Loves and Secrets

Capitolo 21

Una premessa prima di iniziare la lettura: il Pov di Ashley è un po' violento. Se non ve la sentite, potete andare avanti e leggere il Pov di Luke.
Detto questo, buona lettura!

Ashley

«Lasciami! Mettimi giù!» grido colpendo con pugni la schiena di Steven ma lui in tutta risposta mi dà solo uno schiaffo violento sul sedere.
Come ha fatto a trovarmi? Mi ha seguita? Quindi ha visto anche mentre mi baciavo con Luke?
Usciamo fuori dal locale e inizio a gridare con quanto fiato ho in gola mentre mi toglie li slip.

«Questi non ci servono» dice continuando a camminare e di peso mi getta a terra lungo l'asfalto.
«Ma sei pazzo?!» Esclamo cercando di sollevarmi senza riuscita dato che mi alza lui con la forza.
Mi sbatte di petto vicino a un muro roccioso e chiudo gli occhi per il dolore accusato.
«Bello fare la prostituta, vero?»
«Cosa vuoi da me?»
«Tutto. Pretendo che sei la mia schiava»
«Sei solo un maniaco! Te lo puoi togliere dalla testa che questo accada! E adesso conviene lasciarmi»
Stranamente si sposta e mi fa passare
«Eri davvero convinta che ti avrei lasciato andare?»
Non faccio in tempo a dire qualcosa che mi ritrovo di nuovo sull'asfalto con lui in ginocchio che mi prende il viso tra le mani.

«Adesso ci divertiamo come si deve»
«Non ci provare a toccarmi, porco!»
Ricevo un sonoro schiaffo che mi fa girare la faccia.
«Prima non ti facevano schifo le mie mani»
Mi afferra per capelli e mi costringe ad alzarmi, nel farlo sento il tacco della scarpa sinistra piegarsi di lato  ma non riesco a fare niente che mi ritrovo a sbattere di nuovo con il petto vicino il muro e per poco non lo colpivo con la faccia.
«Non dovevi lasciarmi. Io posso rovinarti angelo» sussurra mentre inizia a baciarmi il collo con la sua lingua viscida. Sento un odore nauseabondo di alcol provenire dal suo alito. Quanto cavolo ha bevuto?
«Certo, come no! Ti ricordo che sono una Dallas»

Mi tira la testa indietro dalla coda. Chiudo gli occhi per il dolore
«Una Dallas con un cadavere sulla coscienza»
Resto a bocca aperta mentre lo sento ridere  di gusto.
«Cosa sai?»
«Io so molto più di quanto pensi»
«Ti stai inventando tutto»
«15 maggio 2015, festa di fine anno, gioco della bottiglia, Susan, Nick, vuoi che continui?»
Riprende a ridere. Sono bloccata al muro e non ho il potere di reagire. Lui sa, ha sempre saputo. Perché è stato con me tutto questo tempo? Poteva farmi arrestare, perché non l'ha fatto?

«Ascoltami angelo, ti rivelo un segreto: ciò che semini raccogli. Chi la fa l'aspetti. Non importa quanto corri lontano, non puoi mai scappare davvero. Tutto ti raggiunge alla fine. E quando succede, in genere sono guai. Allora, vuoi fare ancora la preziosa? Posso far rimanere il tuo segreto tale e nessuno saprà niente.»

Mi blocca il braccio facendomi girare e inizia a baciarmi con foga. Dalle labbra, passa al collo, fino a scendere all'incavo del seno.
Senza esitare lo respingo e faccio schiantare la mia mano sulla sua guancia destra. Purtroppo, involontariamente le mie unghie strisciano sulla sua pelle provocandogli un graffio.
Si massaggia la parte lesa e mi guarda in un modo tutt'altro che amichevole.

Com'è strana la vita: prima non provavo ribrezzo per le sue labbra, adesso non voglio nemmeno che mi sfiori con un dito.
Lui reagisce strattonandomi dal vestito e inizia a darmi una serie di sberle violente per poi farmi cadere di nuovo a terra per colpire con calci. Inizio a piangere dal dolore e a gridare aiuto quando ricevo due calci nello stomaco. Mi porto le mani avanti per il dolore.

«Puoi gridare quanto vuoi, tanto qui nessuno ti sente. Sono tutti impegnati a bere e a divertirsi. Ma tranquilla angelo, ti divertirai anche tu»
Mi afferra la coda e mi trascina di schiena sulla strada.
«Ti prego, lasciami! Aiuto!» grido in lacrime.
Continua a trascinarmi quando ci isoliamo completamente dal locale.
Cerco di vedere una via di fuga ma qui sono sola, sola con un pazzo maniaco e non ho nessuna via di scampo. Sto per essere violentata e ammazzata di botte dal mio ex.