CAPITOLO 10

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Nagi aveva intravisto Ryoichi dopo le presentazioni, ma sfortunatamente era stata trascinata via da tutte le ragazze del primo anno senza riuscire a parlare con il ragazzo. Subito il Boss aveva messo i ragazzi del primo anno alla prova, nel senso che li aveva messi a correre dicendo un semplice: "correte fino a quando non mi ricorderò di voi" e se ne era andato dai ragazzi del terzo e secondo anno mentre loro erano stati affidati alla supervisione di un certo Ochiai che li scrutava massaggiandosi il pizzetto pensieroso.

Nagi aveva perso la cognizione del tempo e continuava a correre spedita non riuscendo ancora a credere di essere veramente finita al Seido, le sembrava ancora un sogno. La ricevitrice non si era nemmeno accorata di aver doppiato la maggior parte delle ragazze che avrebbero giocato con lei, aveva doppiato anche qualche ragazzo.

--Nagi come fai a non avere il fiatone?-- la riscosse dai suoi pensieri Sei mentre le correva al fianco con fatica. Nagi guardò la rosata e sorrise.

--di solito corro con tre copertoni attaccati alla vita, questo è niente--

--e come, di grazia ti è venuta l'idea dei copertoni?-- le chiese Kiyo mentre cercava di mostrare una resistenza fisica che ancora non aveva.

--mio padre, quando avevo sei anni e avevo appena iniziato a giocare a baseball gli chiesi come fare a diventare la migliore e lui disse: "prima inizia a correre con dei copertoni legati in vita e poni ne parliamo". D'allora non ho mai smesso di farlo--

--ragazze se inizio a cedere il mostro lo dice al Boss?-- chiese ad un certo punto Goro raggiungendo le tre ragazze tutto scomposto per la fatica.

--secondo te cosa ci fa li? La bella statuina? Quei poveri disgraziati che hanno smesso di correre riprenderanno a farlo non appena finiranno di mangiare-- disse Sei indicando un groppo di ragazzi che si erano fermati. Nagi però non stava ascoltando più i tre ragazzi e sempre correndo si era avvicinata a una specie di sgabuzzino. Quando le tre giovani promesse si accorsero della scomparsa della ragazza lei si stava già avvicinando con un copertone legato in vita.

--tu sei pazza Americana-- le disse Kiyo scuotendo la testa mentre Sei ridacchiava.

--cosa volete! Mi sentivo strana senza copertone!-- tutti e quattro scoppiarono a ridere.

-Bene ragazzi per adesso basta- disse il Boss battendo le mani.

--adesso che avevo preso il mio amore-- si lamentò Nagi andando magia mogia a togliersi la ruota per poi raggiungere il Boss, aveva preso anche lei a chiamarlo così alla fine, e mettersi vicino a Kiyo e Sei.

-per coloro che non hanno fatto la corsa come avevo detto avranno una sorpresa dopo cena, ora passiamo ad altro- prese una pallina e si avvicinò all'angolo più lontano del campo –so che è un esercizio che si fa fare solo ad un tipo di giocatore ma voglio capire le vostre potenzialità-

Goro e Sei si guardarono gemendo di frustrazione.

--ti prego no! Sono più sicuro che la mia palla curverà peggio di quella che tirò Eijun-san-- disse il ragazzo mettendosi le mani sugli occhi. Nagi stava per chiedere a cosa si riferisse quando rimase praticamente spiazzata dal lancio che il Boss fece. La palla arrivò dall'altra parte del campo senza problemi, toccando la rete ed ad una velocità pazzesca.

Il boss fece provare a tutti, a Goro, come aveva anche preannunciato il ragazzo, la palla curvò vistosamente. A Sei camminò per un bel po' poi si fermò a mezz'aria e cadde a terra attratta improvvisamente dalla forza di gravità. A Kiyo andò un po' meglio, forse era stato il "muori" che la ragazza aveva gridato mentre lanciava la palla, ma comunque non andò vicino alla rete. Kiyo fece addirittura meglio di tutte le ragazze che si erano presentate come lanciatrici.

Alla fine arrivò anche il turno di Nagisa che guardò dubbiosa la palla che il Boss le stava porgendo. Quando la prese in mano constatò che era una normalissima palla, anche perché per un momento le era venuto il bruttissimo dubbio che quelle palle fossero appesantite da qualcosa e che il Boss lo stesse facendo apposta, e si posizionò all'angolo pronta a lanciare.

"tranquilla Nagi questo non è un monte! Vedi la terra è completamente piatta puoi lanciare tranquillamente come sai fare". Andando a scavare nei cassetti più nascosti della sua mente Nagi prese la posizione da lanciatrice, che non usava più da quando aveva sette anni, e lanciò la palla con tutta la sua forza e svuotò la mente. O meglio immaginò il volto di Taric sulla rete, ma quello era normale.

Nagi guardò la sua palla volare consapevole che non sarebbe mai arrivata alla rete, ma si ritrovò con la faccia incredula non appena vide la palla che sbatteva violentemente contro la rete e che cadeva a terra. Si girò verso i tre ragazzi che avevano la sua stessa faccia incredula.

--sei sprecata come ricevitrice-- le disse in inglese l'omino di nome Ochiai mentre si lisciava il pizzetto.

--devo concordare, da domani ti allenerai nel bullpen-- Nagi rimase scioccata.

--NO! Aspettate non posso! Io sono una ricevitrice, faccio schifo a lanciare!-- tentò di protestare la ragazza. Fare la lanciatrice era sempre stato il suo sogno, ma sapeva che non poteva. Aveva un blocco che non riusciva a superare, e poi si era così abituata a comandare che le sembrava alquanto raccapricciante l'idea di essere comandata a bacchetta da un'altra ricevitrice.

--si vede come fai schifo, domani nel bullpen-- e con questo i due Coach se ne andarono lasciandola a bocca aperta.

--come mai quella faccia sconsolata? Dovresti essere felice, sei riuscita dove ho fallito pure io-- cercava di tirala su Kiyo mentre erano nella mensa e Nagi mangiava la sua quarta scodella di riso, si quarta.

--no che non lo sono, non so lanciare. Io sono una ricevitrice!--

--ti stai comportando da primadonna, come ogni lanciatore si rispetti tesoro-- le disse Shiki che insieme a Zenko si era unito al loro gruppo per mangiare. Non era arrivato ancora nessuno dei ragazzi del secondo e terzo anno.

--posso avere l'atteggiamento, ma credimi sono peggio quando ricevo--

--o quando fai quegli Home Run pazzeschi-- disse Zenko.

--quelli sono quando ho basi piene e le palle vengono lanciate con una precisione maniacale altrimenti vado avanti a bunt-- i cinque ragazzi si guardarono confusi.

--cosa c'è è quello che succede ogni santa volta--

--mai fatto bunt in vita mia-- disse Kiyo.

--cara tu sei figlia di due mostri degli Home Run--

--questi sono solo dettagli-- disse la ragazza finendo finalmente la sua terza scodella di riso.

-tesorini avete mangiato tutto?- disse una ragazza dai lunghi capelli rosa mettendo una mano sulla spalla di Sei e l'altra su quella di Goro.

-certo mamma!- disse Goro alzando gli occhi al cielo mentre sei iniziava a mangiare la sua prima scodella di riso.

-brava tesoro altrimenti te ne faccio mangiare il doppio- disse la ragazza strapazzando una guancia di Sei per poi sedersi tra i due rosati e iniziare a mangiare con gusto.

-dove sono gli altri?-

-Yuya e Nene somo rimaste nel Bullpen come Ryo e Seika. Dayo e Akiko stanno prendendo da mangiare mentre Mineko e Tadao stanno da qualche parte ad amoreggiare come loro solito– disse la ragazza con tranquillità. Come se fosse la routine, cosa che era vera, ma dettagli.

--ragazzi io vado a dormire ci vediamo domani..forse-- disse Nagi alzandosi dal tavolo e uscendo dalla mensa abbattuta.

-ma quella è la ragazza di Ryo!- disse ad un certo punto Haru che aveva scrutato la ragazza per tutto il tempo cercando di capire chi fosse. -perchè sembra a metà tra l'arrabbiata e il delusa?-

-perchè il boss le ha cambiato ruolo- le rispose il fratello mentre guardava uscire Nagi dalla mensa.

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