venticinque.

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Ti ho lasciato le mani per scordarmi il domani e ti ho perso negli occhi mentre già mi mancavi.

Quando percepì il rumore rimbombante di un motore risalire per la stradina sterrata che conduceva nell'appartamento si rese conto che fino a quel momento non si era minimamente chiesta come Tyler sarebbe arrivato da loro quella sera. Nei giorni precedenti aveva origliato spesso telefonate tra lui e Dylan su quella sera per festeggiare tutti insieme un altro compleanno, avevano quindi organizzato tutto scambiandosi solo qualche messaggio di rimando per quella sera, niente di più. Non si erano detti altro e non avevano avuto modo di sentirsi ulteriormente convincendosi alla fine che andava bene così. Appoggiandosi al divano in salotto scostò la tenda della finestra nello stesso istante in cui Tyler scese dall'auto e chiuse la portiera nera lucida. Lo osservò senza riuscire a staccargli gli occhi di dosso mentre riponeva una mano in una tasca di quei jeans neri un pò scoloriti. Non pensò di avvicinarsi alla porta nemmeno mentre lui, guardandosi nello specchietto, si passava una mano tra i capelli carbone rendendoli decenti. Dylan alle sue spalle stava invece gustando quella scena in silenzio con un piccolo sorriso furbo a contornargli le labbra.
" è arrivato il principe azzurro?"
" ssh.."
" guarda che non mi sente"
" ehm si giusto, beh lo sapevo"
Si ricompose quasi maledicendosi per quel piccolo momento di debolezza. I suoi pensieri non erano cambiati in quei giorni, o più semplicemente, si era tenuta impegnata evitando e sviando qualsiasi tentativo di questi ultimi di mutare o anche solo di riempirle la mente di dubbi e nuove incertezze. Dylan continuava a guardarla, appoggiata ad una delle colonne presenti in sala con quell'espressione divertita che quasi la faceva infuriare beccandosi anche qualche sguardo minaccioso che lo faceva solo divertire di più. Immaginava che quella sera sia il suo migliore amico che sua cugina non le avrebbero reso la vita facile in presenza del moro, ma d'altra parte pensava di poter gestire la situazione, almeno l'avrebbero aiutata il resto di quella banda di matti che sembrava essersi dileguata senza lasciare traccia. Si trattava soltanto di una cena, qualche ora e sarebbe tutto passato, tutto finito. Lui sarebbe ritornato da dove era venuto e lei avrebbe continuato a passare le sue giornate facendo tutto e niente pur di non pensare. Ce la poteva fare non era difficile.
Tyler suonò. Dylan le fece segno di andare ad aprire mentre lei lo intimava di fare lo stesso ritrovandosi a battibeccare come due bambini dell'asilo. Alla fine Holly, seduta sull'ultimo gradino di quelle scale a chiocciola con la piccola Maya seduta sulle sue gambe, si affiancò per lasciarle uno sguardo intimidatorio. Luna capì così che non poteva più sottrarsi a quel destino. Facendo un pò più forza sulla maniglia della porta verso il basso attese ancora qualche secondo prima di aprire quella porta bianca. Ancora una volta, come era accaduto settimane prima, ebbe bisogno di respirare a pieni polmoni, poi spinse la maniglia. Tyler, salendo la piccola gradinata, stava camminando verso di lei.. cioè, stava camminando verso la porta e verso di lei sorridendo. Sembrava emozionato quasi ma non in imbarazzo questo mai. Con la sua solita camicia bianca leggermente stretta e con i prime due bottoni lasciati aperti. Non riuscì a non ripensare alle parole di Holly di qualche giorno prima, quella sua bellezza indiscutibile del ragazzo che non riusciva a lasciare la sua mente. Immaginò che anche lei stesse pensando le sue identiche cose in quel momento. Era perfetto. Perfetto con quella fila di denti bianchi, la barba folta di qualche giorno di troppo ma sempre curata, perfetto con quei suoi capelli neri perfettamente disordinati.. perfetto e basta. Solamente Maya, che corse incontro al ragazzo riempiendolo di feste riuscì a distogliere lo sguardo da lui. E il ragazzo probabilmente colto di sorpresa da quel piccolo tornado potè solamente piegarsi sulle ginocchia per prenderla in braccio avvicinandola un pò di più al suo orecchio e dirle qualcosa che non riuscì a sentire perfettamente. Una cosa era certa, era riuscito a far impazzire anche la più piccola delle due.
" che eleganza"
" ehi devo fare colpo sulla mia principessa preferita"
Provò a trattenere una leggera risata a quelle parole di Tyler proprio mentre quest'ultimo si avvicinava per lasciarle un solo lungo bacio sulla guancia un pò troppo vicino all'angolo della bocca. Inspirò il suo profumo, lo aveva già sentito addosso a lui, ma ora, quella sera aveva un sapore diverso. Si pentì immediatamente di quel pensiero e di quelli che già aveva affrontato riguardo alla sua eleganza. Erano passati solamente alcuni secondi e non poteva permettersi di entrare in confusione così in fretta. Richiuse la porta di casa mentre Tyler, dopo averla sorpassata si era diretto verso il suo amico stringendolo in un forte abbraccio. Si ricordò guardandoli sorridere l'uno all'altro che, loro due, non si vedevano da molto più tempo a causa dei loro viaggi di lavoro, e poi corse da Holly che mollò tutto in un solo secondo per aggrapparsi a lui come un koala. Il ragazzo rise di una risata sincera, di cuore, e nel frattempo la ragazza dai capelli biondo fragola non lo aveva ancora mollato, lo teneva stretto a se e gli sussurrava parole all'orecchio che lo fecero ridere ancora più forte. Quella visione, per un attimo, ma soltanto per un attimo, lasciò spazio a tutti quei pensieri che si trovavano rinchiusi in fondo al suo cuore. Sembrava che volessero uscire prepotenti tra le cinghie che Luna aveva stretto con così tanta cura giorno dopo giorno. Deglutì e ricacciò tutto cercando di essere più veloce possibile ma nel frattempo il danno era fatto, aveva visto e immaginato già troppo e ora doveva solo distrarsi in qualche modo. Il suo sguardo saettò dalla figura del ragazzo in giro per quel salotto fino a quando non si posò su quel piccolo pacchetto blu poggiato sul tavolino vicino all'ingresso.
" qualsiasi cosa contenga, c'era bisogno?"
" non mi andava di venire qui a mani vuote, in più è da parte della mia famiglia ed è soprattutto per te.. non potevo dire di no"
Il moro le sorrise lasciando il braccio attorno a Holly, che nel frattempo non riusciva a smettere di guardarli, si avvicinò a lei e le prese il pacchetto dalle mani in modo che non potesse sbirciare come una bambina. Le sfiorò le mani senza togliere lo sguardo penetrante dal suo facendole anche un occhiolino, e con un cenno della testa le indicò il cortile sul retro dove avevano deciso di cenare. Dylan e Maya si erano occupati così tanto delle decorazioni e il tocco allegro della bambina lo si poteva notare dalle piccole lucine che aveva appeso su quella casetta di legno. Presero posto ognuno ad un lato del tavolo e per pura coincidenza lei capitò proprio di fronte a lui come se fosse stato solo un caso però.
Fino a quel momento aveva cercato in tutti i modi di evitare il suo sguardo. C'era qualcosa quella sera, qualcosa di diverso, qualcosa nell'aria, nell'atmosfera, qualcosa di palpabile ma non voleva e non doveva assolutamente chiedersi e interrogarsi su cosa fosse perchè non sarebbe riuscita ad uscirne viva. Eppure se si soffermava per più di due secondi in quegli occhi diventava tutto troppo difficile e soffocante, complicato. Si disse che si trattava solamente di un paio di ore, forse tre.. poi sarebbe tutto tornato come la mattina prima. Si alzò per aiutare Holly con tutta quella roba che aveva preparato cercando di tenersi impegnata, anche se sapeva in fondo che non aspettava altro per fare qualche commento, non sarebbe mai rimasta a bocca chiusa in una situazione del genere. Per questo una volta in cucina insieme da sole cercò di evitare anche il suo sguardo.
" è molto bello stasera"
" già.. è cosi.. beh!"
" Luna!"
" Holly"
" è così stop, fine della discussione"
" okay"
" e non ti ha tolto gli occhi di dosso nemmeno per un istante"
" beh.."
" Luna ancora!"
" Holly!"
Quasi si indispettì, ma quando alzò lo sguardo e vide che la stava guardando sorridendo non riuscì a trattenere anche lei una leggera risata. Si rese conto che ora, lontana qualche metro da lui, quella situazione in fin dei conti le metteva allegria. Non avrebbe mai pensato ad una serata del genere con determinate persone e, a volte, le cose più inaspettate diventano le migliori, quelle più ricche di gioie ed emozioni. Ancora una volta, però, si disse che doveva smetterla, non c'era spazio per certe emozioni.

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