Draco Malfoy saltò direttamente il pranzo. Quanto successo nelle ultime ventiquattro ore lo aveva sconvolto, Pansy aveva osato tradirlo proprio con uno dei suoi migliori amici e sotto i suoi occhi, per giunta. Non era innamorato di lei, ma era sempre di sua proprietà... proprietà di un Malfoy e vedersela soffiare da sotto il naso da uno che pensava fosse suo amico lo aveva fatto riflettere. Inoltre ci si era messo anche Piton, lo aveva messo al banco insieme alla Mezzosangue-Granger, una cosa inaudita. E quel pomeriggio avrebbe anche dovuto rivederla per preparare quella stupida ricerca di Pozioni... peggio di così...
Guardò distrattamente fuori dalla finestra, un timido sole di Novembre e la mancanza di vento lo convinsero a fare una passeggiata nel parco. Almeno sarebbe riuscito a stare un po' da solo in santa pace senza pensare che chiunque gli fosse intorno lo stesse ingannando. Ma quella non era decisamente la sua giornata fortunata, infatti, non fece in tempo ad arrivare al Lago Nero che una voce conosciuta lo fece nascondere velocemente dietro l'albero più vicino.
"Tu che ne pensi, Daphne? Adesso dovrà anche studiarci insieme... e... se si piacessero?"
La voce di Pansy arrivò distintamente alle sue orecchie, come anche la risposta.
"Ma che dici? Draco insieme alla Granger? Non si metterebbero insieme neanche se fossero le ultime due persone sulla faccia della terra!"
Ma Pansy non sembrava troppo convinta. " Dici che posso stare tranquilla? E se Draco invece ci provasse con lei per vendicarsi?"
Daphne rimase in silenzio per qualche secondo, come se stesse valutando la cosa. Malfoy assottigliò gli occhi.
"In effetti... sarebbe proprio da lui!" rispose infine, facendo disperare Pansy ancora di più.
"Ma dai Pansy, non fare così! " esclamò Daphne " Se stessimo parlando di una qualunque ne avresti tutte le ragioni. Ma stiamo parlando della Mezzosangue! Draco non ci proverebbe con lei neanche per vendicarsi di te!"
Draco strinse la sua bacchetta, l'impulso di uscire allo scoperto e schiantarle si era fatto sempre più forte. Ma doveva resistere. Stava involontariamente venendo a conoscenza di un modo per farla pagare a quell'oca. Anche se il solo pensiero lo fece rabbrividire.
"Secondo me puoi stare tranquilla..." disse infine Daphne, iniziando ad incamminarsi per il sentiero " Draco non si avvicinerà mai a quel topo da biblioteca! Quei denti da castoro le donavano così tanto... ricordi?"
Delle risa sguaiate si diffusero nell'aria.
Un tempo Draco avrebbe riso a quella battuta ma, in quel frangente, le avrebbe invece affogate volentieri nel Lago Nero. La cosa che desiderava di più in quel momento era umiliare quella sgualdrina della Parkinson e quel traditore di Zabini. E forse, almeno per Pansy, aveva capito come fare.
Un inconfondibile ghigno comparve sul suo volto.
"Sei in ritardo, Mezzosangue... avevo detto alle tre!" Draco Malfoy accolse Hermione in Biblioteca seduto elegantemente tra i vecchi tavoli di quercia. Ovviamente, con lo sguardo colmo di disprezzo.
"Quante storie, Malfoy!" replicò Hermione, stizzita per come l'aveva chiamata "Sono le tre e due minuti, non mi sembra di essere in ritardo."
Malfoy la fulminò con lo sguardo "Sono le tre e cinque minuti... ed io odio aspettare!"
Hermione si mise accanto a lui "Ed io invece odio perdere tempo, forza, iniziamo!" disse con voce ferma e sostenuta.
Malfoy afferrò bruscamente la sua borsa senza replicare, quando con la coda dell'occhio vide due ragazze che conosceva molto bene, osservarli da dietro la libreria.
"Bene, bene... adesso mi diverto un pochino." pensò, ghignando soddisfatto.
Hermione, intanto, aveva già preparato tutti i libri e tirato fuori pergamene, piuma e calamaio. "Allora, Malfoy, come intendi strutturare la ricerca?" chiese, con tono professionale.
Draco la guardò storto "Ma che domanda è? Allora Malfoy, come intendi strutturare la ricerca?" la scimmiottò irato "Iniziamo a scrivere gli ingredienti, no?"
Hermione chiuse con uno scatto pericoloso il libro che stava sfogliando proprio nello stesso secondo in cui Draco era impegnato a darsi dell'idiota. Se voleva vendicarsi di Pansy far arrabbiare la Granger era l'ultima cosa da fare. Al contrario, avrebbe dovuto essere gentile con lei, anche se solo l'idea gli dava la nausea.
"Senti, Malfoy..." sibilò Hermione, furiosa "Se non vuoi che ti schianti sul momento, ma soprattutto un'insufficienza in Pozioni, ti conviene collaborare con me, intesi?"
Draco guardò la Grifondoro. Poteva farcela.
Si piegò in avanti, avvicinandosi pericolosamente al viso della ragazza quasi volesse baciarla "Intesi, Granger..." rispose, con voce intensa e senza ombra di scherno.
Hermione avvampò di colpo, non aspettandosi un cambio così repentino ma, soprattutto, così tanta remissività. In più in quel momento Malfoy era decisamente troppo vicino, poteva sentire chiaramente il suo profumo freddo e pungente.
Intanto, dietro la libreria, qualcuno aveva guardato allarmato tutta la scena.
"Hai visto, Daphne?!" sussurrò Pansy, preoccupata.
"Calmati, Pansy, magari le ha solo sibilato qualche insulto, lo sai come fa Draco!"
"Spero che tu abbia ragione..." pigolò Pansy, stringendo convulsamente la mensola della libreria dietro la quale si nascondeva.
"Allora..." Hermione riprese il controllo della situazione, anche se Draco continuava a fissarla con un ghigno stampato in faccia. Per un attimo, infatti, il Serpeverde aveva letto del disagio nei suoi occhi e questo gli rendeva la cosa ancora più divertente.
"Volevi iniziare a scrivere da cosa è composta, no? Quindi dobbiamo cercare gli ingredienti nei libri." continuò la ragazza, ignorando la sua espressione canzonatoria ed iniziando a scrivere sulla pergamena.
Malfoy decise di non infierire, almeno per il momento. Le fece un cenno affermativo con la testa, prima di mettersi anche lui al lavoro.
Lentamente passarono le ore ed i due neanche se ne accorsero...
Malfoy era diventato, man a mano che il tempo passava, un po' meno scontroso del solito. Convenne Hermione, fissandolo distrattamente mentre lui scriveva degli appunti su di una pergamena.
Draco guardò l'orologio, notando i tavoli vuoti accanto a loro "Se ne sono andati tutti a cena!" esclamò, posando la sua piuma "Penso che per oggi possa bastare."
Anche Hermione guardò l'ora "Accidenti, è già così tardi?" disse, quasi stupita di aver passato tutto quel tempo con Draco Malfoy senza uccidersi a vicenda.
"Ci vediamo domani alla stessa ora?" chiese poi al Serpeverde.
Malfoy si guardò intorno, Daphne e Pansy dovevano essersene andate "No, domani ho gli allenamenti con la squadra." le rispose distrattamente, tornando al suo tono freddo e distaccato.
Hermione alzò un sopracciglio "Dopodomani allora..." disse, notando nuovamente il suo cambio repentino di umore. Malfoy era forse lunatico? Si chiese....
"No, ho da fare!"
Oh sì, era decisamente lunatico... pensò, cercando di non litigare con lui proprio quando erano riusciti ad instaurare una sorta di armistizio. Anche se questo non avrebbe giustificato i suoi capricci.
"Che cosa ha da fare sua maestà? Vuole prendere l'agenda?" gli chiese piccata, incrociando le braccia.
Malfoy la fissò intensamente, la Granger era un osso duro, sarebbe stato meglio assecondarla almeno fino alla fine della ricerca "Ok, facciamo dopodomani. Prima la finiamo, meglio è!" le rispose, senza distogliere lo sguardo da lei.
Hermione invece abbassò il suo.
"Che diamine ha da guardare?" pensò, alquanto turbata.
"Sai, Granger..." disse ad un tratto Malfoy al suo orecchio, facendola rabbrividire "Penso che un Eccezionale in Pozioni a fine anno non ce lo toglierà nessuno, ovviamente... se continueremo a stare in coppia insieme..."
Prima che Hermione potesse dire o fare qualcosa Malfoy si voltò e, con la borsa in spalla, si diresse elegantemente alla porta.
Draco si diresse in Sala Comune per andare a posare la borsa prima di andare in Sala Grande a mangiare. Non appena vi mise piede, sentì distintamente le voci di alcune ragazze parlottare fra loro ed interrompersi alla sua vista. Tra queste, spiccavano la testa corvina di Pansy e quella bionda di Daphne.
Draco ghignò soddisfatto, sapendo perfettamente di chi stessero parlando.
Tirò dritto verso il dormitorio maschile.
"Ehi, Draco! Sono appena tornato e purtroppo ho saputo che cosa è successo..." Theodore Nott lo accolse in stanza, era appena tornato dall'infermeria.
Draco lo fissò, gelido. Ecco un altro problema all'orizzonte. "Mai fidarsi degli amici... hai visto?" gli rispose, posando la borsa.
"Sì, mi hanno detto di Blaise..." disse Theodore, incupendosi.
Malfoy gli si avvicinò minaccioso "Ah sì? E dimmi... tu ne sapevi niente di questa storia? "
Nott non si scompose "No Draco, io sono tuo amico e non l'avrei tollerato." gli disse risoluto.
Malfoy rise sprezzante.
"Amico? Io non ho amici... a quanto pare..." detto questo, se ne andò sbattendo la porta, lasciando Nott a guardarlo sconvolto.
"Ehi, Hermione!" trillò Ginny Weasley non appena la vide arrivare, era seduta in Sala Grande vicino ad Harry e Ron.
"Ciao Ginny." la salutò lei allegramente.
"Finalmente!" si intromise Ron, con un'espressione seccata. Hermione lo guardò sorpresa mentre si sedeva.
"Perché hai quella faccia?" chiese, intuendo già la risposta.
Harry intervenne imbarazzato. "Non preoccuparti Hermione, Ron è un po' nervoso, tutto qui! Avevamo paura che ti fosse accaduto qualcosa... visto che di Malfoy è meglio non fidarsi."
Nell'udire quelle parole la ragazza sorrise imbarazzata a Ron, facendogli diventare le orecchie scarlatte.
"Sono ancora viva... a quanto pare." rispose poi, versandosi del succo di zucca.
"Allora? Com'è andata?" chiese Harry, bonariamente ma con una punta di curiosità.
Hermione ci pensò su "Non è stato così terribile come pensavo."
"Non vi siete insultati neanche un pochino?" si intromise Ginny, anche lei curiosa.
Ron guardò Hermione perplesso.
"Giusto un po', ma poi ci siamo messi a studiare." rispose lei, rimanendo evasiva.
Cercò di non ripensare al suo viso mentre le si avvicinava... e alla sua voce calda che sussurrava nel suo orecchio. No, non era decisamente una buona idea arrossire in mezzo a tutti i suoi amici mentre parlava di una ricerca di Pozioni.
"Su, mangiamo, ho una fame!" disse forzatamente, riempiendosi il piatto di stufato e patate.
"Sì, mangiamo, dai!" disse Ron, prendendo delle patate da un piatto vicino.
"Ron, ridammi le mie patate!" ruggì Ginny, arrabbiata.
"Ma dai, Ginny, ne ho prese giusto un paio."
Hermione rise insieme ad Harry, mentre Ginny strappava il piatto dalle mani avide del fratello.
Due occhi grigi avevano osservato tutta la scena, era arrivato a tavola solo pochi istanti prima della Grifondoro. Malfoy rimase qualche secondo a fissarla, a metà fra l'incuriosito e lo schifato mentre lei rideva insieme ai suoi amici Grifondoro... Era una ragazza veramente strana quella Granger. Doveva ammetterlo.
"Senti, Draco..." disse Tiger alla sua destra "Sai se Theodore è tornato? L'hai visto?"
Draco distolse lo sguardo dalla Granger.
"Sì, è tornato." rispose gelido, prima di iniziare a mangiare.
In quel momento entrò in Sala Grande Zabini. Senza degnare nessuno di uno sguardo, si mise dall'altra parte del tavolo. Anche da quella distanza Draco riuscì a vedere distintamente il piccolo messaggino d'amore che gli aveva lasciato il giorno prima.
Ghignò, addentando un pezzo di sformato.
Il giorno seguente, dopo le lezioni, Hermione si concesse una lunga passeggiata nel parco con Ginny.
"Insomma, quando devi rivedere Malfoy? Domani?" chiese Ginny interessata, mentre camminavano tra l'erba.
"Ancora, Ginny?" rispose Hermione, scocciata. "Perché mi chiedi sempre di Malfoy? Ti sei presa una cotta per lui, per caso?"
Ginny la guardò scandalizzata.
"Non scherzare, lo sai che amo Harry... solo che Malfoy, anche se è un bastardo arrogante, è uno dei ragazzi più affascinanti della scuola. Volevo solo sapere le tue impressioni." finì, un po' imbarazzata.
Hermione la guardò pensierosa "Sarà anche carino..." Ripensò al suo viso "Ma ricordati che la bellezza non è tutto!" disse convinta.
Ginny guardò in alto "Però anche l'occhio vuole la sua parte."
Camminando, senza rendersene conto, erano arrivate davanti allo stadio di Quidditch.
"No Ginny, non mi va di entrare, andiamo da Hagrid!" disse Hermione, non appena scorse da lontano una maglia Verde-Argento ed un viso conosciuto.
"Ma dai, Hermione." rispose Ginny, con un'alzata di spalle "...non saremo le sole a guardare, anche loro vengono a vederci giocare a volte..."
Hermione la guardò male "Ad innervosire Ron, semmai..."
"Sì, fanno anche quello." ammise Ginny, trascinandola nello stadio "Ma io sono troppo curiosa di vedere il loro nuovo battitore."
Hermione sgranò gli occhi "Hanno un nuovo battitore?"
"Sì, ho sentito Ron che ne parlava ad Harry, pare che sia uno del vostro anno." le rispose l'amica, lasciandole il braccio.
Hermione, perplessa, seguì Ginny fra le alte gradinate. Si misero il più in alto possibile, per vedere meglio.
"Non posso crederci!" esclamò Ginny, non appena si accomodarono. "Il nuovo battitore è Zabini!"
Blaise sfrecciò in quel momento davanti a loro. Hermione alzò lo sguardo.
Sopra di loro torreggiava Malfoy.
Si era accorto quasi subito dell'arrivo delle due Grifondoro, due puntini Rosso-Oro tra quasi tutte divise Verde-Argento.
Il suo sguardo si puntò su Hermione "Chissà che cosa è venuta a fare qui..." pensò sorpreso.
"Insomma, dopo tutto quello che si è detto su di lui, lo fanno anche entrare nella squadra? Dovrebbe essere un fuoriclasse." Ginny aveva iniziato ad esprimere le sue perplessità sull'entrata in squadra di Zabini.
Hermione lanciò uno sguardo gelido a Malfoy "Che ti aspetti da dei serpenti?"
Proprio in quel momento, arrivò un gruppo di ragazze Serpeverde. Tra loro spiccava Pansy Parkinson.
"Che ci fai qui, Mezzosangue? " esclamò la Serpeverde, non appena le vide " La tua amichetta stracciona ti vuole insegnare a volare?" rise sprezzante della sua stessa battuta...
"Ignorala, Ginny." sussurrò Hermione, cercando di tranquillizzare l'amica. Ginny tornò a guardare nervosamente i giocatori, anche se aveva tirato fuori la bacchetta dalla giacca.
"Non mi rispondi, Mezzosangue?" insistette Pansy.
Hermione continuò ad ignorarla.
La Serpeverde si avvicinò minacciosa, seguita dalle sue amiche.
Puntò il dito verso Hermione "Ascoltami bene, secchiona, se scopro che durante le lezioni di Pozioni tu ci provi con il mio ragazzo io..." ma non finì la frase.
Draco Malfoy era appena atterrato fra loro.
"Se stai parlando di me ... "iniziò il Capitano dei Serpeverde, con voce glaciale "Ti stai sbagliando Pansy, io non sono assolutamente il tuo ragazzo, posso fare come voglio."
Pansy si fece piccola piccola "Draco, io lo facevo per te, in modo che non ti stesse troppo addosso."
Malfoy la guardò, gelido "L'unica che non voglio addosso sei tu, Pansy." rispose tagliente.
Hermione e Ginny erano rimaste a guardare sconvolte lo scambio di battute fra i due Serpeverde, prima che Malfoy attirasse la loro attenzione rimontando in scopa e sfrecciando accanto a loro.
Si fermò a mezz'aria vicino ad Hermione.
"Vuoi fare un giro, Mezzosangue? " chiese, cambiando tono, ma mantenendo il suo sguardo di ghiaccio.
Hermione lo guardò male "No, Malfoy, fino a che mi chiami in quel modo non voglio avere niente a che fare con te!"
"Come osi, zannuta..." sbottò Pansy, verde di gelosia.
Malfoy le regalò uno sguardo di sfida "Va bene..." disse, con un lieve sospiro "Vuoi salire per fare un giro...ehm... Hermione?"
Il silenzio calò per lo stadio.
Pansy era rimasta a bocca aperta, mentre Hermione lo guardò smarrita. Era la prima volta che Malfoy la chiamava per nome da che lo conosceva.
"Ad Hermione non piace volare." intervenne Ginny, in aiuto dell'amica.
Pansy ritrovò la voce "Sapevo che eri solo un topo da biblioteca, ed i topi infatti non volano!"
Hermione la guardò con sufficienza "Ma i topi non strisciano come i serpenti... almeno non come te." poi si rivolse al biondo Serpeverde " Accetto l'invito! Ginny, noi ci vediamo al castello." detto questo, diede la mano a Malfoy che l'aiutò a salire sulla scopa.
"C...Cosa? Hermione! Dove vaiii?" urlò Ginny, sconvolta. Ma Hermione era già lontana, mentre il resto della squadra si avviava agli spogliatoi.
Pansy schiumò dalla rabbia, con Daphne che cercava inutilmente di calmarla.
"Per favore, RALLENTA!" urlò Hermione disperata, aggrappata alla schiena di Malfoy. Lui rallentò e atterrò sotto un grosso faggio, lontano dallo Stadio.
Hermione scese, pallida in viso.
Ma cosa le era preso? Solo per fare un dispetto alla Parkinson non solo aveva lasciato Ginny allo stadio, ma era anche salita sulla scopa con Malfoy... e lei odiava volare.
"Ma come, prima dai prova di tanta audacia e poi ti senti male dopo cento metri?" la canzonò Malfoy.
"Taci, per favore, nessuno ha chiesto la tua opinione." rispose Hermione, allentando la sua cravatta.
Malfoy accennò un lieve sorriso. La Granger gli sembrò realmente scossa. Non avrebbe mai creduto che la Mezzosangue fosse così fifona, soprattutto per una cosa così bella come il volo.
"Hai davvero paura di volare?" le chiese, questa volta senza ironia. Hermione percepì il suo tono e si voltò a guardarlo con un'espressione sorpresa.
"Non proprio, solo della velocità e del vuoto che si prova quando si scende in picchiata, diciamo che non ho mai amato le scope..." spiegò nervosamente.
Dopo che si fu ripresa, Hermione lanciò uno sguardo penetrante al Serpeverde.
"Come mai mi hai invitata a fare un giro? Credevo che ti vergognassi a farti vedere con una sangue misto come me" disse cinica.
Malfoy la guardò con sufficienza "Mi andava e basta... è una colpa?"
"Certo che no..." Hermione lo guardò un po' in imbarazzo, forse lo aveva giudicato troppo duramente, alla fine non c'era nulla di male nel fare un giro su di una scopa. Non le aveva mica chiesto di uscire, anche se la faccia compiaciuta di Malfoy e quella verde di invidia della Parkinson, non l'avevano convinta del tutto. C'era qualcosa sotto, alla fine era sempre Malfoy il ragazzo che, dopo anni di insulti, aveva invitato proprio lei sulla sua scopa. Incuriosita, Hermione decise di scoprire il motivo di quel gesto così insolito.
"Sai Malfoy..." iniziò risoluta "...ho notato che ultimamente hai problemi con i tuoi compagni, soprattutto con Pansy, pensavo fosse la tua ragazza, che cosa è succ..."
Ma le parole le morirono in gola, Hermione aveva fatto il passo più lungo della gamba...
Il braccio di Malfoy scattò verso di lei, ma invece di colpire la ragazza, diede un pugno al faggio.
Hermione sussultò, spaventata.
"Non sono affari tuoi, Mezzosangue!" sbottò inviperito, "Sei pettegola, come tutte le donne ! Ed io... odio le donne!" detto questo risalì sulla scopa, mollandola sconvolta in mezzo al parco.
"Ed Hermione ha accettato?" tuonò Ron, comodamente seduto nella sua Sala Comune. Ginny saltellò sul posto, in preda all'ansia "Sì, te l'ho già detto, sono andati via insieme!"
Harry si alzò preoccupato, seguito subito dall'amico "Va bene, andiamo a cercarla." annunciò, pronto a spaccare la faccia a Malfoy se fosse successo qualcosa ad Hermione.
Erano appena usciti per il corridoio quando incontrarono proprio Hermione.
"Ma che ti dice il cervello?" sbottò Ron, andandole incontro.
La ragazza lo guardò confusa, ma poi vide Ginny dietro all'amico e capì. Harry la stava guardando preoccupato e allo stesso tempo sorpreso di vederla ancora tutta intera.
"Hermione, stai bene?" trillò Ginny, sbucando da dietro il fratello.
Hermione sorrise di tutta quella agitazione "Tutto bene ragazzi, lasciatemi spiegare..."
La ragazza ci mise quasi mezz'ora per spiegare agli amici cosa era accaduto per filo e per segno. Ginny aveva omesso alcuni particolari.
"Nervosetto Malfoy, vero?" disse Ron, con mezzo sorriso quando lei ebbe finito.
"Ci credo..." rispose Ginny, a sorpresa. Tutti la fissarono. "Non guardatemi così, alla fine Malfoy in questi due giorni ha perso tutto, la ragazza, gli amici, non parla quasi mai con nessuno, sta sempre seduto per i fatti suoi, ci credo che è nervoso!" finì, un po' a disagio.
Hermione la guardò, sospettosa "E tu che cosa ne sai?"
"E' amica di Hannah di Tassorosso." si intromise Harry, con voce rassegnata.
Ginny arrossì, guardando il pavimento.
"Meglio che di Lavanda." sottolineò Hermione tagliente, guadagnandosi un'occhiataccia da Ron.
Ron e Lavanda erano stati insieme per qualche mese tempo prima. Ed Hermione, che aveva un debole per lui, non l'aveva presa molto bene. Poi i due si erano lasciati, ma ormai era troppo tardi... e la passione di Hermione per Ron era svanita come la neve dopo una lunga giornata di sole.
Harry si girò verso l'amica "Sei sicura che Malfoy non ti abbia importunata in nessun modo? "
"Sì Harry, penso che mi abbia invitata sulla scopa solo per fare un torto alla sua ex, non c'è niente di cui preoccuparsi." rispose Hermione.
"Almeno spero!" si ritrovò a pensare suo malgrado.
Draco si fece una lunga doccia.
"Maledetta Mezzosangue! " sibilò irato "Maledetta Pansy! " diede una manata alla bottiglia dello shampo che si rovesciò sul pavimento.
"Maledette donne..."
Si vestì direttamente nel bagno dei Prefetti, non aveva nessuna voglia di tornare al suo dormitorio. Se in quel momento avesse visto Blaise, sarebbe finito sicuramente ad Azkaban.
"L'ho fatta salire sulla mia preziosissima scopa, nessuno a parte me ci è salito... come ho potuto?! " borbottò più volte, fra sé e sé, mentre si allacciava le scarpe.
"Draco, sei qui? " la voce di Nott interruppe il monologo velenoso di Malfoy.
"Finalmente ti ho trovato, volevo parlarti."
Draco alzò un sopracciglio "E di cosa? Non ho molta voglia di parlare oggi..."
Theodore si avvicinò, per nulla intimorito "Non capisco perché tu lo abbia fatto entrare nella squadra... dopo tutto quello che ti ha fatto! " gli disse, imbronciato.
Per tutta risposta Malfoy sbuffò.
" Parli di Blaise?" sbottò dopo qualche secondo "Be', non sono affari tuoi! "
"Lo sono invece!" tuonò Nott, arrabbiato "Quella è anche la mia squadra, cazzo! Non scordartelo!"
Draco lo fissò per un tempo indeterminato con quei suoi occhi grigi, ma Nott non si scompose, alla fine Malfoy si sedette sul water chiuso e iniziò a parlare lentamente.
"Mentre stavi in infermeria Blaise è stato accettato nella squadra..." si mise una mano fra i suoi capelli ancora umidi "Non era male come battitore ed ancora non sapevo cosa stesse facendo alle mie spalle. Adesso non posso cacciarlo solo perché è un bastardo, ne va del mio onore."
Nott lo guardò, un po' intristito "Mi dispiace, dico davvero... lo sai che io e Blaise non siamo mai andati molto d'accordo, ma piaceva a te che sei mio amico, per questo lo tolleravo. Ma adesso ho solo voglia di strangolarlo."
"Mi faresti solo un favore!" gli rispose Malfoy, accennando un sorriso.
Anche Theodore sorrise "Ed invece con la Granger che stai combinando? Ti ho visto prima al campo..."
"Lo sai che questi non sono veramente affari tuoi? " rispose Draco, ma questa volta il suo tono era diverso, meno duro.
"Sì, lo so." rispose lui tranquillo "La mia era solo una domanda, sulla tua scopa non ci avevi mai fatto salire nessuno, neanche me o Pansy! "
Draco ghignò "C'è sempre una prima volta, no? "
Nott lo guardò, un po' perplesso "Domani mi ci fai fare un giro?"
Malfoy lo fulminò con lo sguardo " Scordatelo! "
"Ma dopo una prima volta ci potrebbe essere una seconda..."continuò Theodore, con un mezzo sorriso.
"Ridillo e ti schianto seduta stante." disse Malfoy minaccioso.
"Sai Draco..." rispose l'amico ghignando "Non sei molto convincente seduto sopra un water! Spero solo che tu stia attento a quello che fai con quella Grifondoro, mi pesa dirlo ma la Granger non è stupida e soprattutto... non è come Pansy."
Nott non aspettò una risposta, aprì silenziosamente la porta e se ne andò, così com'era arrivato.
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D come Draco, M come Misogino
ФанфикDraco Malfoy è deluso dalla vita, ma soprattutto, deluso dalle donne. Però Malfoy non sa che le donne non sono tutte uguali... Una situazione particolare gli insegnerà ad andare ben oltre le apparenze.