Diciotto.

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Fra miliardi di persone ad occhi chiusi ho scelto te

Il ragazzo dai capelli scuri strizzò forte le palpebre tra loro prima di sollevarle del tutto e aprire gli occhi con una mezza imprecazione postatele sulle labbra. Avrebbe continuato a dormire profondamente non fosse stato per il rumore della vibrazione del cellulare contro la superficie di legno del comodino. E fosse stato solo per la vibrazione probabilmente avrebbe solamente spento il telefono e sarebbe tornato a dormire, ma il suono della sveglia lo fece sussultare facendogli anche girare la testa più del dovuto e svegliandolo completamente quando si rese conto di indossare ancora quei jeans scuri. Allora si ricordò della notte prima Tyler. Gli tornò in mente come avesse bevuto un paio di bicchieri di troppo e a come avesse vagato per la città da solo in cerca di qualcosa o di qualcuno, come non faceva da tempo ormai.
Si ricordò di come avesse bevuto quei bicchieri di scotch senza darsi nemmeno il tempo di pensare, di come avesse ripreso a camminare e di come fosse finito a casa quasi respirando a fatica urtando il divano talmente forte barcollando verso la camera da letto sbattendo contro la parete tanto forte da creare un trambusto assurdo. E si sentiva orribile ma infondo era ancora troppo addormentato per far caso a chi gli avesse mandato un messaggio quando era ancora così presto, avrebbe maledetto chiunque se non fosse stato per il nome che lesse sul display. Se fosse stato lucido sarebbe stato diverso, terribilmente diverso, abbastanza da farlo sorridere invece di sbuffare piano nella penombra. Si sentiva orribile perchè aveva lasciato sfumare al vento un'altra occasione con lei, l'ennesima, e Tyler sapeva dentro di se di aver sbagliato tutto anche lui, ed era la prima volta che lo poteva sentire in modo così nitido. Quella sensazione, quella fase di stallo era tornata o era rimasta, o quello che era. Perchè alla fine lei era l'unica che lo avrebbe fatto sentire vivo, solo se fosse rimasta con lui in una situazione fatta in fondo di continui tira e molla che non sopportava più o che forse non aveva mai sopportato. In qualche modo poteva immaginare di chi fosse quella notifica. Forse lo sperava e basta, ma era abbastanza per farlo alzare dal letto scostandosi quelle lenzuola che lo coprivano a malapena. Indossò velocemente una maglia mentre percorreva il corridoio fino alla cucina per poi poggiarsi con la schiena sul piano da lavoro ormai senza essersi accorto davvero di che ora fosse. La mano sinistra a stropicciarsi gli occhi stanchi ancora leggermente chiusi. Fosse stato per lui davvero avrebbe continuato a dormire ma c'era quella strana sensazione alla bocca dello stomaco che non lo faceva stare bene e che era come se facesse sparire tutto il resto, persino il malessere che gli procurava quell'assurda sensazione.
Una di quelle sensazioni che gli aveva già fatto capire chi gli avesse mandato un messaggio senza nemmeno guardare il display, e che se da un lato lo fece sorridere appena dall'altro gli fece solo scoppiare nel petto quell'assurda situazione che si era creata. E no, non perchè lo aveva svegliato.
" grazie di aver capito"
Tyler sospirò pesantemente abbassando le palpebre per un istante prima di riaprire gli occhi e aggrottare la fronte sentendo in automatico quel malessere ormai tanto familiare montargli dentro. Ma in un certo senso era sicuro che Luna lo avesse cercato solo per sentirlo accanto. Non avrebbe saputo spiegare il motivo ma lo sentiva nel profondo.
C'era qualcosa nelle sue poche parole che in qualche modo lo spingevano a pensare che lei, a lui, ci teneva davvero, chissà come e chissà perchè, e una piccola prova era il fatto che gli avesse scritto anche solo poche parole e nonostante tutto, nonostante quella distanza e forse questa volta non si sbagliava poi così tanto.

" mio dio ma tu ci credi che Tanner si sposa!"
Durante il tragitto in macchina di ritorno da casa della sua famiglia dove aveva accompagnato il fratello insieme a Ian. Bisognava ancora sistemare gli ultimi dettagli della cerimonia, rivedere le liste insieme a Melody, rifare le misure degli abiti e tutto il resto a causa dell'anticipazione della data delle nozze di due settimane, e adesso erano arrivati al punto in cui rimandare qualcosa era impensabile. Ian che da quando si erano rimessi in macchina non aveva dato segnali di vita, ora tutto d'un tratto si era svegliato e con lui anche la sua immensa voglia di chiacchierare. Di solito, non avrebbe mai negato quell'immenso piacere tutto loro al suo amico, ma , in quelle ultime ore si era reso conto che il silenzio non gli dispiaceva affatto anzi lo aiutava a pensare.
" no nemmeno un pò, più che altro non riesco a rendere ancora concreto tutto ciò che ne seguirà"
" intendi che vivrete distanti, non più nella stessa casa più volte del previsto?"
" già.. credo di si"
" ah ma dai lo sa che sarà sempre casa sua tutte le volte che vorrà"
" si certo che si.. ma l'idea di avere una casa vuota mi fa strano.. tutto qui"
Ian spostò per un istante lo sguardo della strada verso l'amico per sorridergli. Sapeva perfettamente quanto la presenza di Tanner facesse bene a Tyler soprattutto negli ultimi tempi. Lui era capace di sistemare qualsiasi situazione, era lui quello forte, quello sempre allegro quello con più pugno tra loro ma sapeva anche che Tyler infondo sarebbe stato alla grande.
" pensa se mai ci sposeremo io e te invece"
" no quello è impossibile"
" impossibile nel senso che ci sposeremo e io tu e le nostre ragazze vivremo insieme, o impossibile perchè resteremo single a vita?"
" la seconda amico, decisamente la seconda"
" si in realtà forse hai ragione"


A un passo da te  (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora