La dichiarazione

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Draco Malfoy sbuffò per l'ennesima volta, addentando il suo toast.
- Qualcosa non va, Draco ? - gli sussurrò Nott, piuttosto divertito dalla scena vissuta poco prima.
Ovviamente, sapeva bene cosa stesse passando nella testa del biondo Serpeverde.
Possibile che fosse davvero geloso di Weasley? Aveva avuto più volte la tentazione di chiederglielo, soprattutto, visto il modo in cui aveva lasciato la Stanza delle Necessità la sera prima.
- No, va tutto benissimo. - fu la glaciale risposta dell'amico.
Nott sorseggiò la sua coppa di succo di zucca - Non mi sembra affatto. -
Draco si voltò verso di lui - E da cosa lo dedurresti ? Sentiamo... - gli disse, con aria di sfida.
Nott sorrise.
- Che ci trovi di divertente ? Avrei dovuto forse umiliarli e picchiare Weasley ? - continuò Draco, cercando di mantenere la voce bassa.
Anche se il brusio della Sala Grande riusciva a coprire persino le risate da oca di Daphne e Astoria, sedute poco distanti a parlare di ragazzi.
- Affatto - rispose Theodore, ancora sorridente - E' evidente il motivo per cui l'hai fatto e lo approvo, anche se penso che sarebbe più prudente non avere contatti con i Grifondoro per un po'. -
Gli occhi di Draco si assottigliarono - Che intendi dire ? -
- Che far capire a Zabini chi è che tiene nascosto il suo diario non è saggio, tutto qui. -
- Quindi avrei dovuto picchiare Weasley ?! - disse nuovamente Draco, con una scintilla maligna negli occhi.
- No Draco - disse Theodore ridendo - A meno che tu non voglia guadagnarti l'odio eterno della Granger, o peggio, una delle sue maledizioni. -
Malfoy lo fissò, perplesso. - E allora cosa ? -
Theodore tornò serio - Dovremmo semplicemente ignorali per un po', Zabini sospetta di me... -
Poi diede un'eloquente occhiata all'indirizzo di Tiger e Goyle - Ma se qualcuno gli dicesse che tu hai cambiato atteggiamento con la Granger e Weasley, penso che non ci metterebbe troppo a scoprire chi ha il diario. -
Malfoy ghignò - E come lo prenderebbe in quel caso ? -
- Non ne ho idea - ammise Theodore, appoggiando i gomiti sul tavolo - Ma preferirei non scoprirlo. -
- Va bene - disse Malfoy, con aria sostenuta - Ho afferrato il concetto. -
- Sicuro di potercela fare ? - chiese Nott, squadrando seriamente l'amico  - E poi, mi sembra che tu sia piuttosto strano anche con la Granger, che ti è preso ieri sera ? - sparò subito dopo, gustandosi la reazione dell'amico.
Il sopracciglio di Draco si alzò. Vederlo imbarazzato era raro quanto spassoso per lui.
- Non mi è preso niente, ero solo stanco - rispose Draco, afferrando la sua coppa e distogliendo lo sguardo.
- Non sarai geloso di Weasley, spero... -
Ed eccola, Theodore non era riuscito a tenere per sé quella domanda, a volte era peggio di Malfoy.
Draco strinse il calice, quasi volesse spaccarlo con la forza della mano.
- Ti sembra il posto per parlare di certe cose ? - sibilò, con le guance leggermente colorate.
Oh sì, era sicuramente il posto giusto. In un altro qualsiasi posto Nott avrebbe rischiato seriamente una fattura.
A volte era veramente peggio di Malfoy.
Theodore sorrise, maligno.
- Ovviamente, visto che è il più sicuro per ME.
Stranamente Draco lo imitò.
- Ma bravo... molto furbo, come sempre... - si voltò verso di lui, posando il calice. - Ma comunque dovresti già sapere come la penso io sulle cose di mia proprietà... -
Nell'udire quelle parole, Nott lo fissò senza più sorridere - E' questo che sarebbe la Granger per te ? Un oggetto di tua proprietà ? - disse, accigliato.
Draco lo guardò stordito per qualche secondo.
- Davvero vuoi trattarla come trattavi Pansy ? Pensi ancora che la Granger sia come lei ? - continuò Theodore, incrociando le braccia.
Draco continuò a fissare il vuoto.
Cosa era veramente la Granger per lui ?
Se una cosa gli era chiara è che sicuramente non fosse come Pansy.
La Granger era fiera, astuta, brillante, coraggiosa, combattiva e soprattutto, non era un'oca.
Non l'avrebbe mai ammesso, ma non era come tutte le altre pur essendo anche lei una donna. Categoria che aveva disprezzato, se non per portarsele a letto.
Con lei però era diverso.
Anche la fissazione sulla purezza del suo sangue, che prima gli impediva persino di scambiare una conversazione civile con lei, era passata.
Anzi, adesso lo attirava quasi.
Gli piaceva l'idea che la Mezzosangue adesso fosse la SUA Mezzosangue.
La desiderava come forse non aveva mai desiderato nessuna, voleva starle accanto come non aveva mai fatto in passato.
E sicuramente non l'aveva mai considerata un oggetto, nonostante l'averle dato l'aggettivo possessivo, che solitamente usava per le cose a cui teneva di più.
Alla fine Malfoy, era giunto a questa conclusione.
- No - disse deciso.
- Stavolta è diverso - si alzò, sotto lo sguardo sorpreso dell'amico - Ma lei comunque rimane mia...! - precisò, con uno sguardo selvaggio.
- Ora dove vai ? - gli gridò quasi Nott, guardandolo mentre attraversava impettito la Sala Grande.
Sospirò, non ottenendo risposta.

D come Draco, M come MisoginoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora