ventisei.

144 7 3
                                    

Ti vedo molto più serena negli occhi hai una luce nuova
Ti va di rimanere ancora? Ancora adesso come allora

" non mi aspettavo tutto questo, davvero, soprattutto quelle candeline"
Il ragazzo dai capelli scuri rise insieme alla ragazza che stava camminando davanti a lui mentre lo guardava dritto negli occhi.
" spero tu abbia espresso un bel desiderio"
Chiuse gli occhi con ancora impressa l'immagine di lei sorridente e si ritrovò a chiedersi come fosse possibile andare matto di quella sua aria da bambina, matto a tal punto da dimenticare di tutti gli altri intorno a loro.
" ora credo che sia arrivato il momento di prendere quel prosecco però"
" non ancora.. ho un piccolo regalo per te"
Luna portò il braccio davanti al suo viso con in mano un pacchettino rilegato con tanto di carta da regalo e fiocchetto blu. Fece un piccolo passo avanti e glielo porse.
" c'è bisogno che io ti dica che non era necessario tutto questo?"
" silenzio.. apri e basta"
Finse di riprenderlo e tra i loro sorrisi misti a curiosità, nonostante le sue piccole idee su cosa si potesse nascondere in quella piccola scatolina, Tyler iniziò a scartare il pacchetto partendo dal fiocchetto e passando poi alla carta attento a non rovinare nulla. Una volta arrivato alla scatola sollevò il coperchio e davanti ai suoi occhi c'era una catenina d'argento molto semplice, sottilissima, che legava da entrambi i lati un ciondolo piatto a forma di sole, in argento anch'esso.
" non so cosa dire"
" ti piace?"
" mi chiedi davvero se mi piace bimba? Me lo metti tu?"
La ragazza dagli occhi chiari come il cielo indugiò un'istante prima di prendere i lembi di quella catenina e fare un giro attorno al ragazzo che aveva davanti posizionandosi alle sue spalle. Si poggiò sulle sue spalle, proprio dietro la nuca, avvolgendo le braccia attorno a lui, e con un soffio di voce gli descrisse come lo aveva scelto quel ciondolo, tra mille altri aveva avuto occhi solo per lui.
" okay.. sai non c'è molto da dire su questo ciondolo. Sono capitata davanti ad una vetrina qualche giorno fa e, appena l'ho visto ne sono rimasta come incollata, ho subito pensato fosse quello giusto e questo è solo un modo per farti capire che io non ho mai dimenticato nulla.. sei sempre stato a un passo da me "
Lo aveva rivelato con tanta facilità, quel dettaglio, in un sussurro come fosse solo un segreto tra loro due. Brividi si irradiarono su di lui lasciandolo immobile con gli occhi semichiusi incapace di fare anche solo un passo, riuscì solo a voltare il collo per guardarla. Guardarla e basta come se non avesse fatto altro dall'inizio di quella serata. Il suo volto, il suo sguardo, erano per lui come ossigeno puro. Dopo quelle ultime settimane si era convinto che non l'avrebbe più potuta guardare nello stesso modo di sempre o che addirittura non avrebbe più potuto guardarla e basta.. e ora, il fatto che lei fosse li a meno di un metro da lui era disarmante.. disarmante e perfetto. Il suo cuore aveva smesso di battere in modo regolare da quando con la sua camaro nera aveva imboccato quella stradina sterrata. E i loro occhi erano incatenati come le estremità di quella sottilissima catenina, incapace di lasciarsi andare del tutto.
" Tyler c'è un problema però"
" cioè?"
" non credo che quei due torneranno qui da noi"
" tu dici?"
" ne sono più che certa.. la luce dentro è spenta"
" cos'è glielo hai chiesto tu?"
" no.. ma credo che non fosse necessario alla fine"
Ci aveva sperato e infondo se lo aspettava. Holly, aveva fatto di tutto per condurre Luna tra le sue braccia ancora prima che lui li chiamasse la sera prima. Ma questo non bastò a non stupirlo e a non farlo agire, anche se evitò in qualsiasi modo di farlo notare a Luna.
" quindi che facciamo?"
" non lo so.."
" vuoi che me ne vada?"
" no resta, resta qui"
Le guance di Luna erano diventate rosse dopo il secondo bicchiere di vino, ma come aveva potuto constatare immediatamente, in presenza di Maya lei era riuscita a gestirsi decisamente meglio di quel momento sfoggiando un perfetto autocontrollo, ma adesso a quanto pareva, stava venendo meno.
" la casetta è da quella parte"
Luna indietreggiò inclinando leggermente la testa verso destra indicando con la punta del dito l'altalena alle sue spalle e lo invitò a fare lo stesso. Così, una volta dietro di lei, potè nuovamente vederla per intero in ogni suo minimo particolare, come quando era arrivato. Quella sera indossava un leggero vestito bianco con il corpetto aderente che poi le ricadeva morbido sulle cosce dove poteva intravedere uno dei suoi tatuaggi, forse quello che preferiva. Portava poi ai piedi le sue solite converse alte bianche nella sua semplicità ed era perfetta così. Sopra il vestito una vecchia camicia larga e lunga di jeans chiaro che lui riconobbe come propria, sulla quale le ricadevano un pò mossi una cascata di capelli estremamente chiari grazie al sole. Salì la piccola scala e si sedette su quel telo colorato con le gambe al di fuori di quell'albero circondato da milioni di lucine colorate che le illuminavano il viso, Tyler fece lo stesso quando lei lo guardò facendogli segno di andare a sistemarsi accanto a lei. Non se lo fece ripetere due volte, senza badare più di tanto al fatto che era tutto buio intorno a loro. Ma che importava in quel momento? Alzarono entrambi lo sguardo verso le stelle e respirarono quell'aria fresca attorno a loro come se fosse quasi di vitale importanza respirare insieme.
" a che brindiamo?"
" alla serata più bella di sempre"
" e basta? E' banale"
" mi sembra tanto, no?"
" andiamo Ty un pò di fantasia. Brindiamo anche a questa vita perfettamente incasinata"
" a questa vita perfettamente incasinata insieme allora"
Cin cin. Non avevano nulla da bere, avevano lasciato tutto di sotto senza badarci troppo, eppure quelle parole sembravano tanto un sigillo tra loro due. Dio quanto era bella. Non riusciva a smettere di guardarla, nonostante dovesse avere l'aria da stupido, o forse da maniaco, o da entrambe, ma era davvero impossibile non farlo. Forse l'estate che era ormai giunta al termine, quel vestito bianco che sembrava essere stato disegnato apposta per lei, quel giardino, quel cielo e quelle stelle.. insieme a quella penombra gli stavano offuscando i sensi più di quel vino rosso, non aveva bevuto molto ma si sentiva ugualmente brillo, allegro, perso in quegli occhi chiari tanto quanto i suoi.
" sai non abbiamo dovuto aspettare la prima del film per incontrare Gerard Butler alla fine"
" cosa? Ma quando?"
" una sera per puro caso, merito di Ian non mio"
" devo ipotizzare che nessuna gli avrà dato tregua, quasi provo compassione per lui"
" beh io le ho capite"
" ah le hai capite tu eh?"
" io anche avrei preferito lui a voi, senza offesa"
Luna scoppiò a ridere. Era brilla, completamente brilla, anche perchè in altre circostanze non si sarebbe lasciata andare a quei discorsi. Non che tutto ciò gli dispiacesse, anzi, vederla così libera di dire qualsiasi cosa gli provocava un battito cardiaco ancora più accelerato se possibile. Vederla con le gote arrossate per il caldo e gli occhi tremendamente lucidi per il vino lo stavano mandando fuori di testa.
" mi sento profondamente offeso lo sai?"
" è affascinante lui non lo puoi negare"
" grazie.. beh se vuoi vi organizzo una bella serata da soli"
" davvero?"
" NO!"
Rispose fingendosi arrabbiato e quel gesto diede il via a Luna per scoppiare a ridere di nuovo, questa volta in modo così fragoroso che fu impossibile non farlo insieme a lei.
" sei crudele"
" mi dispiace"
" mi presenti qualcun'altro? Che ne so.."
" no, non ti presento proprio nessuno e poi conosci già tutti"
" che c'è? Sei geloso per caso?"
" no figurati"
" che ti devo dire Tyler? Che sei bello? Sei bello okay più bello di tutti te l'ho detto"
" e tu sei quasi ubriaca"
" saresti bello anche se io fossi sobria"
Girò di scatto lo sguardo facendolo saettare su tutto il viso della ragazza scrutandone ogni più piccolo particolare. Scrutando attentamente gli occhi di Luna che, dal canto suo, lo guardava mentre alzando la testa verso il cielo continuava a gonfiare le guance come una bambina. Si, era sincera, non era l'alcol.
" questo non me lo avevi mai detto bimba"
" forse non ti avevo mai avuto davvero a mezzo metro di distanza con una camicia bianca un pò sbottonata e le maniche alzate per metà"
" quindi adesso è colpa della mia camicia?"
" no.. si.. forse, cioè non lo so"
" che peccato allora"
" vorrei solo smettere di guardarti"
E forse la decisione di Luna, nonostante non credesse possibile che lei potesse mostrarsi così seria in quel momento era la più saggia tra le opzioni. Quelle affermazioni avevano acceso in lui una strana fiamma che era decisamente meglio tenere a bada. Non che fosse facile con lei con il suo respiro che si scontrava sulla sua spalla. Era un'aria diversa dal solito quella che respirava insieme a lei quella sera, o almeno, quella che stava assaporando in questi ultimi istanti su quella piccola casetta di legno. C'erano state altre occasioni in passato in cui lei aveva bevuto diventando così allegra, eccome se ce n'erano state, ma quella sera non era una delle solite volte, i suoi occhi avevano una luce diversa, un modo diverso di brillare tutto per lui. Quanto era bella, e dio se si sentiva fortunato.
" è bello qui"
" la città?"
" anche si.. ma questa casetta, non ci salivo da tanto"
" forse troppo.. riuscivo sempre a vedere tutto da una prospettiva diversa da qua su, da piccola credevo che essendo più vicina al cielo allora era possibile vedere le cose in modo diverso così in alto, vederle meglio, anche me stessa li in basso"
Senza aspettare oltre, posando una mano sul braccio di Luna accanto a lui, la tirò delicatamente verso il basso, verso il suo petto. Lei non oppose resistenza, probabilmente non ne avrebbe avuto la forza, lasciò solo scivolare la sua testa sulla sua spalla e la mano sul suo petto sul bordo della camicia sbottonata. Sorrisero insieme, ancora una volta, ma questa volta fin troppo vicini per poter smettere.
" lo so che quello che ho detto non ha senso"
" no invece.. ce l'ha, un senso"
Lasciò intrecciare le loro dita che scivolavano insieme perfettamente come se fossero state create apposta per unirsi. Ma forse nessuno dei due aveva fatto i conti con i brividi che questo scaturì. Il battito accelerato, la sensazione di essere completi una volta tanto nella loro vita.
" hai freddo, vuoi entrare?"
" a me non da fastidio restare così"
Non si aspettava di certo una risposta come quella da lei, ma non si mostrò sorpreso, anzi, cercò di stringerla ancora di più con la paura che potesse scivolargli dalle mani senza nemmeno accorgersene. C'erano davvero pochissimi centimetri di distanza tra loro, nonostante si stesse tenendo appoggiato con la schiena alla parete di quella casetta che stava facendo loro da protezione. I suoi occhi, quello sguardo, quel sorriso, poteva definirsi in totale estasi causata da quella visione.
" Luna.."
" che c'è?"
" perchè mi guardi così?"
" tu mi mandi in confusione Tyler"
Una bomba sul petto avrebbe fatto meno rumore. Spiazzato era il modo migliore per spiegare come si sentisse in quel momento sperando solo che Luna non se ne accorgesse troppo, di quei pensieri che vorticavano nella sua mente, del suo sguardo che non faceva altro che spostarsi da i suoi occhi alle sue labbra rosee. Pensieri forti, contrastanti, piacevoli e pericolosi per entrambi con il cuore che martellava nella gabbia toracica e le pulsazioni che facevano rumore anche nella sua mente.
Un centimetro in meno.
" dimmelo"
" non farmi parlare Tyler combinerei solo un gran casino"
Due centimetri in meno.
" dimmelo Luna"
" ti ho già detto troppo e ho troppa confusione"
Tre centimetri in meno.
" perchè"
" sei tu e fai un gran rumore"
Ancora un centimetro in meno.
" e poi cos'altro?"
" e non so più che cosa voglio"
" ne sei sicura?"
" non te lo dico"
Un altro centimetro ancora
" dimmelo"
" Tyler.. no.."
" chissà quando potrai dirmelo poi"
" forse non te lo dirò mai"
Ancora un centimetro, l'ultimo.
" se mi avvicino che succede? Me lo dici nell'orecchio come da piccoli?"
" se ti avvicini combineremo un casino"
" che succede?"
" te lo lascio fare.. forse non riuscirei a fermarti"
Questo era decisamente troppo. Era troppo per non poter agire, troppo per il suo cuore, troppo per ciò che provava e voleva, troppo per tutto e troppo per tutti e due. Luna sembrava così sincera in quel momento, i suoi occhi parlavano per lei e dicevano tutto ciò che lui avrebbe voluto sentirsi dire. Non riuscì a resistere, portò dolcemente la mano dietro il suo collo e la tirò a se avvicinando il suo viso al suo tanto da sentir la punta del naso sfiorarsi. Poteva sentire il suo respiro caldo, il sangue pomparle nelle vene quasi facendole esplodere.
" ed è tanto male?"
" non tentarmi"
" non lo faccio.. non l'ho mai fatto"
" quello che stai pensando.. quello è un gran casino"
" e se me ne fregassi di distruggere tutto?"
" forse non fregherebbe nemmeno a me"
L'impulso di baciarla era nato dal primo istante che l'aveva rivista, quando Luna era entrata in quella stanza con le mani sul viso lasciando intravedere solamente il suo sorriso, ed era cresciuto a dismisura in quegli ultimi mesi tanto da non riuscire più a gestirlo senza lasciarlo scoppiare del tutto. Quella notte sul portico dove il suo autocontrollo aveva vacillato più del dovuto portandolo a respirare forte ad occhi chiusi pur di non perderlo del tutto. Poi, quella sera, da quando lei gli aveva aperto la porta di casa, l'impulso era ritornato più forte che mai e lui si era sentito tramortito come quando una forte onda ti colpisce in pieno viso senza preavviso. Ti fa vacillare facendoti perdere l'equilibrio rendendoti ogni cosa impossibile. Questo faceva Luna, gli rendeva ogni cosa impossibile anche respirare. Aveva sperato in questo momento per mesi interi, forse anni. Lo aveva desiderato quando l'aveva vista sorridere, l'aveva desiderato mentre spegneva le candeline socchiudendo gli occhi senza mai chiuderli del tutto per non perdere neanche un secondo di lei. Lo aveva desiderato ancora di più quando aveva sentito la sua mano posarsi sul petto proprio all'altezza del cuore e l'aveva sentita tremare per il freddo, o solo per lui, il suo tocco era stato come l'accensione di una fiamma lenta che aumenta con il vento acquistando potenza in pochi secondi. Non l'avrebbe mai baciata se lei non si fosse dimostrata pronta a ricambiare quel gesto, se lo era promesso e avrebbe mantenuto quella promessa anche a costo di farsi del male pur di controllarsi. Ma quelle parole, quegli occhi, quel sorriso, quel modo di tentarlo così innocente e malizioso allo stesso tempo, non erano forse la spinta finale per avvicinarsi e accontentare quell'impulso che sentiva proprio al centro del petto? E che importava delle conseguenze, che importava di quanto si sarebbero lasciati di nuovo, quello era il momento, l'attimo perfetto a un passo da lui.
Tre centimetri, due, uno, che differenza potevano fare mentre le sue labbra sfioravano quelle di Luna che si lasciarono sfiorare per secondi che sembravano non finire mai. Un tocco, due tocchi, tre tocchi leggeri come una piuma su di loro. Avrebbe potuto continuare all'infinito, sapeva di non potersi staccare più dal quel contatto così dolce e così ricercato, voluto da entrambi in fondo senza riuscire però a dirselo a parole. Luna ad un tratto si fermò serrando le labbra aprendo gli occhi e guardandolo aggrottando le sopracciglia.
" Tyler no.. aspetta"
Lasciò andare la testa su quelle fredde lastre di legno serrando gli occhi e mordendosi le labbra lasciando andare un respiro pesante come un macigno nell'aria e si rese conto, poi guardando il volto di Luna, che la magia e la perfezione di un attimo in fondo non esistono e che si possono spezzare da un momento all'altro. Dura tutto così poco come un battito di ciglia quasi impercettibile, ma non nella mente.
" non possiamo.. non posso"
" scusami.."
" tu eri andato via per una ragione e forse non era così sbagliata"
Luna si rialzò obbligando anche lui che teneva ancora il braccio attorno al suo fianco a fare lo stesso e in pochi istanti si trovarono di nuovo seduti uno di fianco all'altro con le gambe a penzoloni rivolgendo uno sguardo triste al cielo sopra di loro. Lo sguardo di Luna, però, era neutro molto più in se di qualche minuto prima.
" come faccio ad andarmene ancora?"
" vorrei solo capire che cosa succede"
" aiutami tu allora Luna. Capiamolo insieme facendo un passo alla volta"
" non lo so Ty.. non ne ho idea, non so se è giusto così"
La guardava scostarsi i capelli tutti da un lato, quello opposto a lui, la guardava seguendone bene i lineamenti del suo collo e sentì sulle labbra ancora il sapore di quelle di lei. No, non aveva solamente immaginato quel momento.
" perchè non sarebbe giusto, noi non siamo sbagliati siamo la cosa più giusta che conosca"
" siamo una cosa confusa, ci allontaniamo e ci avviciniamo senza una ragione"
" si questo me lo hai già detto"
" tu non riuscirai a capire"
" mettimi alla prova, cosa non posso capire?"
Luna che fino a quel momento aveva tenuto lo sguardo fisso verso un punto lontano e buio su quella strada illuminata dai lampioni, si voltò e lo guardò. Quel sorriso trattenuto l'aveva colpita, di questo ne era certo. Gli occhi non mentono mai alla fine. Poi le sorrise ancora, un sorriso quasi amaro, prima di scostare nuovamente lo sguardo da lei.
" ci stavi riuscendo"
" lo so"
" e poi te ne sei andato"
" e se fossi rimasto?"
" non sei rimasto quindi non possiamo sapere come sarebbe andata a finire"
" pensi che potrei rifarcela?"
" penso che forse non era destino che tu ci dovessi riuscire"
Lo sguardo della ragazza si posò nuovamente su di lui, i suoi occhi furono ancora una volta solo per lui. Rimasero in silenzio, secondi minuti, non avrebbe saputo quantificare il tempo per cui restarono così con gli occhi fissi in quelli dell'altro, come se si stessero studiando a fondo, come se stessero provando a leggere i segreti più nascosti, le veritè più scomode, quasi come se cercassero una via per quei sentimenti e scoprire poi cosa avrebbero trovato dietro l'angolo.
" si, forse è come dici tu.. e forse non lo sarà mai"

A un passo da te  (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora