Hermione si chiuse direttamente nella sua stanza. L'incontro con Ron l'aveva innervosita così tanto che le era anche passata la fame.
Si affacciò distrattamente alla finestra. Si sentiva così strana...
Quel pomeriggio, passato interamente con il suo peggior nemico, non era stato affatto male, anzi, si era persino divertita. Anche se questo non l'avrebbe mai confessato ad anima viva.
Ma la cosa più assurda era che fosse riuscita a vedere Malfoy ridere, incredibile! E che sorriso che aveva... forse un sorriso così bello non l'aveva mai visto.
Desiderò quasi che arrivasse in un baleno il giorno dopo per poterlo rivedere.
"Ah, di nuovo?" sussurrò sconvolta fra sé e sé, sentendo le guance in fiamme.
"Hermione, non mangi?"
Una vocina squillante la riscosse. Si voltò verso la porta appena socchiusa, dove Ginny la stava osservando curiosa.
"Ciao Ginny, non ti ho sentita entrare..." pregò che non avesse ancora le guance come papaveri "... comunque grazie, ma non ho appetito stasera. Tu perché non sei in Sala Grande?"
Ginny si tolse un pacchetto da sotto la giacca della divisa.
"Vengo proprio da lì... Ron ha raccontato tutto a me ed Harry..." rispose preoccupata.
Hermione strinse i pugni.
"Non c'era nulla da raccontare."
Ginny si avvicinò all'amica. "Dalle tue guance rosse, non direi..."
Hermione arrossì ancora di più "Smettila, Ginny, sei tu che mi metti in imbarazzo! E poi che cosa hai in quel pacchetto?" chiese indispettita.
"Panini, così se dopo hai fame puoi fare uno spuntino."
Hermione sorrise, addolcendosi un pochino "Grazie, ma non dovevi..." le rispose, sentendosi in colpa per come le aveva risposto.
Ginny ridacchiò, per nulla offesa "Non ringraziarmi, raccontami piuttosto... Ron diceva che sei andata ad Hosgmeade, è vero?"
Hermione distolse lo sguardo "Sì, è vero." rispose sussurrando.
Si mise a raccontare particolare per particolare all'amica, sorvolando però sull'argomento "sorriso di Malfoy".
"Lo sapevo!" esclamò Ginny, non appena la ragazza ebbe finito.
"Sapevi, cosa?"
"State iniziando ad andare d'accordo, no?"
Hermione la guardò storto "E' una fortuna che non voglia uccidermi, visto che ci dovrò studiare insieme per tutto il resto dell'anno."
Ginny rise.
"Hai ragione, scusa, è che secondo me potrebbe nascere qualcosa tra di voi."
"Ehi, ma che dici? Stiamo parlando di Draco Malfoy, ricordi?" disse Hermione ironica.
"Sì, ma..."
"Niente ma, Ginny, comunque tuo fratello quella scenata se la poteva risparmiare, per una volta che Draco non c'entrava nulla..."
"Uh." fece Ginny, maligna "Ora lo chiami per nome?"
Hermione imbarazzata le diede le spalle.
"Mi sono sbagliata, non siamo neanche amici... stiamo solo cercando di convivere pacificamente.""Pansy, se non ti sposti immediatamente...ti schianto. "
Draco guardò furioso la ragazza di fronte a sé.
"Dimmi dove sei stato!" berciò lei, con voce isterica "Con quella Mezzosangue zannuta, vero?"
Lui la gelò con lo sguardo.
"Non sono affari tuoi."
Pansy iniziò a piagnucolare. "Ascolta, Draco, quella ti porterà solo guai, non lo capis..."
Malfoy la bloccò.
"Smettila, gli unici guai per ora me li hai creati solo tu... e poi non venire a frignare da me, lo sai che detesto le donne che piangono."
Detto questo, con uno spintone, riuscì a togliere Pansy da davanti l'entrata della Sala comune dei Serveperde.
"Draco, aspetta!"
Ma la voce di Pansy si spense dopo che il dipinto si fu chiuso alle sue spalle, come anche la porta del dormitorio di Malfoy.
Si sdraiò sul suo letto, né Nott, né Zabini per fortuna, erano rientrati in stanza.
Ripensò a tutti gli avvenimenti della giornata, a quanto aveva riso. Non riusciva ancora a crederci.
Erano anni che non rideva in quel modo, ma soprattutto aveva riso insieme alla Mezzosangue - Zannuta Hermione Granger, se glielo avessero detto solo una settimana prima avrebbe fatto rinchiudere il malcapitato nel reparto psichiatrico del San Mungo.
"Harry, che miseriaccia sta succedendo?" chiese Ron, sdraiandosi sul suo letto mentre l'amico si toglieva gli occhiali prima di coricarsi.
Harry lo guardò, interrogativo "In che senso, scusa?"
"Sto parlando di Hermione..."
"Ah." Harry si infilò sotto le coperte.
Ron abbassò la voce in modo che solo Harry, accanto a lui, lo sentisse.
"Non era mai uscita dalla scuola senza noi, in più, da quando è diventata l'avvocato di Malfoy?"
Harry si grattò la testa, perplesso.
"Non penso che litigare con lei sia la soluzione migliore, Ron."
L'amico lo guardò con i capelli dritti. "Che stai dicendo? Vuoi che le succeda qualcosa? Malfoy non sarà mai suo amico, la userà e poi la butterà via come un fazzoletto usato, fa così con tutti."
Harry era d'accordo con Ron, dubitava che Malfoy ed Hermione sarebbero mai diventati amici. Era preoccupato anche lui, Malfoy non era uno di cui fidarsi.
Ma starle addosso e farla arrabbiare, mettendola in condizione di difendere quella serpe, era solo il modo migliore per spingerla tra le spire del nemico.
"Stai tranquillo, Hermione non è una sprovveduta, sa il fatto suo." disse a Ron, sbadigliando.
"Lo so, ma..."
"Ascolta, Ron, diamole fiducia... Se le cose precipitano saremo pronti ad intervenire, nessuno la butterà via come un fazzoletto usato!" puntualizzò con forza.
Ron sembrò convinto, mugolò qualcosa di simile ad un... "Puoi giurarci." prima di addormentarsi profondamente.
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D come Draco, M come Misogino
FanfictionDraco Malfoy è deluso dalla vita, ma soprattutto, deluso dalle donne. Però Malfoy non sa che le donne non sono tutte uguali... Una situazione particolare gli insegnerà ad andare ben oltre le apparenze.