CAPITOLO 1

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NARRA JOEL

Mercoledì, siamo già a mercoledì. Mi alzo velocemente, vado a farmi una doccia e poi scendo a fare colazione.

Ho 23 anni e lavoro nell'impresa di mio padre.

Vivo in una casa di due piani con mio padre, mia madre mi ha abbandonato quando ero ancora bambino. Ho un migliore amico, cioè 2, Christopher e Richard.

MARIA: "Buongiorno Joelito"

JOEL: "Buongiorno nana"

Maria, la mia tutrice, lavora qui da quando ho 3 o 4 anni, è come una madre per me, è stata lei che mi ha cresciuto da quando ero piccolo, io la chiamo nana.

MARIA: "La sua colazione è sul tavolo, sono le 8.30 a che ora deve entrare al lavoro?"

JOEL: "Oh si, entro alle 9, mi sbrigherò così posso sistemare alcune cose prima"

Ho fatto colazione velocemente, ho preso le mie cose che servivano per il lavoro e le chiavi della mia macchina. Quando ero pronto sono andato verso l'azienda.

SEGRETARIA: "Buongiorno signor Joel – mi chiamano signore ma sono ancora giovane, mi va bene perché sono il suo capo"

JOEL: "Buongiorno, deve venire qualcuno?"

Entro nel mio ufficio e aspetto che la ragazza mi risponda.

SEGRETARIA: "Si il signor Ernesto sta per arrivare"

JOEL: "Perfetto, grazie"

Quando è uscita mi sono accorto che dovevo prendere delle cose da Richard, perché oggi non può venire al lavoro, così ho preso le chiavi della macchina e sono andato a casa sua.

RICHARD: "Hey, come stai?"

JOEL: "Bene grazie loco! Te?" Bene!

RICHARD: "Ho i documenti, grazie per essere passato a prenderli e scusa se non ho potuto portarli io, lo sai che non posso lasciare il piccolo Thiago da solo."

JOEL: "non ti preoccupare. Ora devo andare che viene Ernesto per parlare di alcune cose e devo esserci"

RICHARD: "Va bene, ci vediamo dopo!"

JOEL: "Ciao!"

Quando sono arrivato all'impresa, ho visto la macchina di Ernesto parcheggiata, c'era un ragazzo appoggiato alla macchina.

L'ho guardato e sono entrato nell'azienda, quando sono arrivato al mio ufficio, c'era Ernesto seduto fuori mentre mi aspettava.

ERNESTO: "Joel come stai?"

JOEL: "Bene Ernesto, lei?"

ERNESTO: "Bene!"

JOEL: "Prego accomodati" gli dico mentre entro nell'ufficio

Ci siamo messi a parlare di molti progetti e altre cose, non ci eravamo accorti che erano passate 3 ore.

Bussano alla porta

JOEL: "Avanti" dico con un tono alto

ERICK: "Papà è da 3 ore che ti sto aspettando, mi avevi detto che non dovevi restare a lungo" il ragazzo dopo che mi ha visto è arrossito

ERNESTO: "Ti pare il modo di entrare? Chiedi immediatamente scusa al capo"

Lui si è stupito quando suo padre ha detto "il capo", non si aspettava che un ragazzo così giovane potesse essere il capo.

JOEL: "No Ernesto, non si preoccupi. Lo capisco, non ci siamo accorti dell'ora, comunque avevamo concluso."

ERNESTO: "Grazie mille Joel, perdonami. Tra 3 giorni verrò a parlare con tuo padre."

JOEL: "Va bene, perfetto. Ciao, ci vediamo presto."

ERICK: "Ciao e perdonami" dice a bassa voce occhi belli e se ne va.

JOEL: "Ciao!" ho detto a voce alta per farmi sentire

Dopo 5 ore sono tornato a casa e ho finito tutto il lavoro.

Quando sono arrivato c'era mio padre che parlava al telefono

PAPA': "Ciao figliolo! Vieni andiamo a mangiare qualcosa" ha detto quando ha chiuso la chiamata

Ci sediamo a mangiare e dopo tanto che parliamo mi ha detto:

PAPA': "Devo partire per un viaggio, starò via fino a lunedì, tu sei già maggiorenne, ti lascio alla carica dell'impresa. Chiamami solo se hai bisogno di me per il lavoro, sennò non chiamarmi."

JOEL: "Va bene papà. Quando parti?"

PAPA': "Domani alle 8 devo essere all'aereoporto"

JOEL: "Ok ti accompagno"

PAPA': "No figliolo, dovrai alzarti presto, prendo un taxi non ti preoccupare"

JOEL: "Non c'è alcun problema ti accompagno io. Vado a dormire che sono stanco"

PAPA': "A domani, buonanotte"

JOEL: "Buonanotte"

Dopo essere entrato nella stanza guardo l'ora ed erano le 21, sono andato a farmi una doccia, mi sono vestito, ma ho dormito senza maglietta perché avevo caldo.

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