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entrambi ci giriamo verso quella voce ,jhonatan.
"E tu che cazzo vuoi,prima ti sei divertito tu,ora tocca a me" Dylan lo spinge via.
Non conosco bene jhonatan,ma ho imparato a conoscerlo stasera e beh,per quel poco che so di lui è un tipo parecchio impulsivo, qualunque cosa gli passi per la testa la fa e vedo nei suoi occhi non rabbia,voglia di uccidere.

Ho paura.

Di lui.

Di Dylan.

Di tutto.


"Non mi sono divertito ad un cazzo,alzati e falla andare a casa ho detto" gli ripete jhonatan.


"Probabilmente non ci siamo capiti" risponde Dylan "io non mi alzo da qui finché non ottengo ciò che voglio da un mese a questa parte e tu,non sei proprio nessuno per dirmi cosa devo o non devo fare, soprattutto se mi obblighi a lasciare andare una ragazzina da quattro soldi quando nemmeno la conosci,ora vattene ho detto".

. Mi giro di scatto verso jhonatan che spinge con forza Dylan a terra permettendo a me di alzarmi per poi tirargli un pugno,e poi un altro e un altro ancora sul viso.
"Tu non hai idea di con chi hai a che fare, sparisci stronzo" gli dice infine sputandogli in faccia.

Dylan cerca di alzarsi ma non ci riesce, e se sta perdendo i sensi? dovrei aiutarlo?

oh dio Jen ma al posto del cervello che cos'hai? Noccioline?

Il mio subconscio non smette di tormentarmi,ma devo dire che questa volta non ha tutti i torti,persa tra i miei pensieri non mi accorgo di essere arrivata nella macchina di oggi, automaticamente collego il tutto,sono nella macchina di Jhonatan senza sapere come ci sono finita,ho il viso rigato di lacrime e tremo,dubito sia per il freddo.

Jhon guarda fisso verso la strada,non pretendo sia dolce con me,mi ha difeso come avrebbe difeso chiunque ci fosse stato al mio posto insomma.

Fisso il finestrino in silenzio.

Pensandoci,nessuno ha mai fatto una cosa simile per me,questo ragazzo è così dannatamente strano, è tutto strano, a volte ti risponde bene, altre è dolce, altre ti tratta come se nulla fossi, altre ancora fa il menefreghista ma quel dannatissimo suo modo di fare mi piace, sarò matta ma mi intriga.


"Allora? Tutt'apposto?" Mi chiede lui fisso sempre verso la strada "va tutto bene,grazie" gli rispondo io,la voce trema a furia delle tante lacrime,alza la musica e,oddio,Jhon che ascolta una delle mie canzoni preferite? Non sembra proprio il tipo da Marilyn Manson. mi illudo di false speranze e continuo a guardare il finestrino.

la strada sembrava non finire più con quel silenzio straziante ma finalmente arriviamo vicino casa e mi sforzo a parlare per dirgli la strada di casa e ringraziarlo per il passaggio,scendo dalla macchina e mi dirigo verso casa.

per essere il primo giorno di vacanze estive devo dire che poteva andare meglio.

mi sdraio vestita e truccata,crollo in meno di dieci minuti.

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