Capitolo 29

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Luke

Corro per le vie di Los Angeles con gli auricolari nelle orecchie.
Mi fermo quando il telefono vibra per un messaggio e quando vedo il mittente, in automatico sorrido. È Ashley che mi chiede come sta andando qui senza di lei.
Ammetto che mi manca, ma non solo il suo corpo, mi manca lei come persona, i suoi sbalzi d'umore, la sua risata, i suoi colpi bassi. Mi manca passare del tempo con lei.

Sapere che si trova a New York e si sta conoscendo con un perfetto sconosciuto mi manda leggermente in bestia, ma devo far finta di niente perché non sono nessuno, non posso farle vedere che sono geloso di lei, di tutti quelli con cui parla. Non posso farle capire che la voglio soltanto per me e sono felice quando lei è sola con me. Non posso, non erano questi i patti. Sono stato io il primo a convincerla che non avrei giocato con i sentimenti, ma senza rendermene  conto, i sentimenti sono stati implicati, e anche se non sono arrivato a un punto di non ritorno, vorrei che uscissimo alla luce del sole.

Mi piacerebbe poter camminare per le strade mano nella mano come una vera coppia di fidanzati, non voglio avere limiti su come e dove baciarla per non far capire niente a nessuno.
Lo so che non vuole una relazione seria e nemmeno io, ma non costa niente provarci, no? Non costa niente divertirsi in un modo diverso, no?
Ma come la potrebbe prendere? Si potrebbe spaventare? Questi dubbi mi mandano in crisi e non so come comportarmi a tal riguardo, ma sono sincero, mi sono stancato di trattarla come una delle tante, lei è diversa, ha un qualcosa di speciale, non merita di essere considerata come una prostituta e questa specie di relazione a cui io ho dato l'input la fa sembrare tale.
Dopo svariati messaggi mi manda una sua foto vestita con un jeans aderente e una t-shirt altrettanto aderente. Non posso non fermarmi a fissare quelle sue gambe perfette.

Ragazza dagli occhi senza padrone, ti sei imposta nei miei più disonesti pensieri, il mistero del tuo aspetto sa quasi di segnale ultimo, a cui o ci si redime o ci si condanna per l'eternità. Mi ero abituato alla mia quiete e come una saetta di ghiaccio mi hai invaso ed elettrizzato.
Sono abbastanza sicuro che la tua vita non sia questa, considerando che non ti ho mai vista brillare come dovresti, ti manca quella luce che ti impedisce di vivere a colori. Vivi in bianco e nero, senza emozioni, senza sentimenti, con un cuore di ghiaccio freddo e impassibile.
Sono andato contro i miei principi pur di arrivar a te, non ho mai sentito il mio cuore battere come quando ci sei tu nei paraggi o vicino.

Rispondo al messaggio con un'allusione su dove finirebbero quei jeans.

Vedo la figura di Elisabeth entrare in un bar poco raccomandabile. Cosa ci fa lì? Decido di entrare per controllare la situazione anche perché non vedo Matt nei paraggi e sono sicuro che se le dovesse succedere qualcosa sia lui che Ashley si scaglierebbero contro di me anche se non centro niente. Quei due si farebbero ammazzare per Elisabeth.

«Pago io per la ragazza» affermo quando sta per prendere il borsellino nella sua borsa.
Inizialmente è sorpresa ma poi si rilassa e mi sorride ringraziandomi.
Si va a sedere a un tavolo e io la seguo.
«Cosa ci fai da queste parti?»
«Stavo facendo un po’ di attività fisica e ti ho intravisto. Non è molto prudente per te entrare in questo bar da sola»
«Perché? Non c'è nessuno»
«Adesso. Ma se aspetti per le 11.00 si inizia a riempire di ragazzi poco raccomandabili»
«Non lo sapevo. Mi trovavo da queste parti perché devo fare una commissione e ho pensato di fare una pausa per prendere un caffè»
Annuisco. Prendo il telefono e sorrido quando Ashley mi ha invitato una frase oscena che è meglio non dire.
Un colpo di tosse mi fa lasciare il telefono e concentrarmi su due occhi marroni che mi scrutano divertiti.

«Ashley?» chiede
«Sì»
«Come va con lei?»
«Bene»
«Ma?»
«Cosa ti fa dedurre che ci sia un ma?»
«La tua faccia»
«Come fai?»
«Me lo chiede spesso anche Ashley» risponde divertita
«E le hai mai dato una risposta?»
«Certo! Mi piace studiare le persone e le loro reazioni. Allora, cosa ti preoccupa?»
«Come posso essere sicuro che Ashley non saprà mai quello che sto per dirti?»
«Perché io tifo per voi e se posso darti una mano, ben venga. Secondo te, grazie a chi ha accettato la tua proposta squallida?» domanda alzando un sopracciglio sorridendo per poi bere un altro sorso di caffè.

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