Capitolo 20

199 20 0
                                    

Dire che Erik stava sprizzando gioia da tutti i pori era un eufemismo! Sua figlia aveva appena eliminato la battitrice più veloce che aveva l'Inashiro.

Erik non si era minimamente aspettato quel cambiamento di programma e quando aveva visto Nagi in battuta aveva pensato che l'avessero messa nuovamente come esterno, ma mai come ricevitrice. Forse era quello che Miyuki stava dicendo alla figlia durante la seconda partita.

L'azione che la ragazza aveva fatto eliminando la rossa aveva fatto zittire subito il pubblico. "così imparate a parlare male delle persone" pensò Erik sorridendo. La palla era andata a più di 150 chilometri orari. Quello si che era un lancio!

In tutto quel silenzio si era alzato un unico urlo ed era stato quello del ragazzo moro che era stato appiccicato a Nagi per tutto i tempo e che a Erik ricordava terribilmente qualcuno ma non riusciva a capire chi.

E quella era stata la cosa che aveva fatto riprendere il chiacchiericcio a tutti gli spettatori presenti.

"su su, parlate della mia bellissima bambina" pensò ancora Erik sorridendo sempre di più. Fissò la figlia e si trovò a guardarla negli occhi dorati che lo stavano guardando con sorpresa. Erik sorrise ancora di più facendo nascere nel volto di sua figlia un sorriso bellissimo. Non se l'era aspettato.

"davvero credevi che non sarei venuto alla tua prima partita nel Seido?" si chiese l'uomo mentre la ragazza ancora sorridendo si andava a posizionare in casa base pronta, con tutta la grinta che possedeva, a fare fuori altre due battitrici.

La sua azione aveva caricato tutta la squadra visto che le ragazze iniziarono a gridare felici.

- Yuya noi ti copriamo le spalle!- gridò la rosa interbase sorridendo in direzione della lanciatrice.

- vedi di fare altri punti invece di parlare!- disse invece la castana che stava sul monte prima di sorridere e lanciare contro la seconda battitrice.

La partita era andata bene, anche se il punteggio non era migliorato. In realtà era finita 1 a 0 per il Seido. Nessuno era più riuscito a fare punti con Miya sul monte. "un po' come succedeva con Mei" pensò Erik.

Il Seido era riuscito a non far fare nemmeno un punto nonostante Ayame era riuscita più volte ad arrivare in terza base.

Erik era uno dei pochi spettatori che stava ancora guardando in direzione del campo, più per una questione di nostalgia che per altro. Nagi però si accorse che era ancora li e ne approfittò per andargli incontro e saltargli al collo non appena fu abbastanza vicina. Erik la prese al volo e la strinse a se baciandole i capelli.

--sei completamente sudata-- le disse l'uomo ridacchiando. Nagi si staccò dal suo abbraccio e gli fece la linguaccia.

--da quanto stavi seguendo la partita?-- chiese la ragazza mettendosi una ciocca di capelli, che aveva liberato dalla cada bassa che si era fatta, dietro l'orecchio.

--dalla prima partita che avete fatto con i tuoi lanci che facevano pena! Nemmeno un bambino di cinque anni lancia in quel modo!-- disse l'uomo iniziando a ridacchiare. Nagi si innervosì e i suoi occhi diventarono quasi simili a quelli di un gatto.

--tu! Non ridere delle disgrazie altrui!- disse la ragazza iniziando a dare dei pugni sul braccio del padre che invece di smettere di ridere continuava ancora di più.

--scusami tesoro, ma io avrei fatto mille volte meglio- disse l'uomo asciugandosi le lacrime per il troppo ridere da sotto gli occhiali da sole che non si era ancora tolto.

--si certo i tuoi famosi lanci che secondo te sarebbero meglio dei miei. Sono davvero curiosa di ricevere questi famosi lanci-- disse la ragazza incrociando le braccia al petto sempre più arrabbiata.

--un giorno ti permetterò di farlo. Sono poche le persone che hanno avuto l'onore di ricevere i miei lanci-- disse l'uomo sorridendo nostalgico mentre guardava quel bellissimo campo che aveva difronte.

--ADESSO!--

--cosa?--

--voglio ricevere questi fantomatici lanci adesso!-- disse nuovamente la ragazza che non credeva minimamente che il padre potesse saper fare dei lanci decenti. Oddio forse meglio dei suoi erano, ma non avendo mai giocato a baseball era impossibile che l'uomo riuscisse a lanciare decentemente.

--ma te lo puoi scordare! E poi non credo di poter entrare nella palestra della tua scuola--

--dillo che hai solo paura di fare una figura di merda davanti a tutti-- disse la ragazza con aria di sfida. Erik si mise a ridere.

--credimi tesoro, fare figure di merda era la mia capacità, ma adesso non è il momento e nemmeno il caso--

--allora permettimi almeno di presentarti Ryoichi!-- disse la ragazza iniziando a trascinare l'uomo per il campo.

"ha detto veramente Ryoichi? Ma Ryoichi era il nome del figlio di Furuya e Haruicchi!" pensò l'uomo mentre vide la ragazza avvicinarsi il più possibile verso il ragazzo moro che aveva visto insieme a lei.

"ecco a chi assomigliava" Erik sgranò gli occhi e si divincolò dalla presa della figlia che lo guardò spaesata.

--me lo presenti un'altra volta va bene? Adesso devo scappare!-- disse l'uomo mentre si aggiustava meglio il cappello e gli occhiali e, dopo aver lasciato un veloce bacio sulla fronte della figlia, scappava via dal campo e dal ragazzo che di sicuro l'avrebbe riconosciuto.

Nagi guardò il padre scappare con la coda fra le gambe e sospirò sconsolata mentre Ryoichi la raggiungeva posandole un braccio sulla spalla.

--tutto okay?-- le chiese.

--mio padre è scappato non appena volevo presentartelo-- Ryoichi sbiancò.

--meglio così o mi avrebbe ucciso-- mormorò il ragazzo spaventato.

--non l'avrebbe mai fatto con me presente!-- disse la ragazza incrociando le braccia al petto.

--va bene, andiamo che è pronta la cene-- disse alla fine il ragazzo trascinando con se la castana. Non era molto convinto che il padre di lei l'avrebbe lasciato libero senza minacciarlo, ma per il momento non era un suo problema.

TrustDove le storie prendono vita. Scoprilo ora