Capitolo 4

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Ryoichi guardava lo spazio verde dello stadio in cerca di Nagi, ma non vide la ragazza. Aveva detto che sarebbe stata li, ma della ragazza non c'era l'ombra. Guardò in direzione della sua squadra e sorrise nel vedere che si stavano allenando tutti insieme, anche se Zenko si stava innervosendo visto che Juri che non la smetteva di battere tutti i lanci che il ragazzo faceva per allenarsi.

-forza mammoletta lancia come meglio sai fare!- disse la ragazza iniziando a ridere come faceva il padre davanti un lancio.

Anche lui aveva paura di quella ragazza, anche se anche nel Seido avevano due bravissimi, e spaventosi, battitori. Kiyo e Sei.

-Furuya Ryoichi!- il moro si girò al grido che aveva sentito e si ritrovò davanti una ragazza con grandi occhiali neri e un sorriso bellissimo stampato sulle sue labbra.

Il ragazzo rimase un attimo confuso per poi sgranare gli occhi.

-sei Nagi?- chiese quasi titubante. La ragazza annuì felice per poi incamminarsi verso il bullpen seguita a ruota dal giapponese.

Nagi era molto diversa da come Ryoichi se la ricordava, ma la maglietta più grande di lei sopra i leggings neri la faceva sembrare una vera e propria giocatrice di baseball. Anche gli occhiali le davano un tono più professionale.

-sorpreso di vedermi vestita come un maschiaccio?- chiese la ragazza sistemandosi tranquillamente in un punto libero all'interno del bullpen.

-un po', non me lo aspettavo. Stai bene- la ragazza sorrise e passò una palla al ragazzo mettendosi il guanto alla mano destra. Ryoichi la guardò confuso.

-sono mancina, non riesco a lanciare bene la pala con la destra- spiegò lei per poi, senza protezioni, posizionarsi per poter ricevere il lancio del ragazzo. -non ti trattenere- disse poi facendo un piccolo sorriso.

-okay- disse il giapponese, anche se non aveva intenzione di usare tutta la sua forza. Aveva paura di fare del male a quella ragazza.

Si mise in posizione e lanciò la sua prima palla della giornata. Non aveva dato tutta la sua forza e la palla arrivò nel guantone di Nagi senza par spostare la ragazza di un millimetro. Non aveva nemmeno fatto tanto rumore quindi nessuno si era incuriosito. Nagi si alzò e studiò la palla.

-ti ho detto di non trattenerti. Non sono di porcellana!- disse la ragazza prima di lanciare la palla a Ryoichi con abbastanza forza da far rumore e far girare parecchie persone nella loro direzione.

Ryoichi guardò la palla nel suo guantone sorpreso. Aveva più forza di quanto avesse immaginato. Sorrise timido e si preparò di nuovo non appena vide Nagi tornare in posizione.

E questa volta lo fece. Lanciò con tutta la sua forza non curante che anche gli altri ragazzi delle altre squadre erano li. Avrebbero iniziato a tremare prima del tempo.

E fu davvero così. Il rumore della palla a 160 km/h che finiva perfettamente nel guantone di Nagi attirò parecchi sguardi tra cui anche quelli della squadra del giapponese. Le labbra di Nagi si curvarono in un bellissimo sorriso mentre si alzava e prendeva la palla all'interno del suo guanto.

-questo si che era un tiro degno del suo nome!- disse la ragazza con ancora il sorriso sulle labbra.

-Ryoichi-san hai appena svelato la nostra arma segreta!- disse un ragazzo con dei riccioli in testa (rasati dal lato destro) in un perfetto inglese.

-mi dispiace Seika- disse il ragazzo nascondendosi dietro un ciuffo di capelli troppo lungo che gli era ricaduto sul viso.

-cavolo voglio battere quel lancioooooo! Furuya fammi battere!- disse Kiyo puntando la mazza vero il suo compagno di squadra che indietreggiò preoccupato.

-lanciate tutti così in Giappone?- chiese Nagi avvicinandosi ai tre ragazzi giocando con la palla che aveva in mano.

-più o meno- le rispose Seika guardando curioso la ragazza che aveva ricevuto con tutta tranquillità il lancio di Furuya.

-che fortuna! Ehi tu!- disse poi la ragazza fissando un punto dietro i ragazzi che si girarono subito incontrando lo sguardo dei giocatori della squadra maschile americana. I loro primi avversari. Nagi si avviò a passo di marcia verso di loro per poi tirare un calcio nel sedere di uno di quei ragazzi.

-fai gli esercizi di riscaldamento! Non ti azzardare ad entrare in campo senza averli fatti, o ciao ciao ginocchia- disse prima di riassestare un calcio al povero ragazzo.

Felice di aver minacciato il ragazzo si diresse verso i tre.

-anche tu dovresti riscaldarti prima di lanciare. Potresti trovarti in guai seri con la spalla.- disse a Ryoichi prima di consegnarli la palla e salutando con la mano si diresse fuori dal campo.

-dove l'hai conosciuta?- gli chiese Kiyo con un sorrisetto malizioso in direzione di Ryoichi che divenne completamente rosso.

-ieri alla festa. Ci siamo scontrati per sbaglio ed ha insistito per ricevere un mio lancio- disse il ragazzo in un sussurro mentre anche Goro si avvicinava ai tre e metteva un braccio intorno alle spalle del cugino, per quanto gli permetteva la sua altezza, o meglio bassezza, nei confronti del moro.

-sembra un bel bocconcino- disse Kiyo sorridendo. Amava far imbarazzare Ryoichi. Era troppo bello vedere quel ragazzo altissimo diventare improvvisamente un pomodoro. Un tutt'uno con i suoi occhi.

-le squadre maschili dell'America e del Giappone si preparino, tutte le altre fuori- disse la voce di uno degli arbitri.

Piano piano il campo andò a svuotarsi e anche le ragazze salutarono i loro fratelli, cugini, amici per poi andare a sedersi sulle tribune nei posti riservati dai loro genitori.

Con la squadra giapponese rimasero solo il Boss, Yuki e Miyuki.

-fate bene il riscaldamento, non voglio che abbiate dolori vari durante il torneo. Per quanto riguarda la partita giocate come meglio credete, Takigawa a te il controllo del gioco. Se volete fare un Bunt fatelo, se volete fare un fuori campo fatelo, se volete rubare due basi in un colpo fatelo. Io mi occuperò di sostituire i lanciatori al momento giusto- iniziò a dire il Boss sempre dietro i suoi inseparabili occhiali da sole mentre Miyuki e Yuki si consultavano guardando l'ordine di partenza dei giocatori americani.

-Furuya se senti che il caldo ti stia facendo troppo male non esitare a dirmelo ti sostituisco subito.- Ryoichi annuì. Sperava solo di non crollare in poco tempo. Perché doveva prendere quell'odiosa caratteristica da suo padre?

-ora andate in campo e fate vedere di cos'è capace il Se.. il Giappone!- finì la frase l'allenatore mentre i ragazzi del Seido scoppiavano a ridere. Anche sulle labbra dei due ex-capitani comparve un sorriso.

Il mondiale era appena incominciato!

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