Loves and Secrets

Capitolo 68

Luke

Sono seduto ad un tavolo di un bar squallido in attesa di Gabriel e nel frattempo mi sono svuotato mezza bottiglia di Jack Daniel's. 
Una ragazza seduta a qualche tavolo più in fondo mi getta sguardi languidi ma viene ignorata completamente. Ho già troppe ragazze nella mia vita, un'altra non mi serve, anche perché credo che farei un altro casino. 
Già il problema figlia non so come affrontarlo con Ashley, figuriamoci un tradimento. 

La mia mente inizia a trasmettere delle scene ipotetiche della reazione di Ashley, e l'unica che sembra salvare la mia incolumità è il lancio dei piatti e la distruzione della mia moto. 
Se mi dovesse distruggere la mia bimba potrei morire dinanzi i suoi occhi. È la cosa più preziosa che ho, prima della regina di ghiaccio, sia chiaro. 

«Il senso di colpa è un predatore degli abissi, non puoi annegarlo con un paio di bicchieri» esordisce Gabriel tirando la sedia situata di fronte a me. 
«Infatti sto cercando di affogarlo in tutta la bottiglia» ribatto versando un altro bicchiere che mi viene prontamente tolto insieme alla bottiglia per essere sostituito dalla comanda di un caffè forte. 
«Non ho chiamato la balia» Rispondo infastidito da tutta questa autorità.
«No, hai chiamato me. Non posso aiutare un ubriaco che non sa quello che dice»

«Ho una figlia!» esclamo ridendo all'improvviso attirando l'attenzione della maggior parte delle persone situate in questo locale. 
«Ashley è incinta?»
Rido ancora più forte.
«Magari!»
«Bevi prima il caffè e ce ne andiamo da questo buco. Pensavo avessi più classe!»
«È Ashley quella dai bar lussuosi, non io. Io mi accontento della prima bottiglia» affermo divertito. 

Gabriel paga tutta la mia consumazione e mi aiuta ad alzare e ad uscire da questa fogna che sa di umidità e alcol. Un ritrovo di motociclisti e corridori clandestini.
Quando usciamo fuori, sento il vento freddo di gennaio tagliarmi il viso e inizio a battere i denti. Non so quella ragazza come faccia ad amare questo freddo e a non soffrire. 
Gabriel mi lascia vicino ad un muro non molto lontano dal luogo in cui è venuto a recuperare il mio corpo. 

«Allora… se Ashley non è incinta, chi sarebbe?»
«Ti ricordi la sorella di Logan?»
«Quella per cui Logan ti voleva ammazzare?»
«Esatto. Questa mattina sono rientrato a casa, non basta aver litigato con Ashley prima di partire, no! Scopro anche di avere una figlia!»
«Aspetta… una cosa per volta. Stai dicendo che la sorella di Logan ha avuto una bambina, ed è tua figlia?» domanda scioccato Gabriel.

«Già»
«Sei sicuro che sia veramente tua?»
«Gab… ha i miei occhi!»
«Non sei l'unico ad avere gli occhi verdi»
«Mia madre dice che somiglia me da piccolo»
«Hai fatto il test di paternità?»
«Sì. Aspetto i risultati»
«E se fosse veramente tua figlia?»
«Non lo so. Mio padre è stato chiaro in merito: devo lasciare gli studi e trovare qualcosa per mantenere mia figlia perché lui non è disposto ad aiutarmi»
«E tu?»
«Io cosa?»
«Hai intenzione di seguire tuo padre?»
«Che cosa? No! Non abbandono il sogno di diventare avvocato per una ragazza che è stata l'avventura di una notte e non ero nemmeno sobrio, se no sarei stato attento!»
«Quindi?»
«Quindi nulla. Non è questo il mio problema principale»
«Ashley…» sussurra Gabriel.
«Come glielo dico? A parte che se non mi viene a chiedere scusa, da me non avrà più nessuna notizia»
«Cosa avete combinato?»
«Ha Gabriel, ha. Io questa volta non centro nulla. Anzi! Le sono corso pure dietro nonostante le bugie raccontate, e continua ancora! Non mi vuole dire cosa la tormenta per farsi aiutare! Possibile che dopo tutto questo tempo, ancora non si fidi di me?» interrogo frustrato. 

Il caffè inizia a fare il suo effetto eliminando pian piano l'alcol in circolo nel mio sangue e nella mia mente. 

«Non so se era meglio il debito o questo» riflette.
«Nessuno dei due. In entrambi i casi ho deluso le persone che amo di più: i miei genitori e la regina di ghiaccio»
«Sono sicuro che Ashley capirà»
Ricomincio a ridere.
«Ashley? Comprendere? Bella questa! È testarda come un mulo! Pensa solo ai suoi sentimenti e inizia a sbraitare come una bestia. Quando seppe del debito mi lasciò dopo avermi insultato in tutti i modi possibili»
«È logico! Avevi giocato la sua vita ad una stupida corsa!»
«Perché lei non si era fatta i fatti suoi. Io se le tenevo nascosto tutto il problema era perché sapevo il pericolo in cui l'avrei esposta e ne stava già passando tante»
«Ti raccontavi questa balla prima di andare a dormire?»
«Scusami, ma da quale parte stai?»
«Dalla parte della ragione»
«Ma piantala! Difendi Ashley ma è evidente che non sai i suoi casini!»
«È vero non li so, ma penso che non siano nulla in confronto ai tuoi»