trentadue.

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In quale parte del corpo ci potremmo incontrare, senza andare lontano per poterci sfiorare

Ci aveva pensato per settimane e aveva cercato di riviverlo per giorni interi, per non dire quasi ogni singola notte dall'ultima che aveva passato con lei, in quella camera, abbracciato a quella ragazza che avrebbe voluto portare via con se, ma quei pensieri erano pressochè niente paragonati al poter dormire di nuovo con lei, per davvero, non solo facendo finta. E la cosa assurda era stato svegliarsi con calma, quasi per sbaglio, ma senza ricordarsi minimamente di essersi addormentato, ricordava solo come aveva sentito il cuore scoppiargli dentro al petto, di averla stretta così forte a se di avere paura di averle fatto male, i biscotti che avevano mangiato insieme sbriciolando ovunque, e il film che aveva finto di guardare perchè di distogliere lo sguardo da lei non se ne parlava proprio. Ricordava di come aveva parlato, tanto, e di essersi spostati in camera sua ad un certo punto. E seppure si fosse appena svegliato, un dialogo in particolare gli tornò in mente facendolo sorridere mentre la mano di Luna si stringeva alla sua maglietta proprio all'altezza del cuore. L'aveva presa teneramente in giro quando lei gli aveva domandato dove avrebbe dormito lei e la piccola Maya, poggiando poi la testa sulla sua spalla mentre si limitava a guardarlo, e si lo aveva allontanato lei ma non aveva smesso di desiderare di dormire con lui una notte dopo l'altra fino a che il mondo non sarebbe finito. Sembrava che quel sorriso glielo avessero impresso addosso e non riuscisse a trattenerlo. E sorrideva come un'idiota Tyler, ma c'era qualcosa di diverso, era ovvio come la stesse prendendo in giro dicendo qualcosa che lasciava nell'aria l'illusione di avere tutt'altro significato.
" il mio letto è abbastanza grande" le aveva detto lentamente con le labbra vicino all'orecchio sentendola rabbrividire e a questo non si sarebbe mai abituato, ma per quanto avesse voluto rimanere così vicino a lei, Luna si costrinse ad allontanarsi almeno di qualche centimetro per guardarlo in faccia. Aveva le labbra arricciate e lui annuiva sorridendo muovendo le sopracciglia continuando a lasciare andare nell'aria quel pizzico di malizia nascosto facendole mordere il labbro per evitare di sorridere troppo forte. Doveva essere davvero tanto ridicola ma poi si sentì lasciare un bacio tra i capelli e stringere un pò più forte il ginocchio che sfiorava il suo da sopra la stoffa di quei jeans. Ed era il modo del ragazzo di farle capire che non aspettava altro che un momento così con lei che poteva sorridere quanto voleva perchè amava quel sorriso.
" e c'è la camera di Carrie per Maya qui accanto non devi preoccuparti di nulla"
" giusto.."
" quindi resti?"
E Luna se lo sarebbe dovuto aspettare che Tyler avrebbe cacciato quella sua aria da bambino mentre si passava una mano tra i capelli spettinati e il labbro inferiore sporto in avanti. Senza distogliere lo sguardo dal suo pollice che aveva preso a sfiorarle il ginocchio, facendo finta di tornare a guardare chissà quale film che avevano scelto almeno un'ora prima. Non l'aveva guardato quasi per niente a dire il vero, troppo distratta a guardare ogni suo movimento con la coda dell'occhio troppo distratta ad accarezzargli i capelli.
" che c'è?" Aveva ben impresso quel broncio e quelle sopracciglia aggrottate.
" non dormi con me? " le sussurrò ancora sempre con quell'adorabile broncio ed era impossibile per chiunque dirgli di no, ma per lei ancora di più.
" se mi guardi così come faccio a dirti di no"
Tyler sorrise tra se nel ricordare quei momenti, a ripensare a quanto fosse stato totalizzante dormire con lei tra le braccia e svegliarsi nella stessa identica posizione o addirittura più stretta a lui di quanto non si fosse ritrovata la sera precedente. Sorrise poi, di un sorriso impercettibile, cercando di allentare la presa di Luna su di se quanto bastava per voltarsi nel suo abbraccio e ritrovarsi faccia a faccia, provando a non far rumore per non svegliarlo e sperando che il suo sguardo su di lei non facesse troppo rumore. Se avesse potuto dio non avrebbe mai smesso di guardarla, quei capelli chiari devastati sparsi sul suo viso, o quegli occhi chiusi con quelle ciglia troppo lunghe o anche solo il profilo del naso e il piccolo anellino su di esso che brillava anche nelle penombra. La guardava e basta trattenendosi dallo scostarle una ciocca di capelli dalla fronte, mettendo in un angolo la voglia che sentiva in punta di dita d avvicinarsi ancora un pò e toccarle le labbra con il pollice per sentirne la consistenza sulla pelle invece di continuare solo ad immaginarla. La sentiva respirare contro il suo viso e questo lo faceva respirare tranquillamente senza la paura che lei potesse aprire gli occhi all'improvviso e li puntasse nei suoi, senza la paura di farla imbarazzare perchè non gli importava. Il modo in cui la luce le colpiva il viso, l'ombra di quelle ciglia le si rifletteva sugli zigomi lo aveva fatto distrarre tanto da non accorgersi dello sfarfallio che fecero le palpebre della ragazza, per un secondo, prima si sollevarsi del tutto. Occhi negli occhi. Nemmeno se ne accorse all'inizio almeno finchè non sentì una mano di Luna spostarsi sul proprio petto fino a giocherellare con quei capelli neri tanto disordinati ma che lei adorava da morire, lasciando andare il sospiro di qualcuno che si era appena svegliato e non di una che lo stava guardando di rimando da secondi interi.
" bimba ehi"
Riuscì a sussurrarle dopo pochi secondi con la voce terribilmente roca appena sveglia come lo era lui. E proprio come lui anche lei ora riuscì a percepire il suo tocco tra i suoi capelli, ma non si imbarazzò, si svegliò di colpo per quanto fossero vicini, tanto da riuscire a sfiorargli la guancia con il naso, senza alcuna paura stavolta.
" buongiorno.."
Disse infatti dopo un attimo anche se stava solo sussurrando nascondendo forse un tremolio.
" scusami non volevo svegliarti"
Continuò a guardarla negli occhi però come Luna continuò a sfiorargli i capelli sorridendo senza sapere il motivo, o forse lo sapeva solo che non voleva dare la colpa al naso di Luna, forse era solo il non voler ammettere quanto effettivamente gli piacesse quella vicinanza.
" puoi continuare ancora a guardarmi per ore?"
Le sussurrò ancora con lo stesso tono di voce ma lei fece finta di non sentirla quella domanda perchè era palese quanto le piacesse starlo a guardare, guardarlo e basta come fosse l'opera d'arte più bella esposta in un museo.
" non mi hai risposto"
E c'era da aspettarselo come volesse sentirsi dire quella risposta direttamente dalle sue labbra e come gli piacesse anche metterla in imbarazzo.
" oh fottiti.."
Ridacchiò lei spingendolo appena, in modo da essere più distanti ma non abbastanza da sentirne la mancanza, e Tyler rise con lei prima di reprimere uno sbadiglio e chiudere gli occhi con un grugnito. Era stanco dal lavoro e da tutti gli altri impegni e da quel caldo che non voleva abbandonarli nonostante l'autunno iniziato da un pezzo, e anche quando lei smise di ridere, stanco, lei continuò ma più leggera.
" sei esausto mmh?"
E di nuovo gli stava vicina forse anche preoccupata per lui.
" torniamo a dormire bimba"
" piccolo mi dispiace"
Bastò un attimo perchè se ne rendesse conto e le venisse spontaneo mordersi il labbro, ma la mano restò li dov'era tra i suoi capelli accarezzandogli quelle ciocche scure come volesse pettinarlo ma anche solo perchè adorava la sensazione dei suoi capelli tra le dita, noncurante di averlo chiamato di nuovo così vedendolo chiudere gli occhi rilassato da quel suo tocco.
" mi piace sai?"
" cosa?"
Ancora la mano a giocare tra i suoi capelli come se ciò stesse nuotando in mezzo, ancora gli occhi fissi sul suo viso, ancora quel sorriso quasi impercettibile quando gli occhi di lui si riaprirono piantandosi nei suoi e la voce roca di nuovo a sfiorarle le orecchie. Un sussurro che nasceva e moriva in pochi secondi, dalle labbra di Tyler alle spalle di Luna, a lasciare brividi e lasciare cicatrici.
" che mi chiami così"
Grugnì qualcosa nascondendo velocemente il viso nel cuscino sul quale aveva dormito che però odorava di Tyler, ed egoisticamente Luna sperava che il suo profumo rimanesse addosso a lei per sempre, e lo sentì ridacchiare prima che si avvicinasse a lei e la stringesse con le mani attorno a lei e il viso a farle il solletico sul collo. Forse avrebbe provato a spostarsi a quel punto o avrebbe trovato il coraggio di dire qualcosa in risposta, non ne ebbe il tempo però perchè Melody era abituata a fare irruzione nelle stanze altrui senza nemmeno pensare di bussare, perchè li aveva sentiti ridere dalla stanza li vicina per minuti interi e non poteva lasciarli stare, lo faceva apposta per dare fastidio alla propria amica ma forse era anche come volesse ricordarle di viversi tutto con calma, senza fretta. E quando la vide fare irruzione in quella camera che sapeva troppo di loro due e dei loro respiri le venne naturale affondare di più nel cuscino quasi facendo finta di non essere li e ignorarla era l'unico modo per non distruggere la bolla nella quale si era nascosta con Tyler, quella bolla indistruttibile ma anche fragile allo stesso tempo.
" immagina la sua espressione se ci avesse visto baciarci"
Le sussurrò Tyler in un orecchio anche lui come se Melody non fosse li, come se ci fosse un vetro spesso a dividerli, era maliziosa e divertente allo stesso tempo tanto che Luna si ritrovò a ridere dimenticandosi della propria amica e delle milioni di domande che sicuramente si sarebbe sentita fare più tardi, dimenticando tutto quanto, tutto tranne la mezza risata di Tyler. Rise ed era il suo modo di ringraziare il ragazzo per aver appena impedito che la loro bolla sfumasse, per aver impedito che Melody anche senza volerlo la bucasse con la punta di uno spillo.
" avete intenzione di stare tutto il giorno a letto, piccioncini?"
Scherzò la ragazza dai capelli scuri guardandoli con un mezzo sorriso e cercando di nascondere il più possibile quanto fosse preoccupata per Luna, per il suo fragile cuore. Poi rise quando li sentì rispondere all'unisono che si, sarebbero rimasti tutto il giorno a letto. La voce di Luna si era appena mescolata perfettamente a quella stanza e roca di Tyler abbastanza da farli ridacchiare mentre lui continuava a stringerla e lei continuava a nascondersi sul cuscino e sperarono entrambi che Melody avrebbe lasciato perdere, che li avrebbe lasciati in pace.
" oh dio.."
Rise però la ragazza teatrale e drammatica come solo lei sapeva essere scherzando anche se non del tutto.
" ora ci mancava solo che vi finiate le frasi a vicenda che vi baciate come le coppiette dei film romantici e che vi giurate amore eterno sotto le stelle"
Tyler voleva ridere ma si trattenne dal farlo quando sentì Luna irrigidirsi all'improvviso e borbottare qualcosa di incomprensibile col viso schiacciato nel cuscino, ma era rigida come se qualcosa nelle parole dell'amica l'avesse appena ferita.
" veniamo di la tra un pò okay?"
Disse il ragazzo sorridendo leggermente alla mora come a dirle di stare tranquilla che l'avrebbe risolta lui.
" che c'è?"
Aggiunse a voce più bassa dopo aver lasciato un bacio tra i capelli della più piccola ed essersi sdraiato di nuovo accanto a lei lasciandole spazio più di quanto lei non volesse in realtà. La osservava voltandosi lentamente verso di lui portarsi una ciocca di capelli troppo lunga dietro l'orecchio e prendere un respiro profondo. Un pò come ci si stesse pensando e un pò come per scacciarlo via quel pensiero, e non poteva dirgli cosa l'aveva fatta irrigidire e non poteva dirgli quanto avesse paura.
" niente.. sto bene"
Riuscì a mormorare alla fine, accennando un mezzo sorriso per niente convincente quel sorriso che servì solo a far preoccupare Tyler più di quanto già non fosse.
" Luna che c'è"
Non era nemmeno una domanda perchè quelle le aveva nello sguardo, Tyler, impresse sulle labbra e sulle dita che le sfioravano le guance.
" niente piccolo okay"
Scherzò ridacchiando di fronte alla sua preoccupazione, non perché volesse prendersi gioco di lui ma perchè era tenero vederlo preoccuparsi così per lei. Era rassicurante e la faceva sperare un pò di più, la faceva sentire meno sola.
" sto bene davvero"
Gli sussurrò tornando ad abbracciarlo non riuscendo a stargli lontano per troppo a lungo, erano stati lontani per mesi ed ora non riusciva ad immaginare altro tempo da perdere con lui.
" noi ci finiamo già le frasi a vicenda bimba"
" lo so.."
Lo strinse a se come avesse paura che potesse sparire da un momento all'altro con le paranoie a danzarle indisturbate per la mente.
" ehi"
" mmh.."
" cosa ti fa paura?"
Gliela poteva sentire sulla pelle senza bisogno che ammettesse nulla e Luna era contenta che lui avesse capito da solo, Tyler però sperava che lo ammettesse lo stesso, che gli parlasse di tutto quello che gli stava tenendo nascosto. Non poteva davvero mai immaginare cosa gli passasse per la mente non era una mente semplice la sua era un groviglio di pensieri e gli piaceva. Complicato gli era sempre piaciuto. Luna avrebbe voluto urlarglieli quei pensieri, perderti avrebbe voluto dirgli, aprire gli occhi un giorno e scoprire che sia stato tutto un brutto sogno. Che tu possa aprire gli occhi e capire che non sono quella che credevi, che tu completi me ma io non completo te, non più, che tu sparisca all'improvviso così come sei arrivato, in punta di piedi per poi creare un casino assurdo. Aveva paura di cadere e farsi male, ma male da morire di sentire il cuore spezzato, quel cuore che aveva scongelato solo sorridendo, e non essere più in grado di ricomporre i pezzi.
" e se lo affrontassimo insieme?"
Sorrise prima di prenderle la mano facendo scivolare le dita tra quelle di lei, uno di quei gesti automatici che fai senza pensare, stringendo un pò di più la presa e sorridere perchè insieme, inutile negarlo sarebbe stato tutto più semplice.
" farebbe meno paura"

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