uno sguardo di farla evadere dall'incubo nel quale Melody l'aveva condannata facendola diventare matta, e meno male che Tanner le voleva troppo bene da aiutarla in quell'impresa impossibile di fuggire dalle grinfie della futura sposa.
" ci dovrebbe essere un negozio di musica qui accanto, mi fai compagnia Luna?"
E a quel punto Luna era talmente sul punto di scoppiare a ridere che l'espressione scocciata dell'amica verso il suo futuro marito fu abbastanza da poter essere considerata la goccia che fece traboccare il vaso. Scoppiò a ridere prima di scoccare un bacio veloce sulla guancia di Melody e scappare letteralmente da quella boutique dai matrimoni e dalle commesse impettite che le fissavano i tatuaggi sulle braccia con astio. Non le importava ma era comunque irritante a dir poco.
" almeno vedi tu come sta"
" certo principessa ai suoi ordini"
Sussurrò Tanner avvicinandosi alle labbra della fidanzata con un sorriso senza aver bisogno di ammettere che era proprio quel che voleva fare. Controllare come stesse Luna che per lui era come una piccola sorella, la conosceva da anni e sapeva tutto di lei, di loro. Luna infondo si era trascinata fuori di casa anche per non pensare perchè pensare troppo le faceva male e stare da sola con i propri pensieri era anche peggio.
" ci penso io a lei divertiti qui.. ah a me piacciono queste"
Aggiunse stampandole un bacio sulle labbra prima di porgerle una rosa color avorio ma con una tenue sfumatura di rosa. Armoniosa come lei, come il suo nome, c'era poco da meravigliarsi se gli piaceva tanto. La ragazza ridacchiò piano e se la portò alle narici tentando di nascondere quanto violentemente fosse appena arrossita mentre lui si mordeva il labbro sorridendo e usciva dalla boutique per raggiungere Luna. Luna che aveva già raggiunto il negozio di cui parlava Tanner, come avrebbe potuto dimenticarlo. Lei che quando lui entrò si stava legando i capelli in una crocchia prima di iniziare a guardare una pila di classici, alla ricerca di qualcosa che non avesse già. Era risaputo che lei amasse ogni genere di musica, dal pop al classico, di ogni lingua suonata con qualsiasi tipo di strumento anche quello più banale. Ma la chitarra la affascinava più di qualsiasi altra cosa, aveva qualcosa di diverso nella melodia che dava, quel leggero gracchiare che si poteva sentire da sotto le dita che sfioravano quelle corde, la rilassava e la faceva sorridere allo stesso tempo. E Tanner non potè fare a meno di osservarla per qualche istante, concentrata sulle rifiniture e tutte le copertine di quei dischi, cercando probabilmente di ricordare se ce l'avesse già o meno, nello scaffale troppo pieno della sua stanza. La osservò borbottare qualcosa tra se a voce appena udibile, storcere appena il naso e scompigliarsi la frangia con le dita. Pensierosa ma serena in fin dei conti, ma poteva comunque vedere un velo di stanchezza posate le addosso come una coperta che però non tiene caldo e c'era anche un briciolo di tristezza, ma infondo stava bene o più semplicemente era stata peggio.. o forse era brava a nascondere tutto dietro ad un mezzo sorriso. Comunque al giovane venne da sorridere, perchè nonostante fosse lontana da quella che ormai non considerava più casa, nonostante avesse lasciato tutto il suo passato, nonostante Tyler, quella ragazza che aveva a pochi metri di distanza era una delle più forti che avesse mai conosciuto, lei andava avanti nonostante tutto, lei aveva la scrittura a farle compagnia, e la musica e tutti quei libri che raccontavano storie pazzesche e intramontabile, e un giorno lei sognava di essere la protagonista di una di quelle storie, o forse lo stava già vivendo e non se ne accorgeva.
Aveva loro, anche se fino ad un certo punto, ma aveva anche qualcun altro, solo che Tanner questo faceva fatica a dirlo poteva però capirlo dal modo in cui l'aveva vista sorridere e mordersi il labbro quando era arrivata qualche giorno prima, ma non lo diceva, non al cento per cento almeno. Qualcuno che le occupava sempre i pensieri anche quando lei stessa non se lo sarebbe aspettata, anche quando per puro caso le venne in mente un particolare che l'aveva fatta sorridere mentre tra i vecchi dischi le capitò tra le mani lo stesso che stava ascoltando lui quando lo aveva beccato attraverso lo specchio di quella camera. La stessa musica che l'aveva fatto canticchiare sovrappensiero e che l'aveva fatto ballare, anche se forse non era il migliore dei ballerini ne il migliore dei cantanti, ma la realtà era che a nessuno dei due sarebbe potuto importare di meno. La ragazza scosse lentamente il capo continuando a ridere tra se e prendendo il cellulare dalla borsa prima di scattare una foto al disco un pò rovinato che teneva in mano e metterlo di nuovo giù con più delicatezza di chiunque altro l'avesse mai preso in mano. Continuava a sorridere noncurante di Tanner che la guardava incuriosito, e quella foto che avrebbe stampato sarebbe finita tra le pagine del suo libro preferito, quello che le aveva regalato Tyler e che aveva riletto milioni di volte, cime tempestose.. la storia d'amore più bella di sempre. Tyler si sarebbe messo a ridere proprio come aveva fatto lei non appena avesse visto la foto di quel disco tenuto tra le dita tatuate di Luna. Avrebbe scosso la testa e poi forse gliel'avrebbe rubata quella polaroid fregandosene se fosse l'unica scattata solo per convincersi della coincidenza, anche solo per dieci minuti. Li Tanner si schiarì la gola strappandola da quel flusso di pensieri, quasi spaventandola prima che si voltasse con un sopracciglio inarcato e una mano sul cuore a farlo sorridere per un istante per la paura che le aveva appena fatto provare, ma dopo quel sorriso iniziò ad alzare e abbassare le sopracciglia con un altro tipo di sorriso, più malizioso fatto apposta per provocarla.
" cosa.."
Iniziò la ragazza aggrottando la fronte confusa
" non fare quella faccia Tanner"
Aggiunse dopo un attimo ridendo mentre lui continuava a guardarla in quel modo, un'idiota di 29 anni, ecco chi si stava per sposare.
" tu parla e io la smetto"
" non so di cosa tu stia parlando sai"
" dello stesso disco vecchio che stava ascoltando l'altro giorno mio fratello e del sorriso che ti è appena spuntato sulle labbra, ecco di che cosa sto parlando piccoletta"
Ed era un azzardo, Tanner in realtà non era proprio sicuro che la ragazza avesse pensato a quell'episodio. Non era sicuro di niente era solo curioso, vederla sorridere era una bella sorpresa sempre, uguale a quello che vedeva spuntare sulle labbra del fratello ogni volta che la nominavano. Quando però la vide arrossire e mordersi il labbro seppe di aver fatto centro.
" parla ora"
Ridacchiò scompigliandole i capelli facendola arrossire ancora di più, e di solito non le veniva naturale, faceva fatica, troppo a volte, ma parlarne con loro era meglio di quello che si aspettasse. Iniziò a parlare a ruota libera gesticolando come fosse impazzita e sorridere come non aveva mai fatto. La sensazione che le dava parlare di lui così senza filtri le dava leggerezza e felicità, paura e tensione che però la faceva sentire bene. Gli disse tutto come aveva fatto con Dylan e Holly, dal primo sguardo catturato di scatto, a quel sorriso che le mozzava il fiato nei polmoni, di come lui riuscisse sempre a capire tutto e allora fingere diventava un'impresa. Non poteva più fare a meno di lui e ora lo sapeva.
" l'altro giorno quando lo stava ascoltando l'ho sentito canticchiare ed è possibile che l'abbia visto ballare anche se muoversi a tempo è più che sufficiente"
Ammise tenendo lo sguardo basso insospettendo Tanner che la guardò di nuovo con quel sorrisetto furbo, quasi malizioso, come se volesse farle ammettere che si, l'aveva trovato dannatamente sexy.
" non dire niente Tanner ti si legge in faccia"
Tanner scosse la testa con una mezza risata sollevando le mani in segno di resa prima di stringerla in un abbraccio lasciandole un bacio tra i capelli.
" mi piace quando sorridi così piccola"
Era bella quando sorrideva in quel modo, bella che la guardavi e veniva da sorridere anche a te. Bella come Melody quando parlava di loro.
" sorrido sempre nello stesso modo"
Si perse in quel complimento e sapeva quanto avesse ragione, e si era completamente fottuta.
" no con lui ti illumini, lo fate entrambi"
" ti prego dimmi che non mi hai paragonato ad un albero di natale non lo sopporterei"
Alzò lo sguardo al cielo Tanner vedendola arrossire ancora mentre cercava disperatamente da cambiare argomento.
" ti voglio bene Luna"
" anch'io"
" mm e farete bene a dirvelo anche voi due, o a dirvi qualcosa di più"
Era minaccioso con quel dito che le puntava contro, ma non la rispose più liquidandola con uno sbuffo scompigliandole i capelli lasciando sfuggire qualche altra ciocca di capelli da quella coda bionda. Lei non aveva mai creduto di poter dare nome a quelle emozioni fino a quando non gli sentì pronunciare quelle due paroline che tanto la spaventavano e non riusciva a pronunciare, e aveva anche tutti loro, ma Tyler gli bastava più di tutti.
A volte due piccole anime in mezzo a sette miliardi di persone possono davvero fare la differenza. A volte, bastano due sole persone per sostenerne una.

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