Capitolo 35

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Nagi era super eccitata mentre parlava al padre della maglia che aveva ricevuto. La numero 2, come quella di Miyuki.

I due stavano ritornando a casa dopo che la ragazza aveva finito la partita dell'ultimo giorno di ritiro ed entrambi erano molto stanchi.

Eijun ascoltava la figlia sorridendo anche se dentro di se voleva morire. Come avrebbe fatto a spiegarle tutto?

Nagi dal canto suo fissava con sospetto l'anello d'argento che il padre teneva all'anulare sinistro senza però smettere di parlare ininterrottamente della maglia ricevuta. Avrebbe risolto i suoi dubbi una volta tornata a casa.

I due non ci misero molto, anche perché il traffico scorreva anche abbastanza velocemente.

Una volta in cucina Nagi si sedette al tavolo mentre Eijun iniziò ad apparecchiare la tavola sotto lo sguardo confuso della figlia. Di solito quando cenavano loro due non mettevano mai la tavola stavano attenti a non sporcare e basta.

- come mai la tavola?- chiese Nagi in Giapponese, ormai si era abituata a parlarlo che le veniva anche in casa con il padre.

- abbiamo ospiti- disse l'uomo anche lui in giapponese mentre metteva tre bicchieri con altrettanti forchette e coltelli.

- ha a che fare con il tuo anello?- chiese la ragazza indicando con io mento l'oggetto che aveva attirato la sua attenzione in macchina.

Eijun si guardò la mano sinistra per poi sospirare, di certo non poteva far prendere un colpo alla figlia se vedeva arrivare Miyuki con le pizze senza averle detto niente.

- si, ti devo parlare- disse l'uomo mettendosi seduto difronte la ragazza. Ottenendo la sua completa attenzione e curiosità.

- prima di tutto io ti ho partorita-

- sei un omega?- chiese ancora più curiosa Nagi, non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere.

- si, e sia io che tuo padre siamo Giapponesi- continuò Eijun.

- quindi Erik non è il tuo vero nome..-

- no, una cosa per volta Nagi- Eijun sospirò - io e tuo padre abbiamo litigato e io sono scappato da lui senza dirgli niente più per capriccio che per altro. Quando siamo tornati qui per puro caso sono finito a lavorare dove c'era lui e ci siamo rivisti e be' una cosa tira l'altra-

Nagi guardava il padre sempre più curiosa e sorrideva avendo già capito che la persona che stava arrivando era il suo secondo genitore.

- mi ha chiesto di sposarlo e io ho accettato per questo ho l'anello-

- quindi non era vero che eravate sposati-

- no eravamo solo fidanzati all'epoca. Comunque dopo che me lo ha chiesto e dopo avermi pressato gli ho rivelato tutto e quindi sa anche di te e non vede l'ora di abbracciarti- Nagi sorrise quasi con le lacrime agli occhi. Per quanto tempo aveva sognato quel momento?

- devo dirti anche altro- disse Eijun dopo una lunga pausa facendo alzare lo sguardo lucido di Nagi su di lui.

- io giocavo a baseball...-

- davvero?- chiese stupita la ragazza.

- si e anche tuo padre-

- anche lui quindi è un medico adesso?-

- no- disse Eijun mordendosi il labbro. Come faceva a sganciare la bomba.

- allora come avete fatto ad incontrarvi sul posto di lavoro?-

- sono il nuovo fisioterapista del Seido- disse alla fine Eijun.

- davvero? Perché non me lo hai detto prima?- chiese Nagi che adesso iniziava a capire come mai il padre avesse sempre i suoi stessi orari.

- perché al Seido ci sono parecchie persone che mi conoscevano e non volevo ancora palesare la mia presenza in Giappone.- Eijun guardò Nagi aspettandosi qualche altra domanda, ma la ragazza lo stava guardando fisso attendendo solamente che il padre continuasse.

- il mio vero nome è Eijun, Eijun Sawamura- disse alla fine l'uomo fissando i suoi occhi dorati in quelli identici della figlia. Nagisa sgranò gli occhi.

- ma allora eri tu l'altro lanciatore... aspetta mi stai dicendo che stavi con Miyuki-san?- chiese la ragazza che poco alla volta cercava di collegare i vari pezzi.

- si- disse Eijun guardando la figlia mentre si scervellava. La ragazza stava per dire alto, ma venne interrotta dal suono del campanello.

Nagisa rimase immobile timorosa di quello che sarebbe successo di li a poco. Eijun invece si alzò e andò ad aprire la porta senza nemmeno guardare dallo spioncino, infondo sapeva per certo che era Kazuya colui che stava dall'altra parte.

Infatti l'ex ricevitore stava davanti alla porta con tre cartoni di pizza più un sacchetto bianco del quale Eijun non riuscì ad identificare il contenuto.

I due si sorrisero e, dopo aver dato un bacio al nuovo arrivato, Eijun prese le pizze dalle mani di Miyuki e le portò in cucina mentre quest'ultimo si toglieva il giubbotto.

Nagi era rimasta dove Eijun l'aveva lasciata, timorosa di fare un passo falso. Solo quando sentì la seconda persona entrare nella stanza alzò lo sguardo.

E Nagisa si ritrovò a fissare gli occhi ambrati di Miyuki, la persona che aveva sempre ammirato e cercato di imitare.

Kazuya sorrideva alla ragazza di quindici anni che aveva difronte. Aprì leggermente le braccia facendo un invito muto alla ragazza che non perse tempo e si fiondò con le lacrime agli occhi tra le braccia del padre, che finalmente dopo giorni poteva stringerla a se.

Eijun guardava la scena da fuori mentre sorrideva. Quante volte si era immaginato quella scena in quegli anni, e soprattutto in quegli ultimi giorni? Tante, forse anche troppe, ma comunque era migliore di quanto si fosse aspettato. Era deciso a rimanere in disparte, era il loro momento di ritrovarsi e non si sarebbe intromesso, anche perché credeva che Nagi l'avrebbe ammazzato per avergli nascosto una cosa del genere.

I due si staccarono solo dopo abbondanti minuti che ad entrambi parvero durare pochi secondi. Nagi si stava ancora asciugando le lacrime che uscivano dagli occhi quando si girò verso Eijun che stava aprendo le pizze.

- che gusto hai preso?- chiese la ragazza a Kazuya mentre si sedevano entrambi al tavolo l'uno affianco all'altra.

- quelle che mi ha detto Eijun- disse l'uomo mentre gli occhi della ragazza si illuminavano vedendo la diavola proprio difronte al suo posto.

- cosa sta nella busta bianca?- chiese Eijun mentre si metteva davanti la sua margherita, non perché gli altri gusti non gli piacessero, ma era da un po' di giorni che non si sentiva tanto bene e non voleva esagerare.

- natto- a quella parole per poco Eijun non fece cadere la busta a terra, ma vedendo Miyuki che cercava a stento di trattenere le risate sbirciò all'interno della busta trovandoci delle semplici patatine fritte.

L'ex lanciatore guardò malissimo il suo ricevitore, ma Miyuki gli rispose con un sorriso mentre addentava la sua capricciosa.

- dopo voglio vedere tutti gli album di quando eri piccola- disse Kazuya rivolto a Nagi.

- un'altra volta- disse la ragazza diventando rossa.

- li ho già usciti- disse invece Eijun facendo sorridere Miyuki.

- PAPÀ!-

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